Le biotecnologie: una rivoluzione che supera ampiamente i confini dell’assistenza sanitaria
Perché investire nell’innovazione umana è fondamentale
Dalla sua esistenza, l’essere umano è sempre stato orientato a innovare. Ultimamente, però, i ritmi dell’innovazione hanno subito una rapida accelerazione. Ogni giorno, qualcuno si pone un nuovo problema che nessuno si era mai posto fino ad ora. Per di più, stiamo assistendo a una superconvergenza di tecnologie tale, per cui le innovazioni tecnologiche ne generano altre a loro volta, in un ciclo di invenzioni che vanno rafforzandosi per interazione reciproca.
La rivoluzione informatica, ad esempio, ha reso possibile la rivoluzione dell’intelligenza artificiale (IA). Gli strumenti dell’intelligenza artificiale ci consentono di rivelare i segreti della sofisticata biologia umana, la cui complessità supera, in assenza di aiuto, la capacità di comprensione della nostra mente. Oggi, grazie alla comprensione dei modelli biologici che si sono sviluppati nel corso dei quasi 4 miliardi di anni del processo evolutivo, siamo in grado di creare chip informatici più efficienti che, accelerando la potenza di calcolo e migliorando le capacità dell’intelligenza artificiale, ci permettono di carpire sempre più i segreti delle complessità biologiche.
Quali applicazioni offre questa trasformazione?
1) Assistenza sanitaria
Quando si pensa alle rivoluzioni avvenute nel campo della genetica e della biotecnologia, si tende, correttamente, a pensare all’assistenza sanitaria. Abbiamo sentito tutti parlare di nuovi trattamenti antitumorali, di nuove terapie geniche e di nuovi approcci all’assistenza sanitaria decisamente rivoluzionari. In un contesto generale, quello che stiamo vivendo è il passaggio da un’assistenza sanitaria generalizzata, basata sui valori medi della popolazione, a un mondo orientato all’assistenza sanitaria di precisione, che si basa sulla biologia individuale di ciascuna persona. Conoscendo le caratteristiche di una persona a livello molecolare, è possibile elaborare un trattamento personalizzato, basato non sul fatto che ci si trova davanti a un essere umano, ma sul fatto che si ha a che fare con un individuo specifico. La domanda è: conosciamo queste caratteristiche individuali?
Quello che serve sono le informazioni biometriche, cioè i fascicoli sanitari elettronici in forma più standardizzata. Tuttavia, occorre avere anche genomi in sequenza intera. Ci stiamo quindi muovendo verso un mondo in cui tutti avremo i genomi sequenziati come fondamento della nostra assistenza sanitaria. Ciò aprirà le porte a un nuovo sistema di assistenza sanitaria personalizzata in cui i medici lavoreranno interagendo con i sistemi di intelligenza artificiale, perché questi ultimi consentiranno loro di cogliere sfumature e complessità a un livello superiore a quello che la mente umana è in grado di gestire da sola.
2) Agricoltura
Viviamo in un mondo trasformato dall’agricoltura: la popolazione è cresciuta così rapidamente grazie alla capacità dei nostri sistemi agricoli. Gran parte di ciò è frutto del processo Haber-Bosch, che permette di creare fertilizzanti chimici fissando azoto e idrogeno per creare ammoniaca. La “Rivoluzione verde” (che prevede fattori come nuove sementi ibridate, pratiche agricole moderne e attrezzature migliori) ci ha permesso di triplicare la produttività agricola negli ultimi 70 anni1. Come abbiamo detto, questo spiega perché la popolazione umana della Terra riesce a mantenersi ai livelli attuali.
Un simile successo, però, comporta anche un costo. Stiamo riducendo l’estensione delle foreste, metà di tutti i terreni coltivabili sono destinati all’agricoltura e circa il 15% delle emissioni di gas serra sono collegate alle attività agricole2. L’aumento della popolazione che si profila all’orizzonte esclude la sostenibilità dell’approccio consueto. L’agricoltura stessa è una forma di biotecnologia radicale ed è nostro dovere riflettere su come praticarla in modo migliore e più sostenibile, ove per “migliore” si intende “in grado di generare raccolti più elevati consumando meno risorse”. Tale obiettivo non può essere raggiunto senza gli strumenti della rivoluzione genetica e biotecnologica.
3) Zootecnia
Circa tre quarti di tutte le attività agricole servono a sostenere la zootecnia ma mettono a dura prova il pianeta3. Ovviamente, un cambio di abitudini alimentari (in favore di un maggior consumo di prodotti vegetali e di un minor consumo di carne) potrebbe contribuire a migliorare la situazione, ma ci sono altre opzioni, ivi comprese quelle favorite dalla biotecnologia. Esiste un campo completamente nuovo, quello della fabbricazione di prodotti di origine animale tramite coltivazione cellulare, che prevede il prelievo di cellule dagli animali più sani e felici e la moltiplicazione di quelle cellule in bioreattori, al fine di coltivare i prodotti di origine animale desiderati e necessari, operando in un modo più sostenibile. Anche se solo una parte dei generi alimentari industriali che consumiamo iniziasse a convertirsi in altri tipi di carne a base vegetale e carne da coltivazione cellulare, potremmo assistere a ricadute molto positive.
4) Materiali industriali
Attualmente, i materiali grezzi che utilizziamo nell’economia tendono a essere il legname o il frutto di attività di estrazione. Con l’aumento della popolazione, non possiamo continuare così. Gli strumenti della biologia di sintesi ci offrono la capacità di passare dai modelli basati su “taglio” ed “estrazione” al modello di “crescita”. Lo vediamo nel campo delle materie plastiche, dove molti tipi di plastica vengono ottenuti a partire da diversi materiali di origine biologica. Forse conoscete la tela di ragno artificiale, un nuovo materiale incredibilmente versatile, che non viene ricavato dai ragni, ma dalla sintesi (utilizzando gli strumenti della biologia di sintesi) per creare una tela di ragno che è più forte, in termini di peso, dell’acciaio e che può essere impiegata negli ambiti più disparati, come l’edilizia e la fabbricazione di giubbotti antiproiettile.
5) Il DNA come risorsa per l’archiviazione di dati
Negli ultimi anni il nostro fabbisogno di archiviazione di dati è cresciuto in modo esponenziale. Stiamo già raggiungendo i limiti degli attuali modelli di archiviazione di dati basati sul silicio e, se non riusciremo a incrementare costantemente la nostra capacità di archiviare ed elaborare i dati, andremo incontro a una crisi. Il DNA rappresenta il più grande meccanismo di memorizzazione delle informazioni mai esistito. Le informazioni memorizzate in un chip informatico possono durare 20 anni, magari anche 30. In condizioni ottimali, il DNA può essere letto anche a distanza di 3 milioni di anni4. Non sorprende che le principali società informatiche stiano investendo molto nel settore del DNA come sistema di archiviazione dati.
Approfittare di questo megatrend
È da diversi decenni che penso al futuro, al futuro dell’assistenza sanitaria, al futuro della genetica e della biotecnologia. La partnership con WisdomTree consente di tradurre tali osservazioni in azioni concrete per investire in quel futuro, proseguendo quella che, a mio parere, è da sempre una dinamica fondamentale dell’esistenza umana sulla Terra.
Secondo le stime di McKinsey, la biorivoluzione sarà responsabile di attività economiche per un valore compreso tra i 2.000 e i 4.500 miliardi di euro l’anno di qui al 20505. Come possono gli investitori approfittare di questo megatrend?
In primo luogo, facendo una scommessa distribuita. Guardiamo, ad esempio, agli albori della rivoluzione di Internet: all’epoca ci sarà stato chi riteneva AOL un’azienda destinata a “controllare il Web”. Al momento, è ancora troppo presto per prevedere vincitori e perdenti. Pertanto, può essere più ragionevole optare per un’esposizione distribuita, cioè distribuita tra aziende di dimensioni diverse, regioni ed ecosistemi di innovazione. In secondo luogo, è importante sottolineare che la biorivoluzione non riguarda solo l’assistenza sanitaria. Oggi l’assistenza sanitaria è il più maturo di questi mercati, perché vi abbiamo investito molto e perché è estremamente importante per noi. Ma quella rivoluzione sta coinvolgendo anche tutti gli altri settori.
Sotto molti aspetti, la biorivoluzione rappresenta un punto di svolta per la nostra specie su questo pianeta. Se il XIX secolo è stato il secolo della chimica e il XX secolo quello della fisica, il XXI secolo sarà il secolo della biologia, nel quale gli esseri umani impareranno a modificare la biologia per soddisfare le loro crescenti esigenze e proteggere meglio il pianeta.
Fonti
1 Fonte: https://en.wikipedia.org/wiki/Green_Revolution
2 Fonte: https://www.epa.gov/ghgemissions/global-greenhouse-gas-emissions-data
3 Fonte: https://www.fao.org/sustainability/news/detail/en/c/1274219/
4 Fonte: Service, Robert F. “DNA could store all of the worlds data in one room” (Il DNA potrebbe consentire di archiviare tutti i dati del mondo in una sola stanza). Science. 2 marzo 2017.
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