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Cos’è Polkadot? (DOT)
Polkadot è un software che intende incentivare una rete globale di computer per la gestione di una blockchain sulla quale gli utenti possano avviare e gestire le proprie blockchain.
Polkadot è quindi una delle numerose blockchain concorrenti che mirano a far crescere un ecosistema di criptovalute. Tra gli altri esempi di rilievo, segnaliamo: Ethereum (ETH), Cosmos (ATOM) ed EOSIO (EOS).
Tuttavia, Polkadot, lanciato nel 2020, è tra i più recenti e introduce una serie di nuove caratteristiche tecniche per il raggiungimento del suo ambizioso obiettivo.
Anzitutto, Polkadot è stato ideato per gestire due tipi di blockchain. Una rete principale, chiamata Relay Chain o catena d’inoltro, in cui le transazioni sono permanenti, e reti create dagli utenti, chiamate parachain.
Le parachain possono essere customizzate per svariati usi e inserite nella blockchain principale, in modo che le transazioni operate attraverso la parachain beneficino della stessa sicurezza della catena principale.
Il team di Polkadot ritiene che, con questo sistema di elaborazione, le transazioni possano essere mantenute sicure e accurate utilizzando solo le risorse di calcolo necessarie per eseguire la catena principale. Gli utenti, tuttavia, ottengono il vantaggio aggiuntivo di poter personalizzare molte parachain per molti usi diversi.
Il team di Polkadot ritiene che questo sistema di elaborazione consenta ai suoi utenti di eseguire transazioni in modo più efficiente e rispettoso della privacy, creando blockchain che non rivelano i dati degli utenti alla rete pubblica o che altrimenti elaborano un numero maggiore di transazioni.
Ad oggi, Polkadot ha raccolto dagli investitori circa 200 milioni di dollari USA attraverso due vendite della sua criptovaluta DOT, diventando uno dei progetti blockchain più finanziati della Storia.
Gli utenti che desiderano restare costantemente aggiornati sugli sviluppi del progetto possono seguire la roadmap del progetto Polkadot.
Chi ha creato Polkadot?
Polkadot è stata fondata nel 2016 da Gavin Wood (un co-fondatore di Ethereum) insieme a Peter Czaban e Robert Habermeier.
Il background di Wood è notevole, poiché ha inventato Solidity, il linguaggio utilizzato dagli sviluppatori per scrivere applicazioni decentralizzate (dapps) su Ethereum. Wood è stato anche il primo CTO della Fondazione Ethereum e, in precedenza, ricercatore per Microsoft.
Wood ha fondato con Jutta Steiner una società chiamata Parity Technologies nel 2015. Il suo scopo era quello d’implementare progetti che desiderano costruire su Ethereum. Ha anche lavorato sul software essenziale per alimentare Ethereum, incluso uno dei due client gestiti dalla maggior parte dei nodi di rete.
Parity Technologies ora mantiene Substrate, un framework di sviluppo software utilizzato principalmente dagli sviluppatori Polkadot che desiderano creare rapidamente parachain.
La Fondazione Web3
La Web3 Foundation è l’organizzazione no-profit che ha condotto le vendite di token di Polkadot. Gavin Wood, che l’ha fondata insieme a Pete Czaban, ne è anche il presidente.
La Web3 Foundation ha ricevuto il 30% dei fondi dalle offerte di token e ne supervisiona l’allocazione per promuovere lo sviluppo di Polkadot.
Come funziona Polkadot?
La rete Polkadot consente la creazione di tre tipi di blockchain:
La Relay Chain (o catena d’inoltro):
è la catena principale creata da Polkadot. Questa rete è il luogo in cui vengono finalizzate le transazioni. Per ottenere una maggiore velocità, la catena d’inoltro separa l’aggiunta di nuove transazioni dall’atto di convalida delle stesse. Tale modello consente a Polkadot di elaborare oltre 1.000 transazioni al secondo, secondo test del 2020.Parachain
le parachain sono blockchain customizzate che utilizzano le risorse di calcolo della catena d’inoltro per confermare l’accuratezza delle transazioni.Bridge
sono i cossiddetti “ponti” che consentono alla rete Polkadot d’interagire con altre blockchain. Al momento si sta lavorando per costruire dei ponti con blockchain come EOS, Cosmos, Ethereum e Bitcoin, che permetterebbero lo scambio di token senza una piazza centrale.La Relay Chain
Per mantenere l’accordo della propria rete sullo stato del sistema, la Polkadot Relay Chain utilizza una variante del consenso Proof of Stake (PoS) chiamata Nominated Proof of Stake (NPoS).
Tale sistema permette a chiunque faccia staking su DOT, bloccando la criptovaluta in un apposito contratto, di svolgere uno o più dei seguenti ruoli necessari al corretto funzionamento del network:
Gli utenti che fanno staking in DOT e svolgono questi ruoli possono anche ricevere ricompense in DOT.
La Governance di Polkadot
Tre tipi di utenti Polkadot possono influenzare lo sviluppo del software:
Tra di essi:
Perché DOT ha valore?
La criptovaluta DOT svolge un ruolo chiave nel mantenimento e nel funzionamento della rete Polkadot.
Tramite il possesso e lo staking di DOT, gli utenti hanno la possibilità di votare gli aggiornamenti di rete. Ogni voto è proporzionale alla quantità di criptovaluta DOT in staking. A partire dal 2020, lo staking di DOT su Kraken produce un rendimento annuo del 12%.
Polkadot ricompensa questi utenti con DOT appena coniati, in base al numero di token coinvolti nello staking, e tutti e quattro i ruoli di consenso principali ricevono delle ricompense.
Degno di nota per gli investitori, tuttavia, è che le regole del software di Polkadot inizialmente consentivano la creazione di 10 milioni di DOT, senza che l’offerta fosse limitata. Piuttosto, si prevede che i nuovi token DOT vengano rilasciati per sempre, a un tasso d’inflazione predeterminato.
Il voto di un detentore di token nel 2020 ha in seguito cambiato l’unità standard per i token DOT, spostando l’unità base della valuta e ridenominando l’offerta a 1 miliardo di DOT.
Perché usare DOT?
Gli utenti possono trovare interessante la rete Polkadot per la sua attenzione nel facilitare l’interoperabilità tra blockchain.
Inoltre, ci sono una serie di progetti già basati su Polkadot. Tra gli esempi, una piattaforma cloud, un portafoglio di estensioni del browser e diversi tipi di esploratori di blocchi.
DOT può essere d’interesse per gli investitori che vogliano guadagnare delle ricompense dallo staking. Ad esempio, Kraken offre un servizio di staking che consente agli utenti di guadagnare il 12% d’interesse annuo tramite.
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