Il Coronavirus sposta i fondamentali del rame
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Spesso, per via dei suoi svariati utilizzi industriali, il rame è considerato uno degli indicatori principali dell'economia globale in generale. Dall’inizio del 2020 il metallo rosso ha perso l’8,16%1, dovendo fare i conti con il rallentamento della domanda proveniente dal maggior consumatore e produttore mondiale di commodity, ossia la Cina. Per la prima volta in 13 anni i mercati finanziari mondiali sono alle prese con uno shock esogeno, rappresentato dal virus COVID-19, che si è manifestato in Cina e si sta diffondendo nel resto del mondo; il governo cinese ha adottato misure proattive per allentare le condizioni finanziarie e promuovere i prestiti, ridurre le tasse, abbassare i prezzi dei terreni e avviare il salvataggio delle industrie. Per quanto riguarda il futuro, prevediamo che la Cina annuncerà ulteriori azioni di stimolo e che il sentiment si stabilizzerà in altri paesi.
Le apprensioni dell’economia generale pesano sulla domanda di rame a breve termine
L’incertezza sulla gravità e sulla durata dell’epidemia di coronavirus sta offuscando le prospettive del rame: il fatto che più del 50% della popolazione cinese resti isolato scatenerà probabilmente perturbazioni diffuse per le catene di approvvigionamento globali e un conseguente spostamento della domanda. Le posizioni speculative nette in futures del rame sono passate da 6.0352 contratti positivi a -41.3621 contratti negativi nell'arco di un mese (dal 21 gennaio 2020 al 18 febbraio 2020), sottolineando l’entità della tendenza al ribasso presso gli investitori. Le scorte continuano a crescere sui mercati globali del rame, dato che la domanda resta debole: il mese scorso si è verificato un aumento del 48% dovuto soprattutto all’incremento delle scorte allo Shanghai Futures Exchange (SHFE), evidenziato dal grafico sottostante.
Fonte: Bloomberg, WisdomTree al 21 febbraio 2020. LME: London Metal Exchange.
La performance storica non è indicativa della performance futura e qualunque investimento può perdere di valore.
Difficilmente l'approvvigionamento a lungo termine reggerà il passo della domanda crescente
Sembra che gli investitori stiano sopravvalutando la debolezza transitoria della domanda e che abbiano prestato scarsa attenzione all'andamento dell’offerta sui mercati globali del rame. Dopo essere salita per un anno e mezzo a partire dal 2017, la spesa per investimenti (capex) delle 41 maggiori società di estrazione del rame nel mondo2,3 sta registrando una tendenza al ribasso (-35% su base annua al 31 dicembre 2019), come si può osservare nel grafico seguente.
Fonte: Bloomberg, WisdomTree al 27 febbraio 2020.
La performance storica non è indicativa della performance futura e qualunque investimento può perdere di valore.
Il mercato globale del rame accusa un deficit di offerta da 5 anni a questa parte, ma l’International Copper Study Group (INSG) prevede un surplus di offerta del mercato in questione per l’anno in corso. Ricordiamo che l’INSG tende a sovrastimare la produzione nella prima versione delle sue previsioni e pensiamo che stia sottovalutando l’impatto delle difficoltà di approvvigionamento, oltre a sopravvalutare il ripristino delle strutture di fusione in Cina. La Commissione cilena del rame (Cochilco) prevede che la produzione nazionale del metallo rosso non si riprenderà dal calo registrato nel 2019 e rimarrà ampiamente stagnante (5,8 milioni di tonnellate). I produttori sono alle prese con l’impoverimento della qualità dei minerali e con la carenza d’acqua in Cile, paese d’origine del 40% circa dell'offerta mondiale di rame.
Man mano che il pianeta compie la transizione verso forme di energia di trasporto più pulite e rinnovabili, il rame è divenuto un metallo popolare grazie alla sua buona conducibilità nelle grandi applicazioni come le batterie, il cablaggio e le infrastrutture di ricarica per le auto elettriche (EV, Electric Vehicles). Secondo l’International Copper Association, la domanda di rame proveniente dall’ambito delle attrezzature di ricarica per gli EV potrebbe salire da 20.000 nel 2018 fino a 100.000 tonnellate entro il 2027. Anche forme di energia alternative come quella eolica e quella fotovoltaica richiedono maggiori quantità di rame per megawatt (MW) di energia prodotta, poiché queste forme di energia sono tendenzialmente meno efficienti rispetto agli impianti a carbone centralizzati.
Nel lungo periodo l’utilizzo del rame nelle infrastrutture rappresenterà il cardine dell’elettrificazione e della decarbonizzazione del sistema energetico globale. Nel breve termine, intanto, i prezzi del rame rimarranno sotto pressione per via del sentiment debole dovuto allo spostamento transitorio della domanda, causato a sua volta dalla diffusione del coronavirus. Crediamo che, nel lungo termine, i fondamentali del rame resteranno intatti, contribuendo alla sua ripresa.
1 Bloomberg, dal 31 dicembre 2019 al 3 marzo 2020.
2 Dati a cura della Commodity Futures Trading Commission (CFTC).
3 Le maggiori società di estrazione del rame nel mondo includono: BHP Billiton Ltd, Rio Tinto Ltd, Newmont Mining Corp, Southern Copper Corp, Grupo Mexico SAB, Freeport -McMoran Inc, Anglo American Plc, Zhongjin Gold Corp-A, Vedanta Ltd, Turquoise Hill Resources Ltd, Sumitomo Metal Mining Co Ltd, Sociedad Minera Cerro Verde, Antofagasta Plc, Polymetal International Plc, Jiangxi Copper Co Ltd-H, Boliden AB, First Quantum Minerals Ltd, NMDC Ltd, KGHM Polska Miedz SA, Tongling Nonferrous Metals-A, Mitsubishi Materials Corp, Lundin Mining Corp, Western Mining Co-A, Yunnan Copper Co Ltd-A, South Copper Co Ltd-A, South Copper Corp Peru-INV1, Pengxin international Mini-A, Regis Resources Ltd, OZ Minerals Ltd, Hudbay Minerals Inc, Huludao Zinc Industry Co-A, Minsur SA-Inversiones, Mitsui Mining & Smelting Co, Anhui Truchum Advanced Mat-A, Kaz Minerals Plc, Philex Mining Corp, Hindustan Copper Ltd, Ivanhoe Mines Ltd-Cl A, China metal Resources Utiliz, China Gold International RES, Sandfire Resources NL, Merdeka Copper Gold TBK PT.
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