Insolite alleanze: cosa possono aspettarsi gli investitori dalla strana coalizione in Italia?
Il populismo colpisce ancora. Inferociti dalla situazione politica, la metà degli elettori che si sono recati alle urne di recente ha votato per i due maggiori partiti di protesta. Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha ottenuto il 32% dei voti, mentre la Lega è passata da una posizione minoritaria al 18% dei consensi. Nonostante abbiano opinioni discordanti, i due partiti hanno formato un governo di coalizione. Cosa possono aspettarsi gli investitori da questa insolita alleanza?
Breve presentazione
L’orientamento a sinistra del Movimento 5 Stelle, dal punto di vista del programma economico, sta innervosendo i mercati. Infatti, l’ascesa del partito sembra essere una delle ragioni della sottoperformance del segmento azionario italiano rispetto agli altri titoli europei e a quelli statunitensi negli ultimi cinque anni1. Anche se la Lega può essere considerata formalmente un partito di destra – la sua politica anti-immigrazione di certo la qualifica in tal senso- i programmi economici coincidono con quelli dell’M5S.
La coalizione si fonda su una serie di misure economiche di sinistra, come ad esempio l’abrogazione della legge Fornero del 2011 che innalza l’età pensionabile quale riflesso dei trend demografici. Contestualizziamo: ciò accade in un’economia con un rapporto debito/PIL del 131,9% nel 2017, secondo il Fondo Monetario Internazionale, in un momento in cui prolungare la vita lavorativa rappresenta una priorità per tutti i Paesi, dal Giappone al Canada.
Problemi futuri?
I piani della coalizione probabilmente aggraveranno le abitudini di spesa del Bel Paese: al 50,2%, secondo il Fondo Monetario Internazionale, con dati al dicembre 2017. Il rapporto spesa/PIL del governo italiano è il settimo più alto del mondo – e di certo fa ben poco per alleviare l’onere di aumentare le entrate fiscali nell’ambito di un’economia nazionale anemica. Oltre alle preoccupazioni concernenti le finanze pubbliche italiane, si teme che l’insoddisfazione popolare possa sfociare in proteste di piazza, forse violente.
L’eventualità di una valuta parallela
Una delle principali preoccupazioni per i mercati obbligazionari riguarda un possibile piano di emissione di mini-BOT, un nuovo tipo di titoli di debito a breve scadenza proposti nell’intento di fare cassa. Poiché i titolari di mini-BOT potrebbero impiegarli per acquistare servizi pubblici e condurre altre svariate transazioni finanziarie, potrebbero diventare di fatto una moneta parallela all’Euro. Com’è facilmente intuibile, il tasso di cambio EUR/USD non reagirebbe favorevolmente alla loro introduzione.
In combinazione a dati economici più confusi per l’Europa di recente, il timore dei mercati obbligazionari riguardo all’emissione dei mini-BOT potrebbe indurre la Banca centrale europea (BCE) a posticipare la chiusura del programma di acquisto di titoli obbligazionari, per un valore di 30mld di euro al mese, la cui conclusione è prevista per settembre. Al momento esistono opinioni su entrambi i fronti e si tratta quindi di uno sviluppo che osserveremo con attenzione durante l’estate, in attesa di segnali chiarificatori da parte della BCE e del presidente Draghi.
Tre idee per gli investitori
A causa degli acquisti di titoli obbligazionari della BCE, i rendimenti governativi italiani fino ad ora non sono riusciti a compensare in misura soddisfacente l’inasprimento del rischio politico. Si osservano, invece, segnali di stress in diverse aree, tra cui:
- Alcuni mercati di titoli di debito governativo europei, Italia inclusa.
- Spread dei CDS (Credit Default Swap) sulle banche italiane e spagnole; restano, tuttavia, ben al disotto dei picchi degli ultimi cinque anni.
- L’euro, deprezzatosi del 3,19% nel maggio 2018. Riteniamo siano possibili ulteriori ribassi
In questo scenario instabile, gli investitori devono restare all’erta. Nei paragrafi seguenti abbiamo illustrato tre idee che riteniamo meritino di essere prese in considerazione.
1) Copertura dal rischio di cambio
Il rischio che più probabilmente si ripercuoterà sui portafogli degli investitori internazionali riguarda l’esposizione senza copertura sull’euro. Gli investitori non basati in euro potrebbero mitigare una fonte di rischio in portafoglio nel caso in cui l’euro si deprezzasse ancora. D’altro canto, gli investitori basati in euro potrebbero cercare una fonte di rendimento aggiuntiva detenendo una parte dei propri titoli azionari europei in dollari USA.
2) Focus sulle aziende europee del settore esportazioni
Nonostante il nervosismo provocato dagli avvenimenti italiani, la crescita economica globale resta salda – per adesso, se non altro. Pensiamo che per tale ragione le aziende europee che vendono la maggior parte dei propri beni e servizi fuori dall’Europa risultino particolarmente interessanti. Rappresentano una modalità particolarmente appetibile per poter guadagnare esposizione sulle aziende diversificate a livello mondiale.
Il WisdomTree Europe Hedged Equity Index – che comprende aziende orientate al settore export; per essere incluse nell’indice, oltre il 50% delle entrate delle costituenti deve provenire da Paesi al difuori dell’Europa- è rimasto sostanzialmente piatto a maggio. Il Grafico 1 ne confronta la performance con quella dell’indice unhedged MSCI EMU, in calo del 5,52%, soprattutto a causa delle fluttuazioni valutarie.
Grafico 1: Le aziende esportatrici nel clima d’incertezza italiano
Fonte: Bloomberg. Periodo dal 18 aprile 2018 al 1° giugno 2018. Non è possibile investire direttamente in un Indice.
La performance storica non è indicativa della performance futura e qualunque investimento può perdere di valore.
3) Obiettivo: la qualità
Un altro concetto che propugniamo in periodi turbolenti riguarda l’esposizione su aziende con bilanci solidi. Il Grafico 2 illustra la performance del WisdomTree Eurozone Quality Dividend Growth Index, ponderato su questo tipo di aziende. Ha reso il +2,9% a maggio, contro il -1,29% per l’MSCI EMU Index. La differenza del rendimento cumulativo tra i due benchmark dall’inizio dell’anno è di quasi 5 punti percentuali.
Fonte: Bloomberg. Dati dal 31 dicembre 2017 al 29 maggio 2018. Non è possibile investire direttamente in un Indice.
La performance storica non è indicativa della performance futura e qualunque investimento può perdere di valore.
Futuro incerto
Come si evolverà la situazione in Italia nel medio e lungo periodo, nonostante ci sia un nuovo governo, non è affatto chiaro. Considerate le incertezze, pensiamo che coprire le esposizioni sull’euro, focalizzandosi sulle imprese europee orientate alle esportazioni, e mirare alle aziende di maggiore qualità siano due concetti che vale la pena considerare.
Per coloro che si preoccupano dei futuri sviluppi della coalizione di governo, un’ultima osservazione: l’M5S e la Lega hanno sbaragliato i partiti di maggioranza in un contesto economico che, per quanto fiacco secondo gli standard internazionali, è quanto di più solido l’Italia abbia conosciuto da tempo. Gli investitori potrebbero ritenere gli attuali programmi del governo di coalizione economicamente arretrati ma dovrebbero chiedersi questo: quale politiche fiscali e/o monetarie potrebbero chiedere gli elettori in caso di peggioramento delle condizioni economiche?
1 MSCI Italy, MSCI Europe, S&P 500, 29/05/2013 – 29/05/2018. Fonte: WisdomTree, Bloomberg.