Le apprensioni per l’offerta alimentano i prezzi del caffè
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I prezzi del caffè stanno registrando il loro livello più alto da 4 anni a questa parte1 a causa della rigidità dell’offerta: ciò avviene in un momento in cui la situazione della domanda sta migliorando grazie alla revoca, attualmente in corso a livello globale, delle restrizioni imposte dal COVID. I prezzi del caffè sono tendenzialmente assai volatili per via della loro sensibilità ai fattori ambientali: la pianta viene coltivata di norma in un clima subtropicale, con un'opportuna alternanza di periodi umidi e asciutti. La volatilità dei prezzi è una conseguenza della variabilità dei fenomeni climatici, poiché quest’ultima incide sull’offerta di caffè, che continua ad essere un fattore importante per la determinazione dei prezzi. Per dare un’idea del concetto, tra l’annata agraria 2009/10 e quella 2019/20 l’aumento annuale della produzione di caffè Arabica è oscillato tra -43% e +18%, registrando cinque cali annui nel corso del decennio2. Il raccolto del caffè è caratterizzato da un ciclo biennale: ne consegue che un’annata agraria con un buon raccolto (“l’anno positivo”) è seguita da un'altra con un raccolto inferiore (“l’anno negativo”).
Figura 1: Produzione di caffè in Brasile
Fonte: Conab, Wisdom Tree al 27 maggio 2021. Nota: l’asterisco (*) denota le stime per l’annata agraria 2021/22.
La prestazione storica non è un'indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
La siccità mette a rischio il raccolto in Brasile di caffè Arabica
In Brasile (il maggior produttore ed esportatore di caffè al mondo) la stagione attuale corrisponderà ad un anno negativo nel ciclo biennale, determinando un potenziale produttivo più basso per il prossimo raccolto. Nel caso del caffè Arabica, in Brasile la raccolta è appena cominciata e si prevede che terminerà tra la metà di giugno e l’inizio di luglio. Benché sia ancora presto per dirlo, i commercianti privati e le istituzioni ufficiali stanno abbassando le loro stime in merito alla prossima annata agraria (2021/22): ciò è dovuto in primo luogo alla persistente siccità e alle temperature elevate nelle principali regioni di coltivazione del caffè nella seconda metà del 2020 e nei primi mesi del 2021. Secondo IHS Markit, in alcune zone è caduta la metà delle precipitazioni abitualmente previste durante la stagione umida, che dura da gennaio ad aprile. In base alla sua seconda stima ufficiale, la Conab ha previsto per l’annata agraria 2021/22 una produzione brasiliana di caffè pari a 48,8 milioni di sacchi, ossia il 22,6% in meno rispetto al raccolto abbondante dell’anno scorso (63,1 milioni di sacchi): il dato aggiornato si avvicina al limite superiore della prima stima della Conab, effettuata nel gennaio di quest’anno, che aveva fissato la produzione tra 43,85 e 49,85 milioni di sacchi. Per quanto riguarda il caffè Arabica, si prevede una produzione di 33,4 milioni di sacchi, che corrisponde a un calo del 31,5% rispetto al raccolto precedente. Molti coltivatori hanno inoltre sfoltito le piantagioni di caffè con tassi superiori alla media dopo il raccolto record del 2020, riducendo così la superficie di coltivazione di 1,45 milioni di ettari per il caffè Arabica. Questo comporta in genere cali di produzione nel breve termine, ma anche risultati migliori nel lungo periodo; la siccità persistente sta inoltre peggiorando le prospettive per il raccolto successivo (2022/23) in Brasile, in un periodo che dovrebbe corrispondere a un anno particolarmente produttivo nel ciclo biennale. Negli ultimi giorni diverse istituzioni pubbliche locali hanno emanato avvisi che preannunciano carenze idriche e rischi di incendi: il Bacino del Paranà (nel Minas Gerais, di gran lunga il maggior produttore di caffè tra gli stati del Brasile) è una delle regioni più colpite.
I problemi logistici in Colombia acuiscono le apprensioni per l’offerta
Le esportazioni dalla Colombia, il secondo maggior produttore ed esportatore di caffè Arabica al mondo, sono rallentate dalle manifestazioni contro il governo e dai blocchi stradali che le accompagnano; oltre a questi ultimi, anche i blocchi dei porti causeranno probabilmente lunghi ritardi per le spedizioni di caffè. Le avversità atmosferiche in Brasile, combinate con i problemi logistici di approvvigionamento in Colombia, mettono a repentaglio il 60% circa dell’offerta, creando condizioni favorevoli per l’aumento dei prezzi del caffè.
I problemi logistici in Colombia acuiscono le apprensioni per l’offerta
Le esportazioni dalla Colombia, il secondo maggior produttore ed esportatore di caffè Arabica al mondo, sono rallentate dalle manifestazioni contro il governo e dai blocchi stradali che le accompagnano; oltre a questi ultimi, anche i blocchi dei porti causeranno probabilmente lunghi ritardi per le spedizioni di caffè. Le avversità atmosferiche in Brasile, combinate con i problemi logistici di approvvigionamento in Colombia, mettono a repentaglio il 60% circa dell’offerta, creando condizioni favorevoli per l’aumento dei prezzi del caffè.
Figura 2: Offerta di caffè Arabica a livello mondiale
Fonte: Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), Foreign Agricultural Service.
La ripresa post-pandemica della domanda
Nell’ultimo decennio il consumo globale di caffè è aumentato del 27% (una quota considerevole di questa crescita è attribuibile all’aumento della domanda sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo); l’anno scorso ha subito un calo a causa della pandemia e delle restrizioni connesse al COVID. Tuttavia, poiché le restrizioni sono state allentate per quanto riguarda il settore dei viaggi e quello alberghiero, prevediamo un recupero della domanda: l’accelerazione delle campagne vaccinali sta generando ottimismo nei confronti della ripresa delle attività economiche e sta ripristinando la fiducia degli investitori. In base ai dati della Commodity Futures Trading Commission (CFTC), le posizioni speculative nette hanno superato la deviazione standard al di sopra della media quinquennale, rispecchiando il clima positivo tra gli investitori.
Figura 3: Posizioni nette per il caffè secondo la CFTC
Fonte: Bloomberg, WisdomTree al 25 maggio 2021.
La prestazione storica non è un'indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
L’apprezzamento del real brasiliano “spinge” il caffè
Poiché il 44% circa dell’offerta globale di caffè proviene dal Brasile, il real brasiliano (BRL) ha un impatto predominante sui suoi prezzi. Dato che il caffè viene negoziato per lo più in dollari USA sui mercati internazionali, il rialzo del real ne abbassa il prezzo in valuta statunitense, dissuadendo i commercianti dalla vendita sui suddetti mercati; di conseguenza si scambia meno caffè sui mercati esterni e in tal modo si favorisce la crescita dei prezzi, che è alimentata anche dal recente apprezzamento del real rispetto al dollaro USA. La politica aggressiva adottata dalle banche centrali brasiliane, in sintonia con le attuali proiezioni dell’inflazione, ha contribuito a sostenere il BRL. La banca centrale ha proposto un ulteriore incremento dei tassi a giugno per cercare di porre un freno all’inflazione e aiutare la sua economia danneggiata dal COVID, cosa che dovrebbe favorire ulteriormente il real.
Conclusioni
Il perdurare delle avversità atmosferiche in Brasile, combinato con le brillanti prospettive per la ripresa della domanda, sta aumentando le probabilità che i mercati del caffè registrino un deficit nel 2021/22; questa situazione potrebbe continuare a favorire la crescita dei prezzi del caffè nel medio termine.
1 Bloomberg Ticker KCA Comdty, dati aggiornati al 1° giugno 2021.
2 USDA, Foreign Agricultural Service, Coffee: World markets and Trade Report [Caffè: mercati mondiali e relazione sul commercio].