I nostri segnali di alpha: cosa ha “funzionato” fino ad oggi
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Il WisdomTree US Multifactor Index (WTUSMF), lanciato nel giugno del 2017, seleziona il suo paniere composto da 200 titoli sulla base di quattro segnali di alpha equally-weighted: bassa correlazione, momentum, qualità e value. Anche se 14 mesi rappresentano evidentemente un lasso temporale troppo breve per analizzare i rendimenti di fattori che hanno sovraperformato per anni e decenni, esamineremo quali fattori hanno “funzionato” fino ad ora e il posizionamento dell’indice, sia in termini di fattori che di fondamentali, dopo l’ultimo ribilanciamento trimestrale.
Per iniziare, il WTUSMF ha performato molto bene dal lancio, sovraperformando lo S&P 500 di 327bp1. Esaminiamo i fattori che hanno performato bene durante quel periodo.
Rendimenti dei fattori fondamentali e tecnici
Le componenti dello S&P 500 ci permettono di analizzare la performance dei quattro fattori nell’ambito della metodologia di WisdomTree. Il punteggio composito dei fattori, ai fini della selezione dei titoli nell’indice WTUSMF, è il risultato di una media di quattro fattori: value e qualità trainati dai fondamentali; momentum e correlazione trainati dal prezzo o da aspetti tecnici. Per ulteriori informazioni sui fattori inclusi si prega di fare riferimento al nostro precedente blog: WisdomTree launches a US multifactor strategy.
La gamma di sfumature compresa tra la categoria dei “buoni” e quella dei “cattivi” è classificata in base alla performance relativa delle componenti, come illustrato dal grafico 1. Le categorie buoni, ok, cattivi contengono ciascuna, per come sono state concepite, circa un terzo della capitalizzazione di mercato complessiva dello S&P 500. Confrontando i panieri buoni, il fattore più performante in termini di rendimento assoluto è stato quello della qualità con un rendimento del 25,15%; il peggiore la bassa correlazione, con il paniere buono che ha sottoperformato quello cattivo di oltre il 17%.
Grafico 1: i rendimenti dei fattori dello S&P 500
Fonte: WisdomTree, FactSet. Rendimenti dal 29 giugno 2017 al 31 agosto 2018. Non è possibile investire direttamente in un indice. I rendimenti sono calcolati su base lorda rispetto alle ritenute fiscali sui dividendi negli USA. Nell’ambito di ognuno dei quattro fattori (Bassa correlazione, Momentum, Qualità e Value), le categorie “Buoni”, “Ok” e “Cattivi” comprendono circa un terzo della capitalizzazione di mercato dell’Indice S&P 500, $8,5mila miliardi di USD. Le classificazioni sono determinate sulla base delle metodologie fattoriali del WisdomTree US Multifactor Index, con il primo terzo sullo specifico fattore denominato “buono”, il terzo intermedio denominato “ok” e l’ultimo terzo denominato “cattivo.” I numeri precisi dei titoli nell’ambito delle rispettive categorie “Buoni”, “Ok” e “Cattivi” per fattore sono le seguenti: per la Correlazione: 265, 132, 104; per il Momentum: 131, 129, 191; per la Qualità: 129, 184, 191; e per il Value: 208, 139, 158.
Questi rendimenti fattoriali portano ad alcune conclusioni:
- Storicamente, sovraperformance delle grandi aziende: la corsa dello S&P 500 è stata sostenuta da un segmento di mercato sempre più ristretto: le società più grandi dell’indice. Poiché queste aziende sono quelle più altamente correlate con i rendimenti di un indice ponderato sulla capitalizzazione di mercato, in genere si classificano male secondo il nostro fattore di bassa correlazione e finiscono per rientrare nella categoria dei “cattivi”.
- Fine ciclo con momentum e qualità: i fattori momentum e qualità solitamente sovraperformano verso la fine del ciclo economico ed è quanto sta accadendo proprio ora. Il momentum, nell’ambito del WTUSMF, si avvale esclusivamente dei rendimenti corretti per il rischio, anziché dei rendimenti assoluti, per sfruttare il potenziale di rendimento assoluto di lungo periodo del fattore ma con uno sguardo rivolto verso il miglioramento dei rendimenti corretti per il rischio.
- Qualità e growth in, value out: non sorprende nemmeno vedere il value buono che sottoperforma il value cattivo (cioè i costosi “titoli growth”) poiché si tratta di un trend che dura da anni ed è caratteristico della fase intermedia/conclusiva del mercato toro. Anche se molti investitori sembrano preparare i portafogli per una value mean-reversion, gli ultimi rendimenti indicano che non siamo ancora arrivati a quel punto.
Bassa correlazione: cosa significa per i giganti del settore tecnologico
Apple e Amazon sono state tra le aziende che hanno maggiormente contribuito ai rendimenti dello S&P 500, soprattutto nel 2018. Fin dal lancio, il WTUSMF ha sottoponderato Apple del 3,36% e Amazon del 2,33% e ciò ha fatto sì che le due società abbiano penalizzato più delle altre la performance relativa rispetto allo S&P 5002. Queste sottoponderazioni, in un certo senso, rendono la sovraperformance storica dello WTUSMF lungo quest’arco temporale anche più stupefacente.
La tabella di cui sotto illustra i nostri punteggi fattoriali che classificano le aziende Apple e Amazon tra lo 0 e il 100%, in occasione di ognuno dei cinque ribilanciamenti trimestrali live. Nel nostro ultimo ribilanciamento, a settembre, Apple è stata inclusa nel WTUSMF per la terza volta, stavolta sulla scia di un punteggio migliore per il fattore momentum.
Generalmente, entrambe le aziende, in base al fattore della bassa correlazione, si sono classificate nel terzo inferiore del nostro universo investibile costituito da 800 titoli, a indicare che i punteggi sugli altri tre fattori devono recuperare lo svantaggio accumulato. Ad esempio, in occasione del ribilanciamento di settembre, Apple ha ottenuto buoni punteggi nel terzo superiore sugli altri tre fattori, nonostante un punteggio del 18% sulla bassa correlazione.
Grafico 2: percentili di classificazione fattoriale di Amazon & Apple nel corso del tempo
WisdomTree, FactSet. Dati dal 29 giugno 2017 al 31 agosto 2018.
Esposizioni fattoriali bilanciate
Anche se crediamo che fattori diversi performino bene in fasi diverse del ciclo è difficile sapere ex-ante in quale stadio del ciclo ci si troverà e ponderare in uguale misura i nostri quattro fattori desiderati è un naturale punto di partenza.
Nella tabella di cui sotto abbiamo illustrato le ponderazioni dell’indice del WTUSMF e dello S&P 500 (SPX) nei gruppi Buoni, Ok e Cattivi alla data di screening di ribilanciamento dello WTUSMF. Come menzionato sopra, lo S&P 500 ha circa un terzo del peso in ogni gruppo. Il peso del WisdomTree Index è distribuito uniformemente su tutti i fattori, con ponderazioni di circa il 52-56% in ognuno dei gruppi dei buoni e, aspetto di pari rilievo, ponderazioni significative nei gruppi dei cattivi. Da ciò si evince che l’Indice sfrutta gli orientamenti fattoriali concreti senza dare eccessiva influenza a nessuno di essi singolarmente. Anche se l’orientamento di ogni fattore è stato migliorato dal ribilanciamento, i cambiamenti maggiori sono arrivati da due fattori tecnici: momentum e correlazione, fattori che vediamo spesso, data la natura in rapido movimento dei loro punteggi.
Il mosaico dei fattori
Fonte: WisdomTree, FactSet. Dati al 31 agosto 2018, la data di screening dell’Indice per il WisdomTree US Multifactor Index. Non è possibile investire direttamente in un indice.
La performance storica non è indicativa della performance futura e qualunque investimento può perdere di valore.
Utili/prezzi inferiori e migliori parametri sulla qualità
Un altro modo in cui i nostri orientamenti fattoriali si manifestano è nelle valorizzazioni del WisdomTree US Multifactor Index rispetto allo S&P 500. L’orientamento value è evidente nello sconto prezzo/utili (P/E) e nella Qualità più elevata dovuti al miglioramento del ROE e del ROA del mercato. Un altro fattore che sfruttiamo attraverso il nostro meccanismo di ponderazione alternativa è rappresentato dalla dimensione (size), come è possibile osservare dalla nostra concreta sovraponderazione sulle mid-cap.
Fonte: WisdomTree, FactSet. Dati al 31 agosto 2018, la data di screening dell’Indice WisdomTree US Multifactor Index. Non è possibile investire direttamente in un indice.
La performance storica non è indicativa della performance futura e qualunque investimento può perdere di valore.
Il nostro ribilanciamento trimestrale svolge un ruolo essenziale nel mantenere esposizioni fattoriali bilanciate che possano trainare la sovraperformance di lungo periodo. In questo contesto, momentum e qualità sono stati i fattori che hanno performato meglio, mentre value e bassa correlazione sono rimasti indietro. Data la ciclicità dei fattori e le sfide legate a un buon timing, riteniamo che il nostro elevato orientamento fattoriale e un approccio di active share più alto ci consentano di offrire valore relativo aggiunto nei vari contesti di mercato.
Fonti
1 I rendimenti sono calcolati su base lorda rispetto alle ritenute fiscali sui dividendi negli USA.
2 WisdomTree, FactSet. Dati dal 29 giugno 2017 al 31 agosto 2018.
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