Perché considerare l’ether come investimento?
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L’ether è la seconda criptovaluta più importante per capitalizzazione dopo il bitcoin. La sua attuale capitalizzazione di mercato veleggia sopra i 400 miliardi di dollari, che corrispondono all’incirca al 20% del mercato complessivo delle criptovalute1.
Ideata nel 2013 e creata nel 2015, la rete blockchain Ethereum è cresciuta in termini di innovazione e utilità. Contrariamene al Bitcoin, che svolge la funzione primaria di sistema di moneta elettronica peer-to-peer, Ethereum sviluppa un nuovo mondo di applicazioni peer-to-peer.
Nota: il termine ether (ETH) fa riferimento alla criptovaluta utilizzata nella blockchain di Ethereum, mentre Ethereum si riferisce alla rete blockchain.
Che cos’è Ethereum?
È una piattaforma blockchain che gestisce programmi e applicazioni senza affidarsi a una parte centralizzata; è la “principale blockchain programmabile al mondo”.
La piattaforma si fonda sulla tecnologia blockchain pubblica, open source e decentralizzata, alimentando applicazioni decentralizzate (dApps) che si basano su un protocollo di transazione che utilizza “contratti intelligenti”. Questi contratti vengono eseguiti da tutti i nodi sulla rete Ethereum e ciascuno di essi gestisce una versione dell’“Ethereum Virtual Machine”, costituendo nell’insieme un sistema potente di calcolo distribuito. La rete esegue transazioni peer-to-peer per realizzare il trasferimento automatico e condizionale di valori e informazioni, tra cui denaro, diritti di voto e proprietà. L’invenzione di Ethereum si ispira al bitcoin, ampliandone la funzionalità di sistema di moneta elettronica peer-to-peer alle app programmabili. Per dirla con la metafora del suo inventore, Vitalik Buterin, il Bitcoin è come una calcolatrice, ma Ethereum vuole diventare uno smartphone che esegue tante applicazioni.
La tecnologia e l’applicazione di Ethereum
Il fulcro di Ethereum è costituito dai contratti intelligenti.
Un contratto intelligente osserva una serie predefenita di norme che permettono a ciascun nodo della rete Ethereum di eseguire automaticamente del codice allo stesso modo, tenendo traccia nel contempo di tutte le transazioni; così si evita che un terzo debba occuparsi dell’esecuzione del codice per conto degli utenti, decentralizzando il sistema e consentendo ai programmatori di creare una vasta gamma di applicazioni che, nel loro complesso, costituiscono diversi contratti intelligenti, che funzionano potenzialmente in modo più sicuro e a prezzi più bassi rispetto alle loro controparti centralizzate, pur essendo universalmente accessibili e completamente trasparenti.
Le applicazioni di Ethereum sfruttano la natura decentralizzata e immutabile della tecnologia blockchain; chiunque può crearle e contribuirvi senza incidere sulla sicurezza del sistema. Le loro funzioni variano ampiamente, spaziando dalla finanza decentralizzata (DeFi) all’organizzazione autonoma decentralizzata (DAO) e ai token non fungibili (NFT).
Per fornire un esempio concreto dell’impiego di Ethereum nell’ambito della DeFi, consideriamo Etherisc, un’applicazione decentralizzata in ambito assicurativo per la rete Ethereum: i membri possono acquistare polizze direttamente sull’applicazione con il suo token nativo; successivamente viene istituita una riserva di denaro in cui sono aggregati i premi assicurativi di tutti i membri. Quando si verifica un sinistro, i membri interessati vengono risarciti senza dover seguire la complessa procedura tradizionale di rimborso prevista dal settore assicurativo. Un’assicurazione per i raccolti, per esempio, pagherà automaticamente il risarcimento nel caso in cui le agenzie governative segnalino casi di siccità o alluvioni nella zona dell’assicurato.
Perché investire nell’ether?
L’avvento del Web 3.0
La visione di Ethereum punta alla realizzazione di una piattaforma “Web 3.0”, una rete condivisa e costituita da applicazioni con un tempo di operatività del 100%, disciplinate da un codice trasparente senza essere controllate da un’entità specifica. Per molti ciò rappresenta la naturale evoluzione di Internet: l’Internet di tutti, per tutti, non controllata da nessuno.
L’idea può sembrare astratta, ma i benefici che potrebbe comportare sono estremamente concreti. Fare assegnamento su una rete distribuita presenta molti vantaggi: il servizio è sempre attivo e funzionante, è sicuro e immutabile, completamente trasparente e automatizzato, taglia fuori gli intermediari e, infine, promette la condivisione di dati e servizi a prezzi più convenienti e a una velocità più elevata, senza la necessità di affidarsi a nessuna entità specifica.
Ethereum è attualmente la piattaforma leader nella corsa al Web 3.0: vanta la più grande comunità di sviluppatori nello spazio delle criptovalute, con un numero e una varietà impressionanti di progetti basati su tale piattaforma. Il suo sviluppo e la sua adozione sono incentivati da varie organizzazioni come l’Ethereum Foundation o l’Enterprise Ethereum Alliance (EEA), che mira a promuoverne l’adozione a livello settoriale. L’EEA vanta oltre 200 membri attivi in vari ambiti, comprese società come JP Morgan Chase, Microsoft e FedEx.
Ma cos’è precisamente l’ether?
Se il bitcoin viene spesso chiamato “oro digitale”, l’ether è spesso considerato “petrolio digitale”. L’esecuzione dei contratti intelligenti richiede una modalità di pagamento detta gas; questo gas di paga in ether, la valuta nativa di Ethereum. Con l’aumentare delle dApp realizzate sulla blockchain Ethereum e della gente che le usa, aumenta anche il “gas consumato” da questa comunità di utenti che si serve della piattaforma e l’ether diventa una risorsa sempre più ambita.
Perciò un’ottima ragione per cui si investe nell’ether è il fatto di riconoscere che il Web 3.0 è la prossima rivoluzione di Internet, vedendo nell’ether la commodity in grado di alimentare la piattaforma software decentralizzata più grande, in rapida crescita e meglio posizionata per guidare questa rivoluzione2.
Inoltre investire in ether è una scelta ragionevole per creare una posizione di asset digitali in un portafoglio. La maggior parte degli investitori istituzionali con un’allocazione su criptovalute si è concentrata solo sul bitcoin, ma quest’ultimo e l’ether hanno usi molto diversi e i risparmiatori possono investire vantaggiosamente in entrambi. ll bitcoin mira a diventare una riserva di valore, punta sulla sicurezza e sul suo meccanismo di emissione e il suo principale fattore trainante è presumibilmente il livello globale di fiducia che il mondo sta riponendo in quest’asset digitalmente scarso e dall’offerta limitata. L’ether mira invece a diventare il petrolio della rete Ethereum e il suo valore dovrebbe essere dettato dalle dinamiche di domanda-offerta per questa commodity che, a loro volta, dipenderanno in gran parte dalla domanda della piattaforma Ethereum.
Perciò l’ether è sostanzialmente molto diverso dal bitcoin e merita di coesistere al suo fianco nei portafogli. Pensiamo che, col tempo, il bitcoin e l’ether potranno infine decorrelarsi l’uno dall’altro non appena cominceranno a realizzare il proprio valore di utilità e l’ether sarà meno influenzato dall’andamento del bitcoin, dipendendo maggiormente dai propri fondamentali.
Autore che ha contribuito a questo insight: Florian Ginez, Associate Director, Quantitative Research.
Fonti
1 Fonte: Glassnode, 18/05/2021
2 Fonte: Glassnode, 18/05/2021.
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