L’asset allocation dopo la vittoria di Trump secondo noi
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In sintesi, crediamo che l’elezione di Trump alla Presidenza degli Stati Uniti – soprattutto in concomitanza ad un Congresso repubblicano- rappresenti uno sviluppo estremamente positivo per le small e mid-cap USA e per i mercati esteri, come il Giappone, sensibili ad un dollaro forte rispetto ad una moneta nazionale debole. Subito dopo la diffusione dei risultati elettorali, i mercati hanno iniziato a scontare immediatamente gli attesi cambiamenti di politica dell’anno prossimo che si presume avvieranno un’agenda economica pro-crescita. L’agenda include i tagli alle imposte sia per le aziende che sulle persone fisiche, l’aumento delle spese per la Difesa e le Infrastrutture e il riesame di alcune normative, tra cui:
+ la Dodd-Frank (positivo per i titoli finanziari)
+ l’Affordable Care Act (positivo per le piccole imprese)
+ la politica sull’Energia (positivo per i titoli del settore Energia e Industriale).
Ciò alimenta le aspettative riguardanti una più rapida crescita del PIL e dell’occupazione nel settore privato, l’aumento dell’inflazione, il rialzo dei tassi d’interesse e, nell’immediato futuro, l’apprezzamento del dollaro.
Come possono gli investitori approfittare del contesto ottimistico?
Il focus è puntato sui fondi equity USA e i fondi equity hedge giapponesi. Nei paragrafi seguenti abbiamo evidenziato alcuni dei settori e delle strategie chiave di possibile interesse per gli investitori.
Focus sul Fondo Dividend Growth (DGRW)
Il calo dei tassi nella prima metà dell’anno ha segnato il successo delle nostre principali strategie sui dividendi. Tuttavia, poiché il contesto macro-economico sta cambiando, è importante prestare grande attenzione al rialzo dei tassi d’interesse e gli investitori potrebbero considerare fondi come il WisdomTree US Quality Dividend Growth UCITS ETF (DGRW).
Riteniamo che, nel contesto post-elettorale, il fondo DGRW rappresenti una delle strategie meglio posizionate sull’azionario large cap USA. Nei primi otto giorni di borsa, il mercato statunitense ha privilegiato i titoli dei settori Finanziario, Industriale e Beni al consumo ciclici, a discapito di Utility, Immobiliare, Beni al consumo non ciclici e Telecomunicazioni. Il fondo DGRW è sovraponderato del 18% sugli Industriali e i Beni al consumo ciclici rispetto al mercato, sottoponderato sui Finanziari di circa il 10% e sottoponderato su Utility, Immobiliare e Telecomunicazioni di circa otto punti percentuali – in pratica ha un’esposizione dello 0% su questi tre settori.
Considerando che il rialzo dei tassi d’interesse dovrebbe ostacolare i segmenti più difensivi e a più alto rendimento del mercato, pensiamo che gli investitori dovrebbero orientarsi verso la “Qualità” nell’ambito della propria esposizione sulle large cap USA, verso le imprese che nel loro insieme risultano meno indebitate del mercato nel suo complesso. Il fondo DGRW ha un’esposizione al total shareholder yield superiore al mercato e riteniamo sia ben posizionato per questa fase del ciclo.
L’agenda pro-crescita di Trump sarà un vantaggio per i titoli mid e small cap USA
Se il programma di Trump di ridurre le imposte e abrogare alcune normative passerà al Congresso ciò probabilmente comporterà un incremento dell’attività economica, della produzione industriale, degli investimenti e dei consumi negli Stati Uniti, a vantaggio delle aziende a piccola e media capitalizzazione le cui vendite e i profitti sono generati principalmente negli USA e che sono quindi meno impattate dall’apprezzamento del dollaro all’estero.
A nostro avviso, le mid e small cap sono il segmento giusto nel quale investire e crediamo che il WisdomTree US SmallCap Dividend UCITS ETF (DESE) sia ben posizionato in tal senso. Negli Stati Uniti, le mid e small cap presentano inoltre interessanti temi macro meritevoli di considerazione. In particolare, i mercati hanno già prezzato lo sconto delle politiche pro-crescita negli USA (tagli alle imposte e riforma legislativa), che saranno applicate nel 2017, e che di ciò si avvantaggeranno le piccole e medie imprese.
+ L’accelerazione del PIL, il rialzo dell’occupazione, gli aumenti salariali potrebbero tranquillamente tradursi in una più rapida crescita degli utili e delle entrate per le aziende statunitensi con una maggiore esposizione ai consumi e all’economia USA.
+ I tagli alle imposte andranno a vantaggio soprattutto delle piccole e medie imprese i cui profitti provengono per la maggior parte dall’interno degli Stati Uniti.
+ Le piccole e medie imprese sono meno impattate dagli svantaggi commerciali derivanti dall’apprezzamento del dollaro.
Giappone
Un mercato azionario internazionale che ha riportato una netta ascesa dalle elezioni mentre la sua moneta è scesa è il Giappone. Il nostro fondo WisdomTree Japan Equity UCITS ETF USD Hedged (DXJ) è salito di circa il 6,5% dalle elezioni e sta distanziando sia i mercati emergenti che gli altri mercati internazionali sviluppati. Ciò è accaduto in un periodo in cui lo Yen è calato approssimativamente del 5,5% contro il Dollaro.
Ci aspettiamo che il Paese del Sol Levante continui ad occupare un ruolo rilevante tra i mercati azionari internazionali nel 2017, a conferma della nostra view secondo la quale i tassi d’interesse e il dollaro USA sono destinati a salire e che, con la BOJ che continuerà a mantenere la posizione sui rendimenti dei titoli decennali in Giappone, ci sia ancora margine per un deprezzamento dello yen.
A livello macro-economico, poiché i tassi hanno toccato il fondo negli USA l’8 luglio, il DXJ è stato più sensibile al ribasso dei Treasury decennali rispetto a qualunque settore dello S&P 500. Il DXJ è in rialzo del 30% da allora ed in calo del solo 2,9% per l’anno. Se il rendimento decennale USA arrivasse al 3%, lo yen potrebbe tranquillamente toccare 125. Con simili oscillazioni macro su ampia scala, il Giappone potrebbe essere uno dei mercati azionari meglio performanti del 2017.
In breve
Crediamo che sarà l’azionario USA a ottenere le perfomance migliori nel 2017. Nello specifico, pensiamo che le small e mid cap abbiano parecchio da guadagnare dalla riforma legislativa di Trump (sia per le normative da introdurre che per quelle da abrogare). Tuttavia, nell’ambito delle large cap USA, il focus dovrebbe andare alle strategie sui dividendi di qualità.
In altre parti del mondo, pensiamo che il Giappone sia un’area promettente, soprattutto se si pensa al recente deprezzamento dello yen. Per ottenere un’esposizione “pura” al segmento azionario nipponico senza le fluttuazioni del cambio USD/JPY riteniamo che la nostra gamma di ETF currency hedged sul Giappone possa essere la più adatta ad affrontare questo contesto di mercato.