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Gli anelli delle catene del valore dei minerali e dei metalli cruciali
Principali insegnamenti
- La transizione energetica sta portando a cambiamenti strutturali nella domanda di materie prime associate alle catene del valore delle tecnologie a basse emissioni di carbonio.
- I segnali di prezzo e gli obiettivi politici hanno provocato forti reazioni dal lato dell'offerta, che stanno producendo un eccesso a breve termine nei mercati del litio e del nichel, tra gli altri.
- Questo post evidenzia la relazione tra lo stimolo dell'offerta a breve termine, l'eccedenza che ne deriva e i fattori determinanti per la domanda/le carenze a lungo termine alla base delle aspettative relative ai mercati dei metalli e delle materie prime per la transizione energetica.
Un cambiamento strutturale della domanda
Un elemento sorprendente della transizione energetica riguarda la quantità di minerali necessaria per le tecnologie a basse emissioni di carbonio nel settore energetico e dei trasporti. Rispetto alle loro controparti tradizionali, le fonti rinnovabili, come l'eolico e il solare fotovoltaico offshore e onshore, e i veicoli elettrici (EV) richiedono una quantità relativamente maggiore di minerali. Di conseguenza, il desiderio, in tutto il mondo, di migliorare la sicurezza energetica e climatica attraverso nuovi sistemi a basse emissioni di carbonio comporta un aumento strutturale della domanda di alcuni metalli e materie prime minerarie.
I motivi alla base di tale intensità relativa sono molteplici. Ad esempio, la volontà generalizzata di espandere la capacità di generazione eolica e solare e l'elettrificazione associata dell'uso finale dell’energia richiederanno più zinco, più silicio e più rame per il cablaggio, la trasmissione e la distribuzione. Analogamente, anche se nel settore delle batterie le tecnologie sono in continua evoluzione, è chiaro che i veicoli elettrici hanno bisogno di più litio e rame rispetto alle auto convenzionali.
Quindi, sebbene il ritmo del cambiamento nella transizione energetica rimanga incerto, soprattutto sulla scia delle recenti tendenze inflazionistiche, i mezzi per realizzarlo non sono in dubbio, alimentando le aspettative sulla futura domanda di materie prime minerarie.
Fonte: Agenzia internazionale dell’energia - The Role of Critical Minerals in Clean Energy Transitions, 2021. Le previsioni non sono indicative della performance futura e qualsiasi investimento è soggetto a rischi e incertezze.
Fonte: Agenzia internazionale dell’energia - The Role of Critical Minerals in Clean Energy Transitions, 2021. Le previsioni non sono indicative della performance futura e qualsiasi investimento è soggetto a rischi e incertezze.
I fornitori rispondono all'appello
Le catene di approvvigionamento dei minerali devono espandersi rapidamente per soddisfare il cambiamento della domanda di materie prime per la transizione energetica. Questa espansione è già iniziata. Wood Mackenzie individua un paniere di metalli raffinati associati alle applicazioni della transizione energetica, soprattutto nel settore dell'energia e dei trasporti. Questo include alluminio, cobalto, rame, oro, piombo, litio, nichel, platino, argento, stagno e zinco.
Se si considera il paniere nella sua totalità, la crescita media della produzione di questi metalli dal 2020 al 2023 è stata di circa un terzo. Secondo le prospettive di Wood Mackenzie per il quarto trimestre del 2023 relative alla catena di approvvigionamento dei metalli base e delle batterie per veicoli elettrici, la crescita è stata trainata dalla notevole espansione della produzione di nichel (36%), cobalto (48%) e litio (124%). Per favorire il raggiungimento degli obiettivi della transizione energetica, il ritmo dei cambiamenti osservati sul fronte dell'offerta ha superato quello registrato dalla domanda, ridefinendo i fondamentali consolidati e provocando un notevole indebolimento degli equilibri di mercato a breve termine in alcuni mercati delle materie prime.
Fonte: Wood Mackenzie. La performance storica non è indicativa di quella futura e qualsiasi investimento può diminuire di valore.
Due tendenze degne di nota hanno determinato il ritmo di crescita dell'offerta: gli stimoli del settore pubblico e le risposte del mercato ai segnali di prezzo. Ciascuna di esse ha reso le considerazioni relative all'offerta ancora più importanti per valutare i metalli della transizione.
Da un lato, i governi hanno fatto la loro parte fornendo incentivi a vantaggio dell'offerta di minerali cruciali. Dal 2022, le economie di Nord America, Europa e Asia appartenenti all'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) si stanno adoperando attivamente per creare nuovi fondi, strategie e strutture. Diversi per tipologia di materia prima, forma e livello di incentivazione, sono comunque accomunati dall'obiettivo dell'autosufficienza della transizione energetica attraverso il miglioramento della capacità di approvvigionamento di minerali cruciali a livello nazionale (o da paesi alleati) e la riduzione della dipendenza dalla catena di approvvigionamento governata dalla Cina. A livello globale, hanno contribuito a creare un sentiment di mercato positivo in merito alla disponibilità di minerali cruciali per la transizione energetica.
I segnali di prezzo hanno inoltre stimolato nuovi flussi di approvvigionamento. Dal 2020, i mercati dei minerali per la transizione energetica hanno registrato prezzi record. Con la domanda associata alle energie rinnovabili e ai veicoli elettrici sostenuta da politiche e misure sempre più ambiziose nell’ambito dell'azione volta a combattere il cambiamento climatico a favore di un futuro caratterizzato da emissioni nette di gas a effetto serra pari a zero, la scarsità implicita nei limiti delle catene di approvvigionamento consolidate ha fatto impennare i prezzi a pronti e a lungo termine dei metalli base e preziosi e di altre materie prime minerarie legate alla transizione. Le prese di profitto e gli interrogativi sulla tenuta della domanda legata alla riduzione delle emissioni di carbonio hanno visto i prezzi scendere rispetto ai massimi, contribuendo a creare un notevole livello di volatilità per i titoli azionari delle catene del valore dei metalli per la transizione energetica da un lato, e per la formazione dei prezzi dei minerali stessi dall’altro.
Trovare un equilibrio
Queste condizioni dovrebbero persistere nel prossimo futuro. La domanda incrementale a lungo termine associata all'aumento di capacità di energia rinnovabile e all'elettrificazione dei trasporti in nome degli obiettivi politici sul clima rappresenta un segnale chiaro per gli investitori. È probabile che, qualsiasi sia lo scenario net zero, dovremo affrontare una carenza di metalli; infatti, ogni progresso verso un futuro a basse emissioni di carbonio comporta un maggiore consumo di metalli e minerali rispetto all'economia caratterizzata da emissioni di carbonio elevate.
Tuttavia, il processo per la riorganizzazione del settore dell'energia e dei trasporti è lungo. I tempi di realizzazione dei progetti e l'entità dell'aumento della domanda sono stati superati da una rapida e aggressiva espansione dell'offerta, in particolare per quanto riguarda la produzione di nichel, cobalto e litio. I prezzi hanno mostrato la strada da seguire e gli interventi politici, volti a portare la catena del valore sul territorio nazionale o a sfruttare paesi alleati, non fanno altro che rafforzare le aspettative di un'eccedenza nel breve periodo. Per questo è fondamentale che, nel valutare la propria posizione nei confronti della transizione energetica, gli investitori tengano conto sia dell'offerta che della domanda.
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