Più chiarezza sugli strumenti di investimento in criptovalute negli Stati Uniti
Quella che segue è la seconda parte di un riassunto in 2 parti del podcast Crypto Clarified di WisdomTree. La discussione coinvolge Benjamin Dean, Director of Digital Assets; Ryan Louvar, Chief Legal Officer e Head of Business and Legal Affairs; e Jeremy Schwartz, Global Chief Investment Officer di WisdomTree.
La seconda parte copre la causa tra Ripple e la SEC.
Jeremy Schwartz:
Torniamo sul caso Ripple, puoi spiegare questo concetto sugli strumenti di investimento in criptovalute?
Ryan Louvar:
In questa spiegazione, torneremo agli anni '40 del secolo scorso.
La Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti si è davvero adoperata per indicare che una maggioranza significativa di criptovalute rappresenti uno strumento di investimento. La SEC ha quindi avviato procedure esecutive o contenziosi contro alcuni emittenti di criptovalute. L'emittente di XRP, Ripple, è uno di quelli che ha citato in giudizio. Il nocciolo della questione è che, pensando alla definizione di "strumento di investimento", se si esamina la legge, si trovano cose come azioni e obbligazioni, ma qualche riga più in basso appare il termine "contratto di investimento".
Quindi, in sostanza, secondo il punto di vista della SEC, manifestato attraverso procedure esecutive o contenziosi come questi, alcuni asset digitali costituiscono contratti di investimento. Questo ci riporta agli anni '40 del Novecento, nello specifico al procedimento della Corte Suprema denominato "SEC vs. Howey".
Tale procedimento ha stabilito se vi fosse un contratto di investimento, ovvero uno strumento di investimento, nell'offerta di un aranceto abbinato a un contratto per la coltivazione e commercializzazione delle arance e la consegna dei proventi agli investitori.
Facendo un passo indietro, se ti vendessi un aranceto, nessuno lo definirebbe uno strumento di investimento. Ti sto vendendo semplicemente un aranceto o un'arancia. Ma se intraprendo altre azioni per accrescerne potenzialmente il valore e quindi le tue aspettative di profitto derivano da ciò che sto facendo, si configura un contratto di investimento.
La Corte Suprema ha indicato che, in effetti, sussisteva un contratto di investimento. In realtà bisogna considerare quattro fattori, ma io li articolerò in tre, come ha fatto il tribunale nel caso Ripple.
Si tratta di un (1) investimento di denaro (2) in un'impresa comune con (3) l'aspettativa di profitti derivanti esclusivamente dagli sforzi di un promotore o di una parte terza.
Nel corso del tempo, attraverso azioni esecutive o anche pronunciamenti e dichiarazioni, la SEC ha ampliato l'interpretazione del significato di ciascuno di questi elementi e di come gli stessi possano essere soddisfatti.
Al momento, quindi, ci troviamo di fronte a un panorama piuttosto ampio, determinato in gran parte dalla SEC e non dai tribunali, su ciò che potrebbe rientrare in tale definizione, ora messa in discussione dai tribunali. Onestamente, nei contenziosi finora affrontati, la SEC ha sostanzialmente prevalso.
Questa è stata la prima volta in cui abbiamo assistito a una decisione che diceva "Aspetta un attimo, qui non ci troviamo di fronte a uno strumento di investimento e neanche a un contratto di investimento". Quindi, forse è meglio soffermarsi su questo punto per poi approfondire un po' il significato della decisione. È molto sfumato.
L'elemento principale, per il quale credo che il settore delle criptovalute abbia esultato, è che il giudice ha affermato che XRP, intrinsecamente, non sarebbe uno strumento di investimento, ma solo un token digitale. In definitiva, la SEC sostiene che le criptovalute siano strumenti di investimento e il giudice risponde che questa criptovaluta intrinsecamente non lo è. Sembrerebbe una vittoria per il settore delle criptovalute. Il giudice ha poi aggiunto che, se ci si riferisce a un “contratto di investimento”, questo è molto specifico in termini di fatti e circostanze, quindi è necessario esaminare i fatti e le circostanze. Ha preso dunque in considerazione un paio di casi diversi.
Il giudice ha analizzato alcuni aspetti delle vendite di XRP come strumenti di investimento. In primo luogo, ha esaminato le vendite effettuate a istituzioni finanziariamente qualificate, nell’ambito delle quali i dirigenti di Ripple hanno venduto XRP direttamente a hedge fund e soggetti simili, oltre a fornire dichiarazioni su XRP. In questo caso, il giudice ha stabilito che tali acquirenti finanziariamente qualificati comprendevano l'attività di Ripple e avevano un'aspettativa di profitto derivante dall'operato di Ripple, generando quindi un contratto di investimento. Tale sentenza è stata una vittoria per la SEC.
Tuttavia, il giudice ha poi valutato le vendite programmatiche nelle borse, nell’ambito delle quali gli acquirenti potrebbero non essere stati consapevoli di acquistare da Ripple e potrebbero non aver avuto aspettative di profitto derivanti dall'impegno di Ripple. Molti di tali acquirenti probabilmente non erano finanziariamente qualificati e avrebbero acquistato XRP a scopo puramente speculativo. In tali casi, il giudice ha concluso che non esiste un contratto di investimento, soprattutto per quanto riguarda l'aspettativa di profitti provenienti da altri. Questo aspetto della sentenza ha rincuorato le borse, in quanto ha suggerito che la quotazione dei token potrebbe non costituire un contratto di investimento.
Sebbene la sentenza abbia portato un po' di chiarezza, c'è ancora ambiguità, in particolare sullo status delle vendite delle criptovalute sulle borse. Le borse sembrano essere più sicure della loro precedente analisi, secondo cui gli asset che quotano non sarebbero strumenti di investimento, come dimostra questa decisione. Inoltre, il giudice ha stabilito che la distribuzione di XRP da parte di Ripple a terzi, come i dipendenti, non rappresenta un contratto di investimento.
Nonostante le implicazioni politiche della sentenza, è fondamentale distinguere tra considerazioni politiche e determinazioni legali. Se le transazioni non sono considerate strumenti di investimento da un punto di vista legale, le preoccupazioni politiche richiederebbero l'intervento del Congresso per colmare la lacuna percepita nella regolamentazione. Quindi, credo che il dialogo non potrà che aumentare nei prossimi mesi.
Jeremy Schwartz:
Se la SEC continua a percorrere questa strada chiamando sempre più elementi "strumenti di investimento", come credi che si evolverà il panorama legale? Si dovranno elaborare nuove leggi?
Ryan Louvar:
La sentenza ha implicazioni significative, in quanto traccia una linea di demarcazione laddove alcuni token, come XRP, erano considerati strumenti di investimento a causa dei contratti di vendita alle istituzioni. Di conseguenza, gli emittenti di tali token devono rispettare i regolamenti della SEC, redigere prospetti e soddisfare i requisiti di informativa per gli investitori o chiedere esenzioni.
Per contro, i token che non presentano gli elementi di un contratto di investimento, in particolare quelli acquistati in borsa, non sono considerati strumenti di investimento. Molti operatori del settore ritengono che questa sentenza potrebbe estendersi ad altri asset digitali, che quindi non saranno classificati come strumenti di investimento.
Tuttavia, la mancanza di confini chiari crea incertezza. Per fare maggiore chiarezza, potrebbe essere necessaria un'azione del Congresso volta a definire e regolamentare le criptovalute. L'aggressiva azione esecutiva della SEC ha spinto il settore delle criptovalute a cercare un'altra autorità di regolamentazione, come la CFTC o una nuova entità.
Ci sono proposte di legge in corso al Congresso e, in seguito alla decisione riguardante Ripple, alcuni rappresentanti si sono espressi sulla necessità di una legislazione. La decisione del giudice potrebbe lasciare un vuoto dal punto di vista delle politiche pubbliche, in quanto gli investitori finanziariamente qualificati sono protetti, mentre gli acquirenti in borsa potrebbero non essere coperti dalle leggi sugli strumenti di investimento.
In definitiva, occorre una nuova legge che affronti il problema. E la domanda è: che aspetto avrebbe? Il tempo ce lo dirà.
Benjamin Dean:
Quali sono gli elementi da tenere d'occhio nei prossimi sei/dodici mesi?
Jeremy Schwartz:
Nel 2022 il settore tecnologico è stato vittima di un mercato orso, generato dall'aumento dei tassi d'interesse. Il costo del capitale è aumentato. Si potrebbe dire che ciò che non genera un flusso di profitti non sia interessante, compreso il Bitcoin.
Tuttavia, quest'anno abbiamo assistito al panico del settore bancario, con la perdita di fiducia da parte delle persone nei relativi depositi. Questo ha creato un rinnovato interesse per il Bitcoin. Ricordiamo che il Bitcoin è stato inizialmente creato come alternativa al sistema bancario, con un numero fisso di monete in circolazione, sollevando così interessanti domande sulle politiche monetarie.
Per quanto riguarda l'ETF (exchange-traded fund) spot sul Bitcoin, potrebbe attirare una nuova classe di investitori eliminando lo stigma associato ai veicoli di investimento non tradizionali. La facilità di accesso attraverso conti di intermediazione e la potenziale riduzione dei costi di trading potrebbero generare una domanda incrementale. Tuttavia, la mancanza di chiarezza normativa rimane una preoccupazione significativa sia per il Bitcoin che per le altre criptovalute. Se ci fosse maggiore certezza nel panorama normativo, i consulenti finanziari potrebbero essere più propensi a includere le criptovalute nei loro portafogli. Nel complesso, il caso Ripple è interessante quanto l'ETF spot sul Bitcoin e le implicazioni più ampie delle decisioni normative vanno oltre il Bitcoin.
Ryan Louvar:
Credo che l'elemento interessante da tenere d'occhio sia l'eventuale ricorso della SEC contro la decisione relativa a XRP. Sicuramente ha vinto su un fronte, ma direi che i punti su cui ha perso sono probabilmente più importanti da una prospettiva politica. Il succo della questione è che, al momento, si tratta di una sola decisione di un giudice di un tribunale distrettuale, anche se importante nel Southern District di New York, in quanto può essere molto persuasiva per altri tribunali. Tuttavia, se la SEC ricorre in appello e perde, i tribunali distrettuali all'interno di tale giurisdizione avrebbero consolidato ulteriormente il risultato attraverso una sentenza emessa in appello.
Inoltre, bisogna osservare come rispondono le borse e gli emittenti. Sarà interessante vedere come le borse potrebbero cambiare la loro analisi su cosa costituisce uno strumento di investimento. Credo che molte borse negli Stati Uniti abbiano processi molto prescrittivi.
E infine, come rispondono gli emittenti? Manca ancora un po' di chiarezza. Sarebbe bello vedere se si riuscisse a fare chiarezza, anche da parte del Congresso. Ci sarà da divertirsi.
Ascolta l'intera discussione sul nostro podcast Crypto Clarified.
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