L'era delle celle a combustibile a idrogeno è in arrivo?
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Oggi tutti parlano di idrogeno. Ma sembra quasi un déjà vu. Il concetto di cella a combustibile a idrogeno è stato sviluppato nel 18391. Già negli anni '70 le case automobilistiche si sono cimentate nella produzione di veicoli alimentati da celle a idrogeno e alcuni esperti del settore ne parlavano come di una rivoluzione epocale del comparto automotive. Tuttavia negli anni '70, '80, '90, 2000 e 2010 le vetture a celle a idrogeno non sono riuscite a introdursi sul mercato in modo incisivo. E allora perché il 2020 dovrebbe essere diverso? Riteniamo che nel 2020 sia stato raggiunto l'apice per quanto riguarda gli investimenti. Molti paesi che hanno aderito agli obiettivi climatici sono consapevoli del fatto che per conseguire questi risultati occorrerà ricorrere a un mix di fonti di energie alternative. Affidarsi a solo un ristretto gruppo di fonti di energie rinnovabili può comportare il rischio di carenza di energia per i vari paesi. Le batterie agli ioni di litio sono state il pilastro del mercato dei veicoli elettrici e tali rimarranno verosimilmente anche nel prossimo decennio. Tuttavia hanno richiesto 20 anni di attività di ricerca e sviluppo prima di essere commercializzate all'inizio degli anni '90 e sono state usate seriamente nelle vetture solo decenni dopo. È verosimile che le celle a combustibile a idrogeno siano nelle fasi iniziali della commercializzazione sui veicoli.
Un sistema di codifica cromatica in base alle emissioni
Le auto alimentate con cella a combustibile non producono alcuna emissione in corrispondenza della marmitta, mentre l'idrogeno è innanzitutto un componente storicamente inquinante. La maggior parte delle vetture a idrogeno prodotte attualmente usa gas naturale come carburante, che difficilmente è a emissioni zero di carbonio. Questo "idrogeno grigio" genera circa il 95% dell'odierna produzione ed è relativamente economico; tuttavia è possibile ricavare idrogeno da fonti di energia rinnovabili. Per essere chiari, della fornitura di idrogeno oggi solo una minima quota deriva da questa fonte di "idrogeno verde", ma la pipeline degli investimenti ha improvvisamente accelerato il ritmo, il che indica che questa idea vecchia di un secolo potrebbe trovare attuazione. Da qualche parte a metà strada c'è l'"idrogeno blu", costituito da combustibili fossili, ma le emissioni di carbonio sono ridotte grazie all'uso di tecnologie quali la cattura, l'utilizzo e il sequestro di carbonio.
Domanda di elettrolizzatori in aumento
Il processo per produrre l'idrogeno richiede un elettrolizzatore, un componente in grado di separare idrogeno e ossigeno dall'acqua usando una corrente elettrica, che può essere fornita da fonti rinnovabili. Secondo il Bloomberg New Energy Finance, nel 2020 le forniture di elettrolizzatori sono aumentate a 200 megawatt, pari a un incremento del 30% rispetto al 2019. È un volume relativamente contenuto, ma è stato annunciato che entro il 2030 la portata degli elettrolizzatori raggiungerà i 17 gigawatt. Sembra inoltre che i decisori politici intendano sostenere l'idrogeno. Nel 2020 nove paesi più l'Unione europea hanno pubblicato roadmap relative all'introduzione dell'idrogeno. Se dovessimo sommare gli obiettivi fissati, potremmo vedere una capacità di elettrolizzatori di ben 65 gigawatt entro il 2030. Possono essere obiettivi ambiziosi non supportati da uno specifico finanziamento concreto, ma la direzione politica è chiaramente a favore dell'idrogeno. Come abbiamo visto nel caso delle batterie agli ioni di litio, la produzione su una scala più ampia può ridurre i costi. Se si riesce a far scendere i costi dell'idrogeno verde, l'impiego delle celle a combustibile a idrogeno può aumentare.
Fonte: Banca dati BloombergNEF sugli elettrolizzatori a idrogeno.
Le previsioni non sono indicative dei risultati futuri e qualsiasi investimento è soggetto a rischi e incertezze.
Un indice di catena di valore delle batterie che si evolve con il mercato
Quando osserviamo la catena di valore delle batterie e dell'accumulo elettrochimico vogliamo avere la certezza di non puntare esclusivamente sull'attuale tecnologia, ma anche su tecnologie emergenti che potrebbero trainare la transizione energetica negli anni a venire. Il WisdomTree Battery Solutions Index detiene oltre un quarto della sua esposizione nelle tecnologie emergenti.Sui 36 sottosettori di questo indice, le celle a combustibile a idrogeno, considerate una tecnologia emergente, rappresentano il principale sottosettore, pari al 12% dell'indice (e otto dei 93 componenti dell'indice) 2. Se in effetti le celle a combustibile a idrogeno seguono la falsariga delle batterie agli ioni di litio, il WisdomTree Battery Solutions Index potrebbe essere ben posizionato per afferrare questa evoluzione nel megatrend della transizione energetica.
Fonti
1 William Gove è generalmente riconosciuto come l'ideatore della prima cella a combustibile del mondo nel 1839, sebbene la chiamasse "batteria voltaica a gas". Aveva prodotto una corrente elettrica utilizzando una reazione elettrochimica tra idrogeno e ossigeno su un catalizzatore in platino.
2 Aggiornamento al 17 febbraio 2021
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