Bitcoin: cosa ha provocato il crash delle criptovalute?
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Mercoledì 19 maggio è stata una giornata incredibile per bitcoin e le criptovalute. Sono svariate le ipotesi su cosa sia accaduto e ci si chiede se siamo entrati in una fase di mercato ribassista. Esaminiamo gli sviluppi che possono aver provocato il crollo delle monete digitali:
1. Elon Musk: il battibecco su Twitter tra Musk e e i massimalisti di Bitcoin ha sicuramente prodotto degli affetti. Infatti, i commenti negativi di un personaggio influente come Musk potrebbero avere indotto alcune persone a vendere - probabilmente le stesse persone che avevano acquistato a causa sua.
2. Reuters diffonde la notizia che la Cina vieta le criptovalute. La notizia che un governo proibisce di fornire servizi relativi alle monete digitali può di certo rendere la gente nervosa: se un governo si muove in tal senso, sicuramente anche altri lo seguiranno nella stessa direzione.
3. L’OCC1 informa di stare rivedendo alcuni delle precedenti decisioni in materia di criptovalute. Ciò fa seguito ad un cambio di leadership presso l’OCC: Michael Hsu, il nuovo Comptroller of the Currency degli Stati Uniti, ha richiesto la revisione di alcuni interventi del suo predecessore, considerati favorevoli a Bitcoin.
4. La SEC2 ha invitato gli investitori alla cautela riguardo all’uso dei future su bitcoin nei fondi comuni di investimento. Questo è attualmente l’unico modo in cui la SEC consente ai veicoli di investimento di assumere un’esposizione su Bitcoin; il rinnovato invito alla cautela ha quindi spento le speranze di un ETF (Exchange Traded Fund) su Bitcoin per quest’anno.
5. BlockFi3 paga erroneamente premi in Bitcoin invece che in USD (versando cioè 100 BTC invece di 100 USD). Nel processo di rettifica della situazione, BlockFi ha inviato lettere ai clienti minacciando di adire le vie legali. Ciò può mettere in dubbio la stabilità di un player tra i più importanti nello spazio dei servizi finanziari disintermediati (piattaforma DeFi4).
6. Sell-off dei titoli del settore tecnologico, con il DowJones in calo di circa il -5,2% dal picco. Bitcoin non esiste in isolamento e le turbolenze del mercato in generale influenzano il sentiment.
Il flusso di notizie di cui sopra può essere ritenuto negativo e, sebbene tutti i mercati siano sensibili al sentiment pessimistico, Bitcoin potrebbe risultare più reattivo in quanto si tratta di un asset giovane. Quando notizie come queste arrivano all’improvviso è possibile che i mercati reagiscano in misura eccessiva – ed è ciò che potrebbe essere accaduto il 19 maggio.
È importante ricordare che i fondamentali di Bitcoin non sono necessariamente cambiati e vale la pena considerare che:
1. Tesla NON ha venduto (Elon Musk lo ha confermato).
2. La Cina che “bandisce” Bitcoin non è una novità.
3. Gli organi regolatori, come l’OCC e la SEC, sono sempre improntati alla cautela.
4. La strada verso la diffusione delle criptovalute non segue una linea retta e può accadere che alcune aziende commettano degli errori lungo la via.
5. I mercati salgono e scendono.
Per la comunità degli investitori, il #cryptocrash è certamente un grosso problema. Tuttavia, è importante guardare il quadro generale e distinguerlo dal fragore mediatico.
1 Office of the Comptroller of the Currency (OCC), ufficio del governo degli Stati Uniti che regola le banche nazionali e le associazioni federali di risparmio.
2 La SEC (Securities and Exchange Commission) è l’organo federale statunitense di vigilanza dei mercati di borsa.
3 BlockFi è una piattaforma di gestione delle criptovalute.
4 Finanza decentrallizzata (comunemente denominata anche Decentralized Finance o DeFi).
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