Come coprire i portafogli obbligazionari con gli ETP
Il segmento obbligazionario occupa da diversi anni un ruolo centrale nei portafogli degli investitori europei, con allocazioni che nel 2016 si attestavano in media al 51%. Perfino in un contesto in cui i titoli governativi nazionali segnano rendimenti bassi o negativi le allocazioni sono rimaste complessivamente elevate. Al momento gli investitori in titoli sovrani dell’Eurozona sono eccessivamente focalizzati sui rischi correlati alla fine dell’allentamento quantitativo e sull’eventualità di un rialzo dei tassi d’interesse nel 2018.
I mercati hanno già subito una drastica correzione rispetto ai minimi senza precedenti toccati dai Bund decennali, scesi al -0,2% agli inizi del luglio 2016. Dal picco raggiunto all’inizio dell’agosto 2016, il Bloomberg Barclays Euro Aggregate Treasury Index è sceso di oltre il 4,1%. Il movimento è in netto contrasto con i rendimenti annualizzati di oltre il 4,8% ottenuti dagli investitori nel periodo compreso tra il 1998 e la fine del 2016.
Grafico 1: titoli sovrani dell’Area Euro vicini a picchi record
Fonte: Bloomberg, WisdomTree
Come coprire i portafogli obbligazionari in un contesto turbolento
Si tratta ora di capire come coprire i portafogli obbligazionari dell’Eurozona in generale rispetto alla possibilità che il contesto di mercato diventi più turbolento. Una delle difficoltà più grandi degli investitori riguarda spesso l’incapacità di coprire il portafoglio impiegando strumenti come i future, gli swap o le opzioni. Questi strumenti possono risultare complessi da gestire in termini di margine, rischio complessivo ed esposizione. In tale contesto gli ETP possono essere impiegati per fornire una copertura efficiente dal punto di vista dei costi e dell’operatività. Poiché gli ETP sono quotati e negoziati in borsa, gli investitori possono beneficiare di più provider di liquidità, totale trasparenza di pricing, TER e costi di swap. Gli investitori devono sempre possedere una notevole dimestichezza con gli aspetti tecnici degli ETP short e leverage, quali ad esempio il ribilanciamento giornaliero, l’effetto compounding e la struttura swap sovracollateralizzata.
Per illustrare i vantaggi di una copertura tramite ETP abbiamo considerato un benchmark ampio di portafoglio sottostante, il Bloomberg Barclays Euro Aggregate Treasury Index, e utilizzato come copertura il Boost Bund 10Y 3x Short Daily ETP di WisdomTree. Il periodo interessato è quello in cui i rendimenti dei Bund si sono spostati in territorio negativo per poi normalizzarsi e riguarda un contesto nel quale si prevedono probabili rialzi dei tassi d’interesse.
ETP in pratica
Inserire in portafoglio un ETP 3x short implica che un investitore debba impegnare solo il 25% del valore complessivo del portafoglio per creare una posizione interamente coperta. Ciò è dovuto all’efficienza del capitale inerente all’ETP -3x, superiore rispetto a quella di altri ETP short che offrono un’esposizione pari a -1x o a -2x. All’inizio il portafoglio è coperto al 100% e per sua stessa natura questo rapporto di copertura è destinato ad evolversi a seconda della performance sia del portafoglio che dello strumento di copertura. Per mantenere una copertura efficiente in grado di fornire un appropriato livello di protezione del portafoglio si usa mantenere il rapporto di copertura entro certi limiti. Nel nostro esempio abbiamo scelto una soglia del +/- 5% in luogo di una copertura del 100% poiché potrebbe essere utile per ribilanciare il rapporto riportandolo nuovamente al 100%.
Grafico 2: la performance del portafoglio con e senza copertura
Fonte: WisdomTree, Bloomberg
Nel contesto di un portafoglio obbligazionario, con una volatilità bassa al 4,3%, è anche possibile che l’esigenza di ribilanciare sia relativamente modesta. Nel nostro esempio sono presenti due ribilanciamenti nei quattro mesi del periodo di copertura e il portafoglio coperto che ne risulta mostra una volatilità annualizzata dell’1,3% e rendimenti complessivi del -0,5% rispetto ad un portafoglio non coperto che avrebbe reso il -3,3%. Riguardo ad altri parametri per misurare il rischio, un portafoglio privo di copertura durante lo stesso periodo sarebbe stato interessato da un drawdown massimo del 4,5% mentre il portafoglio coperto si sarebbe limitato all’1,2%.
Grafico 3: l’effetto del ribilanciamento
Fonte: WisdomTree, Bloomberg
I costi di copertura
Oltre al fatto che la copertura ha performato in maniera efficiente è anche importante notare i costi di transazione complessivi per adottare, ribilanciare e chiudere la copertura. Poiché il sottostante del Boost Bund 10Y 3x Short Daily ETP di WisdomTree è costituito da contratti future Euro-Bund front-month, gli spread e i costi di transazione riflettono quelli del sottostante. Sulla base dei dati storici i costi totali di transazione per la copertura sono stimati inferiori ai 5bp.
Sintesi
Il Boost short fixed income ETP di WisdomTree può rappresentare uno strumento efficiente dal punto di vista dei capitali e dell’operatività per proteggere ampi portafogli obbligazionari dai rischi macro e da tassi d’interesse. Rispetto ad altri ETP short con una leva inferiore, una leva -3x o -5x può considerevolmente ridurre la volatilità complessiva del portafoglio. Considerando il prolungato mercato rialzista durato diversi anni nel segmento obbligazionario e con l’eventualità di rischi notevoli in futuro dovuti al ridimensionamento dell’allentamento quantitativo da parte della BCE e la possibilità di un graduale, benché modesto, rialzo dei tassi d’interesse nel 2018, gli investitori potrebbero pensare di coprire le esposizioni obbligazionarie.