Giappone, espansione fiscale alle porte?
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I danni causati alle abitazioni private e alle infrastrutture pubbliche giapponesi dal tifone Hagibis, il ciclone tropicale che ha colpito questo mese il Giappone, aumentano le possibilità che entro le prossime tre-cinque settimane venga introdotto uno stimolo fiscale consistente. Nel contempo, mentre le società assicurative giapponesi si preparano ad affrontare un incremento delle richieste di risarcimenti e cominciano a raccogliere liquidità, le banche si preparano ad assistere a una ripresa del settore edilizio e della domanda di prestiti commerciali. A nostro avviso, l'effetto netto di questi sviluppi per i mercati pubblici in yen sarà un'impennata della curva dei rendimenti giapponesi, che a sua volta dovrebbe dare una scossa positiva alle banche e agli altri "titoli value" sul mercato azionario.
Un programma di stimolo fiscale da 2-3 mila miliardi di yen
Il primo ministro Shinzo Abe e il suo team sono estremamente inclini ad aumentare la spesa pubblica e il rialzo dell'imposta sui consumi introdotto dal 1° ottobre, dagli effetti potenzialmente negativi, mette già in discussione le buone credenziali del governo in materia di gestione della politica economica. Ora la necessità di un intervento governativo rapido e risoluto è divenuta palese e urgente; prima della fine di ottobre/degli inizi di novembre saranno probabilmente annunciate delle contromisure e una spesa pubblica supplementare di circa 2-3 mila miliardi di yen, pari allo 0,5% circa del prodotto interno lordo (PIL).
È importante osservare che l'incremento previsto dello stimolo fiscale renderà più efficace la politica della Banca del Giappone (Boj): per quest'ultima verrà aperto un nuovo canale di trasmissione diretta affinché la liquidità possa effettivamente raggiungere l'economia reale. Possiamo starne certi: in Giappone l'egemonia fiscale è una realtà e il "nuovo monetarismo" non è una teoria, ma una prassi politica concreta.
A conti fatti, per le azioni giapponesi si profila una situazione ideale con grandi potenzialità: la risoluzione della guerra commerciale tra USA e Cina dovrebbe accrescere le fortune degli esportatori e il nuovo stimolo fiscale potrebbe dare impulso alla domanda interna in generale e alle banche e ai titoli value in particolare.
Nonostante l'utilizzo della prima persona plurale, le opinioni espresse in questo articolo sono quelle di Jesper Koll e non rispecchiano necessariamente quelle di WisdomTree Europe.