La volatilità è alle porte. Siete pronti?
Siamo appena entrati nel quarto trimestre di un anno letteralmente incredibile e si ha l'impressione che il mondo stia aspettando il prossimo "evento". Gli investitori hanno già dovuto confrontarsi con il mercato orso più veloce della storia, la ripresa più rapida, un boom dei titoli tecnologici... E adesso?
Se si dà ascolto agli operatori di mercato e si dà un'occhiata al mercato del VIX (CBOE Volatility Index), in particolare, sembra che possa prospettarsi un altro periodo di volatilità. Considerando il nuovo aumento delle infezioni da COVID-19 e le elezioni presidenziali statunitensi all'orizzonte, ciò non sarebbe molto sorprendente.
Di solito la volatilità è imprevedibile per definizione e i cambiamenti nel regime del VIX sono notoriamente difficili da prevedere ma, una volta tanto, può darsi che la volatilità ci abbia dato una sorta di preavviso: così, per prepararsi al quarto trimestre, gli investitori potrebbero volgere lo sguardo al passato per vedere quali asset abbiano storicamente "funzionato" e quali no.
Dalle nostre analisi emerge chiaramente che alcune strategie sono più adatte a un periodo caratterizzato da un aumento della volatilità e del rischio:
- nell'ambito delle strategie azionarie, il fattore Qualità spicca per il suo profilo di performance equilibrato, proteggendo i portafogli quando i rischi aumentano e traendo vantaggio dal periodo di normalizzazione successivo;
- la diversificazione di asset come l'oro e i titoli di Stato a lunga durata rappresenta di solito un ottimo ammortizzatore prima, durante e dopo l'aumento della volatilità.
Il 2020 si è rivelato un anno ad alta volatilità ma, guardando al futuro, da qualche tempo gli operatori prezzano e stanno prezzando un autunno ancora più volatile. Gli operatori prevedono che il VIX, che si attesta attualmente su 25 punti (al 14 settembre), fra qualche settimana arriverà a 30. A prescindere dal fatto che questo aumento della volatilità dipenda da un'impennata dei contagi da coronavirus, dalle incertezze su un potenziale vaccino, dall'imprevedibilità dell'esito delle elezioni statunitensi o dai segni di debolezza nell'attuale rally trainato dai titoli tecnologici, il forte messaggio diretto agli investitori non cambia più di tanto: "Tenetevi pronti!"
Figura 1: La curva dei future sul VIX sta prezzando un aumento della volatilità a ottobre
Fonte: WisdomTree, Bloomberg al 14 settembre 2020.
La prestazione storica non è un’indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
Gli asset che hanno resistito meglio al picco di volatilità più recente: l'oro, i titoli di Stato a lunga durata e il fattore Qualità
Supponendo che la volatilità sia alle porte, qual è la scelta più intelligente che si possa fare dal punto di vista di un portafoglio? Come tutelarsi e trarre beneficio da un periodo simile? Come sempre, la storia è un'ottima insegnante.
In questo articolo esamineremo il comportamento di diversi asset nei periodi in cui mutano i regimi di volatilità, ossia prima, durante e dopo il picco stesso di volatilità. A tal fine considereremo tre periodi diversi:
- i due mesi che precedono un picco giornaliero del VIX;
- i due mesi successivi a un picco giornaliero del VIX;
- i quattro mesi nel loro complesso (ossia i due mesi precedenti al picco e i due successivi).
Per prima cosa, vediamo cos'è accaduto quest'anno nel periodo in cui si è verificato il massimo picco di volatilità (+24,86, 16 marzo 2020).
Nella Figura 2 notiamo che le migliori performance prima del picco sono state realizzate dai titoli di Stato, dall'oro e dai titoli a volatilità minima (Min Volatility). Dopo il picco, invece, i risultati migliori sono stati ottenuti dall'oro, dal fattore Growth e dai fattori Momentum e Quality, terzi a pari merito in questa graduatoria. Si tratta di due elenchi ben diversi: il primo è più difensivo, l'altro invece è di carattere più ciclico. Quali sono dunque gli asset che sono andati meglio nell'intero periodo in questione?
Nel segmento multi-asset, l'oro ha naturalmente fatto la parte del leone, piazzandosi nella top 3 in entrambi i casi e beneficiando del suo comportamento adatto per tutte le stagioni; seguono a ruota i titoli di Stato a lunga durata. Nell'ambito azionario, i fattori Momentum, Growth e Quality hanno registrato le migliori performance. Momentum e Growth sono stati trainati dal rally dei titoli tecnologici nel 2° e nel 3° trimestre, mentre il fattore Quality è stato favorito dal suo profilo equilibrato, cavandosela bene prima e dopo il picco.
Fonte: WisdomTree, Bloomberg. 16 gennaio 2020 e 16 maggio 2020. Tutti i rendimenti sono indicati in euro. Maggiori dettagli sugli indici utilizzati sono disponibili alla fine del post.
La prestazione storica non è un’indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
Asset "per tutte le stagioni" come l'oro e il fattore Quality sono particolarmente adatti per restare a galla prima e dopo un picco di volatilità
Cercando di generalizzare ulteriormente le nostre conclusioni, esaminiamo ora i periodi precedenti e quelli successivi a tutti i picchi di volatilità dal 2002 ad oggi (per picco di volatilità si intende un aumento del VIX di almeno 5 punti).
Nella Figura 3 si può notare chiaramente che:
- gli asset difensivi vanno tendenzialmente molto bene nei periodi precedenti al picco. Storicamente, i quattro asset che hanno registrato i risultati migliori in tali periodi sono l'oro, i titoli di Stato in euro, le azioni a volatilità minima (Min Volatility) e quelle di alta qualità (Quality). Nei due mesi in questione, l'oro ha sovraperformato le azioni globali del 13,1% in media, mentre i titoli di Stato hanno realizzato una sovraperformance del 9%. Nell'ambito azionario, i titoli a volatilità minima hanno sovraperformato del 3,8%, quelli ad alta qualità dell'1,8%. Si tratta di risultati assai coerenti con le nostre osservazioni del marzo 2020;
- in seguito, ossia nel periodo immediatamente successivo al picco di volatilità, la graduatoria cambia sensibilmente: al primo posto troviamo l'oro con una performance media del 2,8% (contro il +0,5% delle azioni globali), tallonato dai titoli ad alta qualità (+2,6%); i titoli di Stato sono terzi mentre i fattori Growth e Momentum sono appaiati al quarto posto con una performance positiva dell'1,17% realizzata nei 2 mesi in esame. Anche in questo caso i risultati sono decisamente in linea con le osservazioni che abbiamo formulato nel primo trimestre di quest'anno. È degno di nota, ad ogni buon conto, che Growth e Momentum hanno "sovraperformato" la loro media storica nel 2020 grazie al rally attuale dei titoli tecnologici, che potrebbe proseguire oppure arrestarsi nell'ultimo trimestre dell'anno.
Figura 3: Performance media in prossimità dei picchi di volatilità
Fonte: WisdomTree, Bloomberg, dal luglio 2002 al settembre 2020. Tutti i rendimenti sono indicati in euro. Maggiori dettagli sugli indici utilizzati sono disponibili alla fine del post.
La prestazione storica non è un’indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
Ciò che queste due analisi dimostrano è che gli asset più adatti per i periodi in cui la volatilità aumenta sono storicamente quelli validi per tutte le stagioni, ossia asset con una forte difensività nelle fasi ribassiste e in grado di partecipare in misura consistente alle fasi rialziste. Dalla nostra analisi emerge che tali asset sono:
- le azioni di alta qualità;
- i titoli di Stato a lunga durata;
- l'oro.
Per quanto riguarda il futuro, sono tanti gli investitori che attualmente elaborano i loro pareri e decidono l'asset allocation in base al possibile esito delle elezioni. Se un'amministrazione e un congresso democratici prendessero il potere, potrebbe verificarsi un aumento della spesa, provocando in ultima analisi un incremento dell'inflazione. Se invece i repubblicani confermassero la loro leadership, ciò potrebbe comportare un calo delle aliquote d'imposta per parecchio tempo e un allentamento della stretta fiscale. Si dedica una quantità considerevole di tempo e di ricerche all'analisi di singole aziende tenendo conto di queste possibilità, ma non pensiamo che siano molti gli investitori che basano le loro considerazioni relative ai titoli azionari, agli strumenti a reddito fisso o all'oro sulla mera volontà di prepararsi in vista di un aumento della volatilità.
Un'esposizione combinata all'oro, ai titoli di Stato a lunga durata e al fattore Quality, per esempio, potrebbe costituire un buon passo avanti per prepararsi alla volatilità, in considerazione dei modelli storici e dell'incertezza che incombe sui mercati.
Le azioni globali sono rappresentate dall'MSCI World net TR index. Min Vol (volatilità minima) è rappresentata dall’MSCI World Min Volatility net total return index. Quality (qualità) è rappresentata dall’MSCI World Quality net total return index. High Dividend (alto dividendo) è rappresentato dall’MSCI World High Dividend net total return index. Value (valore) è rappresentato dall’MSCI World Enhanced Value net total return index. Momentum è rappresentato dall’MSCI World Momentum net total return index. I titoli di Stato in EUR sono rappresentati dal Bloomberg Barclays Euro-Aggregate: Treasury net Total Return Index. I titoli di Stato in EUR 10+ sono rappresentati dal Bloomberg Barclays Euro-Aggregate: Treasury 10+ net Total Return Index. L'oro è rappresentato dall'LBMA Gold Price PM USD.
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