Il "momentum dei prezzi" ci dice quando investire nelle tematiche?
L'investimento tematico rappresenta un impegno a lungo termine. Il potenziale rendimento di un investimento di questo tipo è la conseguenza di cambiamenti strutturali, a livello mondiale, che possono durare decenni. Tuttavia, tali cambiamenti non avvengono in modo lineare nel corso del tempo, ma tendono a subire alti e bassi. Osservando gli ultimi anni, è facile notare come tale fenomeno si sia verificato nel 2020 con il cloud computing e più recentemente con l'intelligenza artificiale (IA). Per gli investitori, questo significa che ogni tema è guidato da notizie ed eventi specificamente legati allo stesso (ad esempio una scoperta tecnologica).
Utilizzando informazioni specifiche sul tema, gli investitori potrebbero migliorare il profilo di rischio-rendimento del loro portafoglio tematico nel tempo. Ad esempio, sarebbe stato molto utile sovraponderare il cloud computing all'inizio del 2020, poco prima dello scoppio del COVID-19, e sottoponderarlo nel 2022. Anche una sovraponderazione dell'IA a novembre 2022, quando è avvenuto il lancio di ChatGPT, si sarebbe rivelata molto utile.
Il momentum dei prezzi rileva la presenza di venti contrari o favorevoli a un tema?
Anche se per la maggior parte degli investitori non è possibile seguire gli eventi specifici e gli sviluppi tecnologici di dieci o venti temi, il momentum dei prezzi potrebbe indicare che all’interno di un determinato tema qualcosa si sta muovendo. Di seguito proponiamo tre diversi segnali di momentum:
B. Rilevazione delle tendenze (trend scanning): un segnale comunemente utilizzato per calcolare il valore t della regressione lineare sulle serie storiche dei prezzi per un ampio gruppo di finestre retrospettive (a partire da oggi). Più precisamente, si esegue una regressione lineare, ad esempio, delle ultime 12 settimane in termini di performance dei prezzi. Tale regressione lineare può essere più o meno significativa da un punto di vista statistico e, di conseguenza, il valore t della regressione può essere più o meno alto. Memorizziamo quindi il valore t. Poi eseguiamo la regressione per le ultime 13 settimane e memorizziamo il valore t. Continuiamo così fino a quando non avremo eseguito la regressione per le ultime 60 settimane. Il valore t memorizzato più alto in termini assoluti costituisce il segnale e rappresenta la regressione storica più significativa dal punto di vista statistico. Se il tema presenta una tendenza, una o più regressioni avranno un valore t elevato. In caso contrario, il valore t sarà basso. In altre parole, il segnale è molto forte se c'è almeno un periodo che termina oggi in cui la serie storica è fortemente "tendente al rialzo".
C. Ampiezza delle tendenze (trend breadth): un segnale comunemente utilizzato per calcolare la regressione lineare sulle serie storiche dei prezzi per un ampio gruppo di finestre retrospettive a partire da oggi (proprio come nella rilevazione delle tendenze). Tuttavia, invece di memorizzare il valore t, si memorizza il segno del coefficiente angolare. La percentuale di regressioni con un coefficiente positivo rappresenta il segnale. In altre parole, il segnale è molto forte se ci sono diversi periodi che terminano oggi in cui le serie storiche sono tendenti al rialzo.
Per verificare questi tre segnali, abbiamo elaborato una tecnica semplice. In primo luogo, creiamo un benchmark costituito da un paniere equiponderato di tutti i temi esistenti al momento del ribilanciamento (ribilanciamento settimanale). Creiamo poi tre strategie nell’ambito delle quali il portafoglio investe in un paniere equiponderato di temi, limitandosi a una selezione degli stessi. A ogni ribilanciamento, il portafoglio investe solo nel 40% dei temi con i migliori segnali di momentum.
Figura 1: Tre strategie orientate al momentum che investono in molteplici temi
Fonti: WisdomTree, Morningstar, Bloomberg. Dal 27/11/2009 (primo giorno in cui sono disponibili dati relativi ad almeno dieci temi) al 30/06/2023. I rendimenti sono calcolati in USD su base settimanale. La performance settimanale di ogni tema d'investimento è data dalla performance mensile media di ogni fondo attivo in quel momento e classificato nell’ambito del tema, come spiegato nell'appendice. La performance storica non è indicativa di quella futura e qualsiasi investimento può diminuire di valore.
Osserviamo che tutte e tre le strategie basate sul momentum sovraperformano in modo significativo il benchmark equiponderato. Inoltre, tutte e tre le strategie offrono un drawdown inferiore per l'intero periodo. Questo si traduce, ovviamente, in un profilo di rischio-rendimento significativamente migliore per l'investitore.
L'aspetto particolarmente interessante è che la performance relativa rispetto al portafoglio equiponderato è molto stabile (ovvero, la linea del grafico in basso sale gradualmente). A eccezione di un periodo che corrisponde più o meno al 2017/2018, in cui la performance si è limitata a eguagliare quella del benchmark, la maggior parte degli altri periodi mostra una sovraperformance.
Conclusione
Queste analisi sottolineano il potenziale di generazione di alfa dell'utilizzo di segnali di momentum per il trading tattico di titoli tematici. Sebbene gli investimenti tematici siano un impegno a lungo termine, un overlay tattico che utilizzi il momentum può contribuire a creare un rendimento aggiuntivo in un portafoglio multitematico, permettendo così agli investitori di sfruttare le dinamiche specifiche di un tema a proprio vantaggio.
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