Outlook sull’argento: non tutto il male viene per nuocere?
Abbiamo aggiornato il modello sull’argento, incorporato le nuove previsioni sul prezzo dell’oro. Proprio come l’oro, l’argento potrebbe seguire un andamento piatto nel corso dell’anno prossimo. Riteniamo tuttavia che l’argento potrebbe sfidare la traiettoria basata sul modello, per diverse ragioni, tra cui un incremento dell’uso di questo metallo nella costruzione dei veicoli e una più estesa diffusione del fotovoltaico. Anche le interruzioni dell’offerta potrebbero incentivare uno slancio dei prezzi verso l’alto.
I modelli
Nell’articolo Gold and silver: similar, but different, abbiamo sostenuto che l’andamento del prezzo dell’argento è correlato per l’80% a quello dell’oro. Nei nostri modelli, il prezzo dell’oro è dunque considerato il principale fattore trainante del prezzo dell’argento. Riteniamo, tuttavia, che le variabili illustrate nei seguenti punti rappresentino driver importanti nel determinare il prezzo dell’argento:
- La crescita dell’attività manifatturiera – oltre il 50% nell’uso dell’argento per le applicazioni industriali (a differenza dell’oro dove meno del 10% proviene da questo settore). Utilizziamo l’Indice dei direttori d’acquisto (PMI) del settore manifatturiero globale quale proxy per la domanda industriale
- L’aumento delle scorte di argento – l’incremento delle scorte implica una maggiore disponibilità del metallo e rappresenta dunque un fattore negativo sul fronte dei prezzi. Utilizziamo come proxy la scorta del mercato dei future
- La crescita degli investimenti in conto capitale per il settore minerario (capex) – più le miniere investono, più offerta ci sarà presumibilmente in futuro. Pertanto, su questa variabile, prendiamo un ritardo di 18 mesi. Considerando che la maggior parte dell’argento è un sottoprodotto dell’attività mineraria per estrarre altri metalli, prestiamo attenzione alle spese in conto capitale delle prime 100 miniere del settore (quindi non solo quelle che estraggono esclusivamente argento)
Gli input che determinano la nostra view
Ci aspettiamo che i PMI del settore manifatturiero globale scendano dopo l’apparente picco d’inizio anno. Le scorte d’argento sono considerevolmente aumentate negli ultimi anni. A nostro avviso la crescita si stabilizzerà nel corso del prossimo anno. Di recente, i capex del settore minerario hanno mostrato evidenti segnali di ripresa negli ultimi mesi. Anche se il nostro modello calcola un ritardo di 18 mesi (quando il capex era già in diminuzione), il ritmo del declino era significativamente inferiore rispetto a pochi anni fa. Includendo queste view nel modello, insieme alla traiettoria dell’oro sulla quale abbiamo già espresso le nostre opinioni, i prezzi dell’argento probabilmente chiuderanno a 16,8USD l’oncia a fine giugno 2019.
Grafico 1: previsione del prezzo dell’argento
Fonte: Bloomberg, WisdomTree, dati disponibili al 5 giugno 2018.
Le previsioni non sono indicative della performance futura e tutti gli investimenti sono soggetti a rischi e incertezze. La performance passata non è indicativa dei risultati futuri. Non è possibile investire direttamente in un Indice.
Se il nostro modello simulato dovesse incorporare lo scenario rialzista oppure quello ribassista per l’oro, l’argento salirebbe o scenderebbe a seconda di questi scenari.
Il nostro modello non include possibili rivolgimenti strutturali
Riteniamo esistano alcuni cambiamenti strutturali, che non possono essere integrati nel nostro modello, i quali potrebbero provocare un aumento dei prezzi. Di seguito ne abbiamo illustrato alcuni esempi.
Auto elettriche
La prevista crescita dei veicoli a energia elettrica potrebbe provocare un incremento della domanda per l’argento analogamente a quanto accaduto per il nickel (si rimanda all’articolo: Nickel - electrification may boost demand). L’argento viene utilizzato per i veicoli sia a combustione interna che elettrici. Il settore automobilistico ha impiegato approssimativamente 50 milioni di once (Moz) d’argento nel 2017 (fonte: World Silver Survey 2018); vale a dire una quantità superiore a quella impiegata dall’industria fotografica (44 Moz) e vicina alla quantità consumata per la produzione di argenteria (58 Moz) (fonte: World Silver Survey 2018). L’argento usato per le componenti elettroniche del settore automobilistico rappresenta oltre un quinto di tutto l’argento usato nel comparto elettronico (243 Moz) (fonte: World Silver Survey 2018). Poiché l’argento è impiegato principalmente nelle connessioni elettriche è probabile che le auto elettriche provochino un aumento del suo utilizzo. I veicoli elettrici e a guida autonoma, rispetto alle vetture tradizionali, prevedono un numero maggiore di circuiti che impiegano l’argento.
Grafico 2: previsioni sulla domanda d’argento per il settore auto
Fonte: GFMS Thomson Reuters, Silver Institute, WisdomTree, dati al 6 giugno.
Le previsioni non sono indicative della performance futura e tutti gli investimenti sono soggetti a rischi e incertezze. La performance passata non è indicativa dei risultati futuri. Non è possibile investire direttamente in un Indice.
Energia solare
Fra tutti gli usi industriali, l’impiego dell’argento nel fotovoltaico (pannelli solari) ha rappresentato la fonte principale di crescita della domanda di questo metallo. La crescente attenzione per le ripercussioni del consumo di combustili fossili sull’ambiente e la volontà di decarbonizzare dopo l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici a fine 2015 hanno agito da catalizzatori per le fonti di energia alternativa. Anche se molti governi hanno tagliato le sovvenzioni alla tecnologia solare negli ultimi dieci anni, il calo dei costi ne ha ridotto il prezzo e le installazioni ad energia solare sono in aumento. Pochi anni fa, l’uso dell’argento nel fotovoltaico è diminuito poiché i produttori cercavano di “andare al risparmio” (cioè, di trovare soluzioni tecnologiche per impiegare una quantità inferiore di metallo e contenere i costi) ma sembra che si sia arrivati al limite delle possibilità tecnologiche e che l’uso dell’argento crescerà in linea con gli impianti a energia solare. Dipendere dalla crescita degli impianti a energia solare per alimentare la domanda d’argento è, evidentemente, rischioso – ad esempio gli USA hanno imposto dazi punitivi sulle importazioni dei pannelli solari cinesi che potrebbero intaccarne la diffusione- ma con la domanda così forte crediamo che le aziende statunitensi ricostruiranno le proprie capacità manifatturiere per la produzione di pannelli solari.
Grafico 3: domanda di argento per il fotovoltaico
Fonte: BP, GFMS Thomson Reuters, Silver Institute, WisdomTree, dati al 6 giugno.
La performance storica non è indicativa della performance futura e qualunque investimento può perdere di valore.
Interruzione dell’offerta a causa delle guerre commerciali
Il Messico è il maggiore produttore di argento e rappresenta quasi la metà delle importazioni negli Stati Uniti. Il Paese paga le conseguenze delle pressioni protezionistiche degli USA. A partire dal giugno 2018, gli USA hanno imposto dei dazi sulle importazioni di ferro e alluminio dal Messico, il Canada e l’UE. L’argento non è incluso ma esiste il rischio che nell’eventualità di una guerra commerciale di rappresaglia possa finire nel mirino. Il Messico sta imponendo dei dazi sul ferro e i prodotti agricoli statunitensi e l’UE sta pensando d’implementare “misure di riequilibrio”. Questi eventi indicano che la guerra commerciale sembra intensificarsi. Un’interruzione della catena dell’offerta dell’argento a livello mondiale potrebbe far salire il prezzo in maniera analoga a quanto avvenuto per il ferro e l’alluminio.
Conclusione
In base alla nostra opinione secondo la quale i PMI globali probabilmente hanno toccata il picco, il capex del settore minerario non è più in calo e le scorte di metalli nei magazzini di borsa potrebbero non scendere dopo essere saliti nei prossimi anni, l’argento potrebbe seguire lo stesso andamento piatto dell’oro. Esistono tuttavia diversi shock strutturali che potrebbero deviare l’argento dalla nostra traiettoria basata sul modello. La crescente domanda d’argento da parte dell’industria automobilistica, a seguito dell’aumento del numero di connessioni elettroniche nei veicoli, potrebbe spingere i prezzi al rialzo. Il calo dei costi dei pannelli solari ne ha consentito una maggiore diffusione e l’uso dell’argento difficilmente subirà ulteriori tagli. La forte volontà di ridurre i danni ambientali potrebbe provocare un nuovo aumento del fotovoltaico. Infine, anche se ci aspettiamo l’aumento del capex del settore minerario, ciò non esclude possibili interruzioni dell’offerta, non da ultimo causate da un’ennesima guerra commerciale.
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