Asset digitali diversi, politiche monetarie diverse
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La politica monetaria varia a seconda delle diverse reti di asset digitali (per esempio Bitcoin, Ethereum, ecc.), contribuendo all’opportunità di valore che esse offrono. In che cosa e perché differiscono e cosa comporta questo per gli investitori?
La Bank of England ritiene che l’espressione “politica monetaria” significhi “l’intervento che una banca centrale o un governo possono adottare per influire sulla quantità di denaro circolante nell’economia di un paese e sul costo dei prestiti”. Trasponendo questo concetto alle reti di asset digitali, come Bitcoin o Ethereum, si può intendere per politica monetaria la modalità di determinazione nel tempo della quantità di monete (criptovalute) o di token nella/da parte della/per la rete di asset digitali. Tale modalità è scritta nel codice software, ma potrebbe essere stabilita da una società, da un gruppo di utenti della rete o da un altro soggetto: questa differenza aiuta a distinguere una rete di asset digitali dall’altra - contribuendo a caratterizzare le opportunità di valore - e fornisce in ultima analisi una base per orientare l’allocazione degli investimenti.
In cosa differiscono le politiche monetarie delle reti di asset digitali?
La politica monetaria del Bitcoin non cambia: è previsto un limite all’offerta totale di bitcoin (ne potranno essere creati sempre e solo 21 milioni)1. Per modificare questo limite ci vorrebbe il consenso2 della maggioranza degli oltre 10.000 nodi di bitcoin3 che gestiscono il software open source. In passato ci sono state controversie sulla quantità di bitcoin da creare, con la conseguente introduzione di varianti del Bitcoin (criptovalute “hard fork”, come ad esempio Bitcoin Cash). La quantità dei nuovi bitcoin creati diminuisce col passare del tempo e ogni quattro anni si riduce del 50% (il cosiddetto “dimezzamento"4). L’ultimo bitcoin verrà minato all’incirca nel 2140. Da questo punto di vista il bitcoin è inflazionistico (ce ne saranno sempre di più ogni giorno fino al 2140), ma la quantità creata scende man mano che passa il tempo (e in tal senso è deflazionistico), cosa che induce alcuni a chiamarlo “oro digitale”, cosa abbastanza sensata se non si considera che la quantità del nuovo oro estratto aumenta/scende in reazione al prezzo dell’oro in qualsiasi momento. Ciò non succede nel caso della criptovaluta, perché il numero di bitcoin creati aumenta in base a un programma di emissione prestabilito.
Fonte: https://www.bitcoinblockhalf.com/
La politica monetaria di Ethereum può cambiare ed è mutata in passato. Ogni anno vengono creati 18 milioni di nuovi ether e non è previsto un tetto per la loro offerta complessiva, una caratteristica che ha indotto alcuni a definire inflazionistica la politica monetaria di questa criptovaluta. Negli ultimi tempi un numero sufficiente di nodi ha apportato modifiche al codice sorgente di Ethereum, con un conseguente cambiamento della sua politica monetaria: si tratta del cosiddetto “London Hard Fork”5, provocato dall’attuazione dell’Ethereum Improvement Proposal 1559. D’ora in poi, ogni volta che qualcuno utilizzerà la rete Ethereum, una quota della commissione pagata ai miner verrà “bruciata” (ossia eliminata dall’offerta e distrutta). Ne è scaturita una situazione che si potrebbe definire “deflazionistica”, perché ci sono giorni in cui sono più gli ether bruciati che quelli nuovi creati.
Fonte: Token Terminal.
La prestazione storica non è un'indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
Esistono svariate reti di asset digitali diverse, ciascuna con le proprie politiche monetarie calibrate sulle rispettive esigenze funzionali. Tether (USDT), per esempio, è un token che corrisponde a 1$ USD. Il suo emittente afferma che l’USDT è garantito da riserve bancarie e prestiti di importo pari o superiore al valore degli USDT in circolazione6. Questi token rappresentativi vengono distribuiti tramite molte reti diverse di asset digitali (per esempio Ethereum, Tron, Algorand, ecc.). Per contro il token BNB, che è emesso da Binance (una piattaforma di scambio di asset digitali), può essere creato o bruciato7 a discrezione della società Binance. Ogni trimestre viene infatti bruciata una certa quantità di token BNB.
In che modo la politica monetaria di un asset digitale può influire sull’allocazione degli investimenti?
Facciamo un passo indietro: la politica monetaria delle varie reti di asset digitali può incidere sul prezzo di mercato previsto delle monete o dei token in questione. Consideriamo questo aspetto in termini di domanda e offerta: in una situazione in cui si creano sempre meno monete/token (contesto deflazionistico) e cresce contemporaneamente la loro domanda, ci si aspetterebbe un aumento del prezzo. Nel caso di una moneta/un token per cui non è previsto un massimale di offerta (contesto inflazionistico), la domanda deve bastare ad assorbire l’aumento dell’offerta nel tempo, affinché i prezzi rimangano stabili o salgano.
Alcuni investitori potrebbero trovarsi maggiormente a loro agio con una politica monetaria che non cambia nel tempo; altri potrebbero preferire una situazione in cui la politica monetaria può cambiare in risposta al mutare delle esigenze o delle condizioni (per esempio la scalabilità della rete, l’aumento della redditività, ecc.). Ciò può comportare dei rischi, pur dipendendo dalla governance (aziendale) della società che ha la possibilità di modificare la politica monetaria.
In conclusione, lo spazio degli asset digitali può essere definito inflazionistico nel senso che chiunque può creare nuovi token e monete se ne ha la capacità tecnica. Il suo potenziale di crescita è limitato soltanto dalla misura in cui la gente ha nuove esigenze da soddisfare nel tempo, misura che - come qualunque economista vi potrà confermare - è infinita.
Fonti
1 https://www.miamigov.com/files/sharedassets/public/bitcoin.pdf
2 https://river.com/learn/can-bitcoins-hard-cap-of-21-million-be-changed/
3 https://bitnodes.io/. Per nodo Bitcoin si intende qualsiasi computer che gestisca l’implementazione di bitcoin e memorizzi tutta la blockchain.
4 https://www.bitcoinblockhalf.com/
5 https://www.gemini.com/cryptopedia/ethereum-improvement-proposal-ETH-gas-fee
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