Draghi e il momento della guarigione per l'Italia
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Il presidente della Repubblica Mattarella ha conferito a Mario Draghi, ex presidente della Banca centrale europea, il mandato di formare un “governo tecnico” di alto profilo che goda di un vasto appoggio.
In un discorso tenuto mercoledì 3 febbraio, Draghi ha affermato che l’Italia sta vivendo un momento difficile. Le priorità attuali sono il superamento della pandemia, la campagna di vaccinazione e il rilancio dell’economia; l’impiego dei fondi dell’UE avrà un’importanza cruciale. Draghi ha trasmesso fiducia in vista dei prossimi incontri con tutti i partiti.
È la quarta volta in circa 30 anni che un capo di Stato italiano risolve una crisi di governo chiedendo a una “personalità di prestigio”, esterna al Parlamento e ai partiti politici, di formare un governo “tecnico di alto profilo”.
I nomi dei premier tecnici precedenti sono quelli di Carlo Azeglio Ciampi (ex governatore della Banca d’Italia) nel 1994, Lamberto Dini (ex direttore generale della Banca d’Italia) nel 1995 e Mario Monti (presidente dell’Università Luigi Bocconi) nel 2011.
Stavolta il compito è più difficile, complicato dallo scenario senza precedenti dovuto alla pandemia. L’Italia era alle prese con molti problemi rilevanti anche prima della comparsa del Covid-19, essendo già afflitta da una crescita debole, dall’elevata disoccupazione e da un debito pubblico eccessivo.
Il presidente del Consiglio incaricato Draghi ha svolto consultazioni con tutti i partici politici al fine di ottenere un ampio appoggio parlamentare. Le consultazioni sono terminate sabato 6 febbraio e tutti i partiti, tranne il movimento di destra Fratelli d’Italia 1, hanno dato il via libera al governo guidato da Draghi.
Lunedì 8 febbraio Draghi ha avviato il secondo giro di consultazioni, che con ogni probabilità verterà sui temi seguenti:
1. fondo per la ripresa, ossia la ripartizione e la disciplina di spesa che riguardano la gigantesca dotazione di 210 miliardi;
2. la campagna vaccinale troppo lenta/la crisi del Covid-19;
3. la pessima situazione occupazionale e finanziaria dei settori particolarmente colpiti dai due periodi di lockdown;
4. la composizione del nuovo governo, segnatamente per quanto riguarda la ripartizione tra i “tecnici” e i “politici” cui saranno assegnati i ministeri.
Chi appoggerà il nuovo governo?
Venerdì 5 febbraio alcuni rappresentanti del Movimento 5 Stelle (M5S) (attualmente la prima forza del Parlamento) hanno confermato un potenziale appoggio a Draghi. L'ex leader Di Maio ha esortato il Movimento a sostenere senza preconcetti il nuovo governo; altri membri intendono sincerarsi che alcune delle loro riforme principali, come il reddito di cittadinanza, vengano confermate prima di affrontare ulteriori discussioni.
Nicola Zingaretti, segretario del Partito Democratico, sosterrà Draghi per avere un governo forte, sottolineando l’urgenza di una riforma fiscale e di un programma fortemente europeista.
L’ex presidente del Consiglio Conte ha dichiarato il proprio appoggio, auspicando un governo politico che operi scelte politiche forti in materia di crescita sostenibile e inclusione sociale.
Il leader di Forza Italia Berlusconi si è detto favorevole a un governo presieduto da Draghi.
Il segretario della Lega Salvini ha infine chiarito il suo parere, in linea con l’opinione di molti deputati del suo partito, dichiarandosi a favore del nuovo governo.
Meloni, segretaria del movimento di destra Fratelli d’Italia, non farà parte della coalizione governativa e preferisce le elezioni anticipate, ma non è escluso un suo appoggio esterno.
Quali sono i temi che il presidente del Consiglio incaricato affronterà? Questi i punti principali dell'agenda.
1. Il piano per la ripresa. Si prevede che, prima di passare al vaglio dell’UE, la bozza redatta dal “governo Conte bis” sarà sottoposta a una profonda revisione.
2. La pandemia e il piano di vaccinazione. Il piano è in ritardo sulla tabella di marcia e deve essere rivisto per scongiurare ulteriori conseguenze economiche e sociali.
3. La "nuova normalità" dopo la pandemia: durante la crisi del Covid-19 tuttora in corso, è stato perseguito un chiaro piano assistenziale e sono stati previsti aiuti diretti. Draghi dovrà ricondurre la spesa pubblica su una strada più sostenibile.
4. L’accesso al Meccanismo europeo di stabilità per il settore sanitario. Questo punto è fondamentale e controverso, essendo una delle cause della caduta del governo Conte bis.
Il ritorno a un percorso accettabile per le finanze pubbliche comporterà probabilmente tagli futuri al bilancio dello Stato e un aumento delle imposte: si tratta di un compito arduo e di un argomento che crea grandi divisioni tra i partner della futura coalizione di governo.
Quali saranno le scelte adottate da Draghi per quanto riguarda le politiche di inclusione, come il reddito di cittadinanza e la prossima scadenza del blocco dei licenziamenti, prevista per marzo 2021?
La politica in materia di immigrazione è un altro tema scottante, perché le opinioni in proposito dei politici e dei cittadini italiani restano molto discordi.
La riforma fiscale e la sicurezza sociale rappresentano altri temi estremamente dibattuti. Il leader della Lega Salvini si è detto contrario a un aumento delle imposte sulle proprietà immobiliari e sui risparmi delle famiglie ed è pronto a difendere la legge che prevede il “pensionamento anticipato con quota 100”, il principale risultato ottenuto dalla Lega durante il breve primo governo Conte.
L’UE ha sempre raccomandato di spostare la pressione fiscale dell’Italia dalle retribuzioni ai patrimoni e sembra che Draghi sia sintonizzato su questa lunghezza d’onda.
Tuttavia, per la prima volta nella sua storia, l’Italia può affidarsi abbondantemente e convenientemente alle “risorse finanziarie dell’UE” per far fronte alle emergenze economiche e sociali. I finanziamenti messi a disposizione dall’Europa rappresentano potenzialmente il migliore incentivo per una riforma radicale e strutturale che renda l’Italia più produttiva, inclusiva, ecologica e, infine, moderna.
L’attuazione, da parte del nuovo governo, di quel che sembra qualcosa di più di un “programma” convenzionale richiederà preventivamente e sistematicamente il confronto e l’accordo con i rappresentanti della società civile: la coesione sociale deve essere consolidata e garantita, come ha dichiarato esplicitamente Draghi accettando l’incarico conferitogli dal presidente Mattarella.
In attesa che la situazione si evolva, siamo impazienti di tornare a scrivere sull’argomento non appena saranno noti ulteriori programmi e conclusioni.
1 Fratelli d’Italia è un partito politico italiano conservatore.