Ripercorrendo il 3° trimestre dei fattori azionari con WisdomTree
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Tuttavia, come già avvenuto in precedenza quest’anno, la fortuna non è stata distribuita uniformemente e le azioni del settore tecnologico hanno continuato a beneficiarne più di tutti gli altri asset: le mega cap tecnologiche stanno registrando un livello record e i 5 titoli principali dell’S&P 500 rappresentano quasi un quarto della capitalizzazione di mercato dell’indice.
Nella terza parte della Quarterly Equity Factor Review di WisdomTree, cercheremo di far luce sull’andamento dei fattori azionari negli ultimi 3 mesi e sul suo impatto sui portafogli degli investitori.
• Nel 3° trimestre Momentum e Quality sono stati i soli fattori ad avere sovraperformato nel mondo sviluppato, negli Stati Uniti, in Europa e nei mercati emergenti.
• Entrambi hanno beneficiato del loro profilo valido per ogni stagione, superando i rispettivi benchmark a capitalizzazione di mercato sia nella fase di rally che in quella di correzione.
• C’è stata una sensibile divergenza nel modo in cui questi risultati sono stati raggiunti:
- il fattore Momentum si è conformato maggiormente alle intuizioni attuali più probabili dei risparmiatori, avvalendosi della grande esposizione alle tecnologie dell’informazione e ai beni di consumo voluttuari grazie a società come Apple, Microsoft e Amazon;
- tuttavia, il fattore Quality è riuscito a realizzare ottime performance in questo trimestre e rispetto all’inizio dell’anno, pur presentando nel contempo un’esposizione ridotta a tali settori e alle azioni di quelle mega-cap specifiche.
Nella prospettiva di una maggiore incertezza e dell’imprevedibilità delle elezioni presidenziali statunitensi, è difficile scartare la possibilità che fattori per tutte le stagioni come Quality e Momentum continuino a trarne vantaggio nel prossimo futuro.
Le performance nel dettaglio: vincitori e vinti
Il terzo trimestre di quest’anno è cominciato come era finito il secondo, con un rally potentissimo trainato per la maggior parte dai temi della tecnologia e del “lavoro da casa”. I mercati azionari hanno ormai annullato tutte le perdite subite nel primo trimestre ma, dai primi di settembre, sembra che il rally si sia bloccato per i timori di una seconda ondata della pandemia in Europa, le incertezze legate alla Brexit e la mancanza di un accordo per un nuovo pacchetto di stimoli fiscali negli USA. Ciò potrebbe non sorprendere più di tanto, con le elezioni presidenziali fra qualche settimana e le previsioni dei mercati che prospettano un aumento della volatilità e incertezze in generale per l’inizio del 4° trimestre.
Figura 1: Performance dall’inizio dell’anno dell’MSCI World
Fonte: WisdomTree, Bloomberg, andamento dal 31 dicembre 2019 al 30 settembre 2020.
La prestazione storica non è un’indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
- Momentum e Quality hanno fatto la parte del leone, sovraperformando la capitalizzazione di mercato ponderata in tutte le regioni (mondo sviluppato, Stati Uniti, Europa e mercati emergenti);
- il fattore Size sta dando seguito nella seconda metà dell’anno agli ottimi risultati del primo semestre: ha registrato la migliore performance in Europa e nei mercati emergenti, ma ha stentato negli USA con una decisa sottoperformance;
- il fattore Min Volatility ha faticato durante il trimestre, nonostante il ribasso di settembre dovuto alla sua scarsa partecipazione al rialzo a luglio e agosto;
- Value e High Dividend hanno continuato a soffrire, con un terzo trimestre caratterizzato da sottoperformance in tutte le regioni.
Figura 2: Sovraperformance dei fattori azionari nel T3 2020 nelle varie regioni
Fonte: WisdomTree, Bloomberg, andamento dal 30 giugno 2020 al 30 settembre 2020.
La prestazione storica non è un’indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
Come nella prima metà dell’anno, il terzo trimestre del 2020 ha avvantaggiato i fattori più eclettici
Nel terzo trimestre l’MSCI World ha messo a segno un’ottima performance a luglio (+4,8%) e ad agosto (+6,7), ma a settembre si è fermato (-3,4%). In un ambiente così contrastato, solo due fattori azionari sono riusciti a sovraperformare in tutti e tre i mesi: Momentum e Quality. Entrambi sono stati in grado di seguire il rally e ottenere risultati anche migliori rispetto a quelli dell’indice ponderato per la capitalizzazione di mercato, ammortizzando il leggero ribasso.
Figura 3: Sovraperformance delle azioni nei mercati sviluppati nei mesi del 3° trimestre (rispetto a MSCI World)
Fonte: WisdomTree, Bloomberg, andamento dal 30 giugno 2020 al 30 settembre 2020.
La prestazione storica non è un’indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
Come previsto, il fattore Min Volatility ha registrato la performance migliore a settembre, ma non ha chiuso in positivo a luglio e agosto. Sorprendentemente, in quei due mesi altri fattori ciclici come Size e Value non sono riusciti a sovraperformare al termine del rally.
Nel trimestre scorso avevamo accennato in questo blog all’incertezza prevista e alla possibilità che fattori buoni per ogni stagione come Quality e Momentum si comportassero bene in contesti del genere. Spingendo lo sguardo verso la fine dell’anno, l’incertezza del mercato appare ancora più evidente: al 1° ottobre la curva dei futures del CBOE Volatility Index (VIX) indicava già un aumento di 6 punti (salendo a 33). In un mondo tanto imprevedibile, è difficile scartare la possibilità che i fattori più eclettici (Quality e Momentum) siano ancora avvantaggiati.
In questo trimestre i Big Tech stanno trainando la sovraperformance dei fattori?
Prima di passare alle valutazioni, facciamo velocemente un passo indietro per analizzare la sovraperformance suddetta dei fattori ciclici nel 3° trimestre. Molto è stato scritto sull’inconsueta concentrazione e sulla performance ai vertici dell’S&P 500; il punto è le sue prime 5 società rappresentano il 22,5%1 dell’indice, ossia un valore record (Apple 6,7%, Microsoft 5,7%, Amazon 4,8%, Facebook 2,3% e Alphabet 3,1%). Questi cinque titoli coinvolgono 3 settori: quello dell’informatica, i servizi per le comunicazioni e i beni di consumo voluttuari, anche se gli investitori potrebbero naturalmente considerarli tutti come “azioni tecnologiche”.
Considerando la performance attribution settoriale dei fattori azionari statunitensi nel 3° trimestre, è molto interessante notare che:
• le tecnologie dell’informazione e i beni di consumo voluttuari hanno avuto l’impatto maggiore sui risultati realizzati da tutti i fattori nel trimestre, con un contributo variabile dal -4% al +3%, mentre il contributo di altri settori spaziava tra il -1% e l’1% soltanto;
• i fattori ciclici Size e Value hanno risentito del contributo fortemente negativo delle comunicazioni e delle tecnologie dell’informazione, il che spiega il loro mancato rimbalzo nel 3° trimestre;
• il fattore Momentum ha tratto un vantaggio enorme dalla sua esposizione sia ai beni di consumo voluttuari che alle tecnologie dell’informazione, dimostrando perché stia guidando la scalata dei fattori in questo trimestre e nel 2020;
• Quality ha beneficiato leggermente della sua esposizione ai titoli informatici, ma ha risentito dei sottoinvestimenti nei beni di consumo voluttuari e nei servizi per le comunicazioni. Nonostante questa esposizione settoriale tutt’altro che ideale (o l’esposizione alle prime 5 società dell’S&P 500), Quality è riuscito a sovraperformare l’indice di capitalizzazione di mercato e tutti i fattori (Momentum escluso).
Figura 4: Contributi dei settori alla sovraperformance dei fattori azionari statunitensi (rispetto all’S&P 500)
Fonte: WisdomTree, Bloomberg. Dal 30 giugno 2020 al 30 settembre 2020.
La prestazione storica non è un’indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
Le valutazioni sono complessivamente aumentate
Dopo il consistente incremento nel T2, le valutazioni si sono stabilizzate nel T3 e la maggior parte dei fattori è leggermente aumentata di valore (ad eccezione del Size).
- Nonostante una riduzione del rapporto P/E (prezzo/utili) negli Stati Uniti e a livello mondiale, il fattore Size è rimasto su valori abbastanza alti nei mercati sviluppati.
- Anche il fattore Momentum ha mantenuto una valutazione elevata.
- Il fattore Quality ha confermato multipli molto stabili, con un premio attuale inferiore a un punto nei confronti dell’MSCI World.
- Infine, i fattori Value e High Dividend si sono mantenuti molto bassi rispetto ai mercati e stanno persino perdendo quota in Europa.
Fonte: WisdomTree, Bloomberg al 30 settembre 2020. I dati storici rappresentano gli ultimi tre anni (dal 30 settembre 2017 al 30 settembre 2020).
La prestazione storica non è un’indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
Le azioni globali sono rappresentate dall'MSCI World net TR Index. Le azioni statunitensi sono rappresentate dall'MSCI USA net TR Index. Le azioni europee sono rappresentate dall'MSCI Europe net TR Index. I mercati emergenti sono rappresentati dall'MSCI Emerging Markets net TR Index. Minimum Volatility (volatilità minima) è rappresentata dal relativo MSCI Min Volatility net total return Index. Quality (qualità) è rappresentata dal relativo MSCI Quality net total return index. Momentum è rappresentato dal relativo MSCI Momentum net total return index. High Dividend (alto dividendo) è rappresentato dal relativo MSCI High Dividend net total return index. Size (dimensione) è rappresentata dal relativo MSCI Small Cap net total return index. Value (valore) è rappresentato dal relativo MSCI Enhanced Value net total return index.
1 Al 30 settembre 2020.
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