USA, taglio delle tasse alle aziende: quali i vantaggi per le azioni?
![](https://www.wisdomtree.eu/-/media/eu-media-files/blog/refresh-images/abstract-and-landscape/market-boards-and-graphs/market-board-1151x564.jpg?h=564&iar=0&w=1151&sc_lang=it-it&hash=E91781178D7CC74704628A1D61123AA6)
Negli ultimi mesi, dalle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, i mercati sono stati trainati dal “reflation trade” e dall’impatto positivo sia sull’economia che sull’azionario USA.
Uno degli aspetti essenziali di questa presunta rivitalizzazione dell’azionario USA è rappresentato dai drastici tagli alle imposte delle aziende. La riduzione fiscale può costituire un meccanismo estremamente potente di generazione di valore per gli azionisti, soprattutto nel momento in cui si ritiene che sia una misura permanente e non solo temporanea. Infine, anche se il segmento azionario statunitense appare sopravvalutato rispetto a diversi parametri, soprattutto se si considera la media storica del rapporto prezzo/utili (P/E), ci sembra ragionevole considerare i vantaggi dei tagli alle imposte.
La prima considerazione per gli investitori riguarda il possibile vantaggio che una riduzione al 15% della corporate tax potrebbe avere su svariati segmenti del mercato azionario. Uno dei fattori chiave è dato dal grado di esposizione delle imprese al mercato interno. Com’è facile intuire, le small e le mid cap sono soggette a un’imposizione fiscale sul territorio nazionale superiore a quella delle multinazionali a larga capitalizzazione. Nel caso dell’Indice WisdomTree US SmallCap Dividend, l’81% dei profitti è sottoposto a tasse nazionali USA, mentre il 60% dei profitti dell’Indice US WisdomTree Equity Income è assoggettato alla medesima imposta. Ci aspettiamo quindi che le aziende USA a piccola capitalizzazione beneficino in misura spropositata del maxi-taglio alla corporate tax dal 35% al 15%. Fattore di un certo interesse, anche il WisdomTree US Quality Dividend Growth Index presenta una componente nazionale relativamente elevata, con oltre il 77% di esposizione all’imposta USA. In confronto la statistica equivalente per lo S&P 500 è del 69,9%.
Grafico 1: effetti dei proposti tagli alle tasse su tre indici USA di WisdomTree
Fonte: WisdomTree. Si prega di notare che non è possibile investire direttamente in un indice.
I vantaggi per gli azionisti possono essere praticamente automatici, senza considerare altri possibili vantaggi per l’economia o un eventuale effetto moltiplicatore. Levalutazioni , apparse sotto pressione con una media storica del rapporto prezzo/utili pari a 22x per lo S&P 500, appaiono più ragionevoli con una riduzione delle imposte al 15%, che comporterebbe un calo della media storica del rapporto prezzo/utili a 19x. In maniera analoga, se si considera l’Indice WisdomTree US SmallCap Dividend, un P/E relativamente elevato di 23,5x scende significativamente a 19,4x.
Per molti investitori, tuttavia, la considerazione più importante riguarda il potenziale P/E basato sulle stime odierne di crescita degli utili. Ciò rivela appieno i vantaggi dei tagli all’imposizione fiscale e l’effetto positivo sulle valutazioni dei titoli azionari USA. In una certa misura i benefici si estendono in generale, dai titoli growth di qualità che distribuiscono dividendi, alle azioni del segmento high yield, alle small cap. Se si prendono in considerazione sia le previsioni sugli utili per l’anno in corso che la riduzione delle imposte, il P/E scende drasticamente, collocandosi entro una forchetta di valutazione relativamente normale.
L’osservazione di alcuni degli indici di WisdomTree rivela la portata del possibile slittamento delle valutazioni i, con il P/E per le small cap in calo da 23,5x a 17,6x su base previsionale. I titoli azionari ad alto rendimento rappresentati dall’Indice US WisdomTree Equity Income indicano un P/E in ribasso da 21,1x a 15,8x. Anche i titoli di qualità che distribuiscono dividendi mostrano un evidente declino del rapporto prezzo/utili che si attesta a 15,4x.
Nonostante la maggior parte dell’attenzione si sia concentrata sugli effetti in termini di P/E, numerosi elementi sembrano indicare che le aziende potrebbero mantenere rapporti di distribuzione dei dividendi perlopiù statici. Ciò significa che i tagli alle tasse possono incrementare gli utili per azione e in seguito, quale naturale conseguenza, ciò potrebbe riflettersi nei dividendi per azione. Ovviamente, l’aumento dei dividendi risulterebbe in un rialzo del dividend yield su base previsionale.
Grafico 2: gli effetti della proposta di taglio alle tasse sul P/E
Fonte: WisdomTree. Si prega di notare che non è possibile investire direttamente in un indice.
Il focus di WisdomTree sui titoli a distribuzione di dividendi e sulle strategie ponderate in base ai dividendi suggerisce che potrebbe verificarsi un consistente aumento dei rendimenti. Lo US Equity Income Index di WisdomTree, che ha un rendimento storico del 3,61%, potrebbe rendere potenzialmente oltre il 4,8% nel caso in cui le aziende dovessero mantenere gli attuali payout ratio dividendi. Anche i titoli delle small cap USA potrebbero assistere a un’impennata passando dal rendimento storico attuale del 3,6% al 4,8%. Anche se più bassi in termini assoluti, gli stessi titoli growth di qualità che distribuiscono dividendi potrebbero assistere a un incremento del dividend yield dal 2,21% al 2,79%.
Ovviamente, questi scenari dipendono dalla capacità dell’amministrazione USA di ottenere l’approvazione della riforma fiscale nel mare magnum delle numerose altre proposte in esame. Fino a quando le proposte non saranno articolate in maniera dettagliata e precisa è probabile prevalgano le incertezze riguardo all’effettiva realizzazione di corposi tagli fiscali. Gli investitori che desiderano adottare una view di più lungo periodo sui possibili guadagni generati dai tagli alle imposte potranno individuare opportunità interessanti nel segmento azionario USA.