Ogni atto di creazione è prima di tutto un atto di distruzione
L’ecosistema degli asset digitali ha segnato nel suo insieme una flessione rispetto al massimo storico raggiunto nel novembre 2021 di oltre 3000 miliardi di dollari. Con un assestamento appena al di sotto di mille miliardi di dollari a metà luglio 20221, il ribasso pari a -73% ha rappresentato una vertiginosa parabola in discesa per le attività avviate di recente. Non è comunque la prima volta che si assiste a fenomeni di flessione di questa portata nell'ecosistema degli asset digitali. Infatti, è piuttosto usuale che si attraversino cicli di forte espansione e di contrazione nell'adozione di nuove tecnologie.
Sono molti gli esempi che dimostrano come le nuove tecnologie o i nuovi settori siano accompagnati da una serie di espansioni e contrazioni. Non dimentichiamoci della Railway Mania, delle varie Canal Mania o della bolla delle Dot-com. Occorre tenere presente che l'infrastruttura è tuttora funzionante, una volta passato il ciclo di espansione e contrazione.
Fa parte del processo imprenditoriale, la cosiddetta "distruzione creativa" di Schumpeter, soprattutto quando si tratta di nuove tecnologie. All'inizio non è sempre ben chiaro che cosa funzionerà o dove si collocano i nuovi mercati; la situazione si delinea assumendo contorni più netti man mano che la tecnologia diventa più disponibile e maggiormente accessibile a segmenti diversi della popolazione.
Di seguito è riportata una riproduzione delle curve a S dell'adozione della tecnologia, che mostra l'espansione delle nuove tecnologie nelle società. Si noti che il processo ha raramente un andamento lineare, e presenta una regressione in vari punti del processo di adozione. Si consideri anche il fatto che il tempo impiegato da queste tecnologie per raggiungere in pratica la piena saturazione si sta riducendo. Storicamente, sono sempre state legate a un qualche bene fisico - basti pensare che anche Internet comporta l'uso di cavi sottomarini e della fibra ottica - e quindi hanno avuto bisogno di tempo per diffondersi nelle società.
Figura 1. Curve a S dell'adozione della tecnologia
L'avvento del Bitcoin nel 2009 ha segnato l'inizio di oltre un decennio di sperimentazione imprenditoriale e tecnica nell'area degli asset digitali e dei registri distribuiti ("blockchain").
Un punto cruciale qui è che i Bitcoin, e altre reti di asset digitali come Ethereum, sono essenzialmente costituiti da software open source, il che significa che possono diffondersi molto rapidamente nell'infrastruttura Internet già esistente e, essendo open source, possono essere copiati altrettanto rapidamente da community di sviluppatori.
Questo aiuterebbe a spiegare il motivo per cui gli asset digitali hanno evidenziato nell'ultimo decennio una crescita così rapida a livello globale. Con i telefoni cellulari divenuti onnipresenti, e l'infrastruttura di Internet ormai ben consolidata, le tecnologie legate agli asset digitali e ai registri distribuiti hanno trovato il loro canale per giungere a un numero elevato di utenti con grande rapidità.
Le persone hanno scoperto e portato sul mercato nuovi casi d'uso, in quanto si affidano a queste tecnologie per risolvere i propri problemi. Nel corso dello svolgimento di questo processo, si sono alternate fasi di espansione e contrazione.
Figura 2. Ribassi storici nello spazio degli asset digitali
WisdomTree ha sintetizzato a grandi linee questa storia in quattro fasi fino ad ora, spiegate in modo approfondito nel nuovo report "WisdomTree Insights - A New Asset Class: Investing in the Digital Asset Ecosystem":
- Bitcoin e criptovalute "altcoin", che finiscono nell'hack dell'exchange di Mt Gox
- Ethereum e contratti smart, che finiscono con il collasso della bolla delle Initial Coin Offering (ICO)
- Defi e NFT, creati su reti di contratti smart e che sono scesi dal massimo raggiunto rispettivamente a fine 2020 e a fine 2021
- Alternative Layer 1 di contratti smart, come Solana e Cardano, che nel primo semestre del 2022 hanno evidenziato in generale cadute vertiginose.
Figura 3. Un percorso cronologico dello sviluppo dell'ecosistema di asset digitali
Negli anni lo spazio in questione ha evidenziato forti espansioni e contrazioni, un processo grazie al quale si scopre "cosa funziona", e che poi formerà la base per un futuro sviluppo, per l'adozione di domani, e "cosa non funziona" e si traduce in un clamoroso insuccesso. Questo approccio è tipico dello spazio che:
- ha sfruttato uno scenario di politica monetaria globale relativamente blanda
- è spietato in termini di concorrenza a causa del fatto che il software open source si può copiare e modificare ("fork")
- beneficia (o risente) degli effetti delle reti che possono comparire e sparire con estrema rapidità dalle reti e dalle applicazioni decentralizzate.
Non sarebbe saggio insinuare che l'intero spazio scomparirà una volta che il ciclo ha terminato la sua ultima contrazione e che inizia una nuova fase. Nel 2021 nello spazio è confluito un volume di capitale di rischio superiore a quello dei sei anni precedenti calcolati complessivamente (25 miliardi di dollari)2. L'ecosistema è più diverso che mai. Le domande più pertinenti mireranno a scoprire quali nuovi casi d'uso possano delinearsi offrendo nuove opportunità della prossima fase del processo di adozione degli asset digitali.
Fonti
1 https://www.coingecko.com/en/global_charts