Titolo del post: Ripercorrendo il 1° trimestre dei fattori azionari con WisdomTree
![](https://www.wisdomtree.eu/-/media/eu-media-files/blog/refresh-images/abstract-and-landscape/market-boards-and-graphs/market-board-21-1151x564.jpg?h=564&iar=0&w=1151&sc_lang=it-ch&hash=AFA56994EA027374528ECF2B31B215BC)
Il 2022 si è aperto con un brusco calo. La guerra in Ucraina ha aggiunto ulteriore incertezza a una situazione già complessa, con un'inflazione radicata e aumenti imminenti dei tassi. In questa parte della Quarterly Equity Factor Review di WisdomTree1, cercheremo di far luce sull’andamento dei fattori azionari nel primo trimestre del 2022 e sul suo impatto sui portafogli degli investitori.
- I fattori Value e High Dividend hanno dominato nella maggior parte delle regioni.
- Li ha seguiti a ruota la volatilità minima, spinta dall'aumento della volatilità e dal nervosismo sul mercato.
- Momentum e Size sono i fattori che hanno sofferto maggiormente nel corso del trimestre, registrando sottoperformance nelle varie regioni.
- Le strategie quality hanno ottenuto risultati discordi a seconda della loro valutazione generale nei rispettivi portafogli.
Guardando al futuro, l'incertezza (economica o geopolitica che sia) continua a crescere e gli investitori sono alle prese con una triade di preoccupazioni: gli aumenti dei tassi, l'inflazione e la volatilità; tali condizioni di mercato dovrebbero continuare a favorire i titoli value, high dividend e quality.
Le performance nel dettaglio: Value e High Dividend guidano la marcia
Nel primo trimestre del 2022 i mercati azionari hanno fatto il punto sui mutamenti del panorama economico e geopolitico; ciò ha causato un brusco calo nei primi due mesi dell'anno e, nonostante un rimbalzo a marzo, l'MSCI World ha perso il 5,2%. Stranamente i mercati statunitensi e quelli europei hanno registrato la stessa performance (-5,3%), mentre sono rimasti indietro i mercati emergenti, che sono stati in parte penalizzati dall'azzeramento di molti dei titoli azionari russi quando è iniziata la guerra in Ucraina.
La performance dei fattori nel primo trimestre del 2022 è stata determinata dall'inflazione elevata, dal ciclo imminente di aumento dei tassi e dalla guerra. A fronte di un panorama così fosco, alcuni fattori sono andati bene, altri no:
- i fattori Value e High Dividend hanno dominato nella maggior parte delle regioni e sono stati i soli in grado di sovraperformare in tutte le quattro aree geografiche nel corso del trimestre;
- li ha seguiti a ruota la volatilità minima, spinta dall'aumento della volatilità e dal nervosismo sul mercato, chiudendo con un risultato positivo nei mercati emergenti; sorprendentemente, è in Europa che Min Volatility ha registrato l'andamento peggiore;
- Momentum e Size sono i fattori che hanno sofferto maggiormente durante il trimestre, registrando sottoperformance nelle varie regioni;
- Quality rappresenta un caso interessante: gli indici MSCI Quality utilizzati in questa sede come indicatore indiretto del fattore hanno patito nel corso del trimestre, con sottoperformance del 2% o del 3% nei mercati sviluppati. Tuttavia, in questo caso, la definizione di qualità e i criteri impiegati avrebbero inciso enormemente sul risultato. Se lasciato a se stesso, il fattore Quality è orientato tendenzialmente verso la crescita (gli investitori pagano la qualità, dopotutto): questo è ciò che si verifica per gli indici MSCI, spiegando la sottoperformance in un mercato dominato dal fattore Value. Altri metodi per ideare strategie quality, incentrati sulla redditività e sulle società che distribuiscono dividendi, per esempio, hanno dato esiti migliori nel corso del periodo in esame.
Figura 1: sovraperformance dei fattori azionari nel T1 2022 nelle varie regioni
Fonte: WisdomTree, Bloomberg, andamento dal 31 dicembre 2021 al 31 marzo 2022.
La performance storica non è indicativa della performance futura e qualunque investimento può perdere di valore.
Analizzando in modo più approfondito il comportamento dei fattori nel corso del trimestre, notiamo due periodi distinti. A gennaio e a febbraio i timori principali riguardavano soprattutto gli aumenti dei tassi e l'inflazione: a gennaio abbiamo assistito difatti a un'impennata stratosferica delle previsioni sul numero di aumenti da parte della Federal Reserve, cosa che ha acuito l'interesse per le azioni a bassa duration e distolto l'attenzione da quelle a duration elevata. Da un esame delle partecipazioni nell'ambito dei diversi fattori emerge la presenza di venti favorevoli per Value e High Dividend e di venti ampiamente contrari per la crescita, in base a quello che abbiamo osservato in termini di rendimenti mensili, con i fattori Value e High Dividend che hanno sovraperformato in entrambi i mesi. Tuttavia, a marzo abbiamo assistito ad un leggero cambiamento di prospettiva e i mercati hanno cominciato a preoccuparsi per l'effetto degli aumenti di tassi sulla crescita e sulla ripresa. L'inversione della curva dei rendimenti ha accentuato tale preoccupazione, causando l'aumento continuo della volatilità del mercato. Perciò marzo ha segnato una svolta a favore di attività non rischiose, che ha giovato ai fattori Min Volatilty e Quality e ha penalizzato nel contempo fattori più ciclici come Size e Value.
Figura 2: sovraperformance dei fattori azionari mese per mese nei mercati sviluppati
Fonte: WisdomTree, Bloomberg, andamento dal 31 dicembre 2021 al 31 marzo 2022.
La performance storica non è indicativa della performance futura e qualunque investimento può perdere di valore.
Fattori, inflazione e aumenti dei tassi
L'inflazione è tornata dopo una pausa durata 15 anni, se non 30; per certi versi, i mercati e gli investitori si sono dimenticati di come si comportano i titoli azionari in un contesto di alta inflazione. Come sempre, la storia è un'ottima insegnante.
La figura 3 mostra la sovraperformance mensile media delle azioni statunitensi per coppie di fattori in periodi di inflazione superiore o inferiore alla media. Storicamente è abbastanza chiaro che:
- i titoli di qualità superiore hanno generato la maggior parte delle loro sovraperformance nei confronti delle azioni di bassa qualità nei periodi in cui l'inflazione è più alta;
- analogamente, anche i titoli value, high dividend e momentum hanno ottenuto sovraperformance maggiori in tempi di inflazione superiore alla media, ma in modo meno marcato rispetto ai titoli di qualità.
Figura 3: sovraperformance media dei fattori (ordinati per coppie) rispetto ai mercati azionari statunitensi in base ai regimi di inflazione
![](https://www.wisdomtree.eu/-/media/eu-media-files/blog/content/2022/04---april/12,-d-,04---equities-(3).png?sc_lang=it-ch&hash=B21965578CE366B01CFE70F54D880E26)
Fonte: Database Kenneth French. Dati dal luglio 1963 al gennaio 2022. I fattori sono definiti come paniere a base valutaria costituito dal 30% delle azioni con le caratteristiche pertinenti. Min Volatility è caratterizzata da una varianza inferiore, Quality dalla redditività operativa, Value dal rapporto più basso tra il prezzo e gli utili o tra il prezzo e il valore contabile, Size dalla capitalizzazione di mercato più bassa, High dividend dal rendimento dei dividendi più elevato e Momentum dalla performance dei prezzi negli ultimi 12 mesi.
La performance storica non è indicativa della performance futura e qualunque investimento può perdere di valore.
La duration implicita è un indicatore interessante della resistenza potenziale a un ciclo di aumento dei tassi. La figura 4 mostra la duration dei titoli azionari utilizzando la cosiddetta "duration implicita delle azioni", che misura la sensibilità di un titolo, esattamente come la duration di Macaulay misura la sensibilità delle obbligazioni ai tassi di interesse. Viene applicata una formula che calcola la duration estesa utilizzando i flussi di cassa previsti per la società, ove tali flussi vengono stimati in base agli utili e alle variazioni del valore contabile. Le azioni vengono poi suddivise in quintili equiponderati a seconda della stima del loro rendimento da dividendi forward o dei rapporti prezzo/utili (P/E) forward. Notiamo che:
- il quintile caratterizzato dai titoli con i maggiori rendimenti da dividendi forward presenta mediamente la duration più bassa e una relazione uniforme, con la duration che diminuisce all'aumentare del rendimento da dividendi:
- il quintile caratterizzato dai titoli a prezzi più bassi presenta mediamente la duration più bassa e una relazione uniforme, con la duration che cresce all'aumentare del rapporto P/E.
In linea con la performance recente, quest'analisi indica che i titoli high dividend e value resistono bene a uno scenario di aumenti dei tassi.
Figura 4: stima della duration implicita delle azioni per quintili in base ai dividendi e al rapporto prezzo/utili nell'S&P 500
Fonte: WisdomTree, Bloomberg Intelligence. Dati riferiti al 31 dicembre 2021.
La performance storica non è indicativa della performance futura e qualunque investimento può perdere di valore.
Le valutazioni continuano a scendere a tutti i livelli
Nel primo trimestre del 2022 le valutazioni sono diminuite su quasi tutta la linea per quanto riguarda i fattori. Solo le azioni high dividend in Europa e nei mercati emergenti e le azioni value negli Stati Uniti hanno registrato un lieve aumento nel rapporto prezzo/utili. I fattori Size e Momentum hanno subito i cali più considerevoli.
Figura 5: evoluzione storica dei rapporti prezzo/utili dei fattori azionari
Fonte: WisdomTree, Bloomberg. Dati riferiti al 31 marzo 2022.
La prestazione storica non è un’indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
Guardando al futuro, l'incertezza (economica o geopolitica che sia) continua a crescere e l'inflazione, spinta dai prezzi delle materie prime (alimentati a loro volta dalla guerra in Ucraina), non mostra segni di rallentamento. In risposta, le banche centrali stanno adottando una linea sempre più dura, con la Federal Reserve che prevede di aumentare e ridurre aggressivamente il bilancio nello stesso tempo, lasciando gli investitori alle prese con una tripla preoccupazione (aumenti dei tassi, inflazione e volatilità) che dovrebbe continuare a favorire i titoli value, high dividend e quality.
Le azioni globali sono rappresentate dall'MSCI World net TR Index. Le azioni statunitensi sono rappresentate dall'MSCI USA net TR Index. Le azioni europee sono rappresentate dall'MSCI Europe net TR Index. I mercati emergenti sono rappresentati dall'MSCI Emerging Markets net TR Index. Minimum Volatility (volatilità minima) è rappresentata dal relativo MSCI Min Volatility net total return Index. Quality (qualità) è rappresentata dal relativo MSCI Quality net total return Index.
Momentum è rappresentato dal relativo MSCI Momentum net total return Index. High Dividend (alto dividendo) è rappresentato dal relativo MSCI High Dividend net total return Index. Size (dimensione) è rappresentata dal relativo MSCI Small Cap net total return Index. Value (valore) è rappresentato dal relativo MSCI Enhanced Value net total return Index.
Fonti
1 Le definizioni di ciascun fattore sono riportate nel prosieguo.
Blog correlati
+ Il fattore Quality per i periodi di incertezza
+ Ripercorrendo il 4° trimestre dei fattori azionari con WisdomTree