“Un piccolo passo per i manager, un grande passo per i bitcoin” - Alle soglie di un cambio di paradigma
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L'adozione su vasta scala di una tecnologia si verifica quando un sistema è solido e il suo valore è riconosciuto dal pubblico; per quantificare questi aspetti, parliamo di valore di utilità e di valore speculativo.
Il valore di utilità è costituito dai vantaggi offerti dalla tecnologia, evidenziati dalle sue fonti di domanda.
Si ha valore speculativo quando gli investitori ritengono che la tecnologia sia valida.
Entrambi questi fattori sono fondamentali per favorire l’espansione di un sistema: il valore di utilità non ha fondamento se non cresce il valore speculativo; viceversa, il valore speculativo è artificiale se non ne consegue quello di utilità.
La recente crescita del bitcoin è alimentata da entrambi i valori. Il suo ecosistema è maturato, traducendosi in svariate applicazioni nella vita reale. Prima della sua adozione su scala più ampia, gli istituti finanziari hanno cominciato ad approfondire l’universo delle criptovalute, con un conseguente e consistente afflusso di capitale.
A differenza del 2017, quando il bitcoin è stato trainato dalla frenesia degli investitori retail, la sua impennata recente è in parte dovuta all’interesse degli istituti finanziari.
Nel primo articolo di questa serie abbiamo trattato l’acquisto dei bitcoin da parte di aziende che li inseriscono tra le loro voci di bilancio. Oggi parleremo invece della seconda fonte di domanda, ossia della partecipazione del settore di gestione degli investimenti.
Un cambio di narrativa e di percezione
Il parere degli istituti finanziari nei confronti del bitcoin ha conosciuto un’evoluzione.
All’inizio era considerato più che altro come contante elettronico e molti ritenevano che fosse un mezzo per facilitare attività illecite. Col passare del tempo, le analisi condotte da società di ricerca sulla blockchain (come Chainalysis) hanno contribuito a smentire l’idea che il bitcoin venisse utilizzato principalmente per scopi illegali: secondo le stime, il denaro riciclato corrisponde a una percentuale tra il 2 e il 5% del PIL globale (800 - 2.000 miliardi di dollari), mentre il valore complessivo delle operazioni illecite, ivi compreso il riciclaggio di denaro, relativo alla criptovaluta rappresenta lo 0,34% (10 miliardi di dollari) rispetto al volume delle sue transazioni.1
Si è verificato inoltre un cambio di narrativa, grazie a cui il bitcoin è stato riconosciuto tra le attività finanziarie come potenziale riserva di valore, soprattutto in virtù della sua offerta limitata, oltre a diventare un buon candidato per la diversificazione del portafoglio.
L’ambiente attuale, caratterizzato da inflazione e bassi rendimenti, concorre all’ascesa della criptovaluta come attività finanziaria, dal momento che la moneta legale e i bond non rappresentano più soluzioni ottimali per accumulare valore. Inoltre, il piano delle società di pagamenti di accettare i bitcoin e le applicazioni della tecnologia blockchain dimostrano un aspetto del valore di utilità del bitcoin. L’aumento della sua influenza ha acuito la volontà dei clienti finali di cogliere i potenziali guadagni di questa nuova tecnologia, che a sua volta ha convinto gli asset manager a includere il bitcoin nei portafogli.
L’evoluzione dell’ecosistema dei bitcoin
Dal punto di vista strutturale, la rete alla base del bitcoin è maturata rispetto al periodo della sua nascita: il fatto che questa criptovaluta circoli da più di un decennio testimonia la sua validità operativa.
Non solo le macchine minerarie utilizzate attualmente sono molto più avanzate, ma i miner e gli utenti hanno anche conosciuto un’espansione considerevole: oggi i nodi minerari sono oltre 76.000, con 1,2 milioni di indirizzi bitcoin attivi.2
L'evoluzione del bitcoin è testimoniata anche dallo sviluppo della sua infrastruttura di negoziazione: i volumi di contrattazione sugli otto siti principali di scambio hanno superato gli 11 miliardi di dollari, toccando un massimo storico.3 Rispetto ai primi tempi in cui il bitcoin veniva scambiato, l’infrastruttura attuale offre soluzioni di custodia migliori, una definizione efficiente dei prezzi, una liquidità più elevata e un accesso più facile.
- Soluzioni migliori per la custodia – Quando si “possiedono” dei bitcoin, quello che si possiede veramente sono le chiavi private associate ai wallet della criptovaluta. In passato gli investitori custodivano le loro chiavi presso di sé o le conservavano negli hot wallet dei siti di scambio; questi metodi comportavano spiacevoli perdite di password e attacchi di alto profilo. Alcune aziende hanno ideato soluzioni di custodia al fine di offrire opzioni più pratiche e più sicure per proteggere la titolarità dei bitcoin; in genere raggiungono questo obiettivo conservando offline le chiavi private (o frammenti di chiave) in un portafoglio comunemente detto “cold storage”. Anche altre tecnologie, come la computazione a parti multiple (MPC), hanno consentito una conservazione sicura delle chiavi.
- Definizione più efficiente dei prezzi e liquidità più elevata – Market maker come DRW’s Cumberland, Jane Street, Jump Trading e Flow Traders sono entrati nell’universo delle criptovalute fin dal 2014; forniscono liquidità, riducono al minimo lo slippage e conciliano i prezzi sulle varie piattaforme attraverso l’arbitraggio sulle differenze. Il loro coinvolgimento crea un mercato più efficiente per l'esecuzione delle operazioni.
- Maggiore facilità di accesso – Oggi gli investitori istituzionali dispongono di un maggior numero di strumenti per guadagnare esposizione ai bitcoin; inoltre, i relativi future hanno registrato una crescita significativa nel corso degli anni. Stiamo assistendo all’espansione del mercato degli ETP sui bitcoin europei e alla nascita del mercato dei relativi ETF nel Nord America; inoltre, siti di scambio come Coinbase e Gemini stanno sviluppando sistemi di contrattazione simili a quelli azionari per portare la loro esperienza nell’ambito dei titoli tradizionali nel mondo delle criptovalute.
L’espansione della rete Bitcoin ha alleviato le preoccupazioni degli investitori istituzionali in merito alla legittimità della criptovaluta e lo sviluppo dell’infrastruttura di negoziazione dei bitcoin ha spianato la strada al loro ingresso nel mercato corrispondente.
In che modo gli investitori possono accedere ai bitcoin?
I gestori degli investimenti, direttamente o per mezzo dei loro affiliati, stanno prendendo provvedimenti per offrire esposizione ai bitcoin ai clienti finali. Alcuni di questi provvedimenti comprendono l’istituzione di operazioni di trading su criptovalute, l’offerta di servizi di custodia, il finanziamento di transazioni e l’allocazione di bitcoin nei loro fondi di investimento.
Per cercare di acquisire esposizione ai bitcoin, si ricorre ai sistemi seguenti:
- la detenzione fisica di bitcoin, spesso tramite depositari;
- l’investimento tramite exchange traded products (ETP/ETF) sui bitcoin, eliminando l’onere della gestione delle chiavi e della custodia per l’investitore e offrendo nel contempo un'esposizione fisica;
- l’esposizione sintetica attraverso future regolamentati come lo strumento CME, che offre i vantaggi abituali comuni a qualsiasi altro contratto future sulle materie prime (regolamento, facilità di vendita allo scoperto, leva finanziaria, ecc.);
- investimenti indiretti tramite titoli azionari, quali società minerarie di bitcoin o società che li detengono nel quadro delle loro obbligazioni societarie.
L’accesso di fondi istituzionali nel mercato dei future
Nel dicembre 2017 i future sui bitcoin regolamentati hanno esordito sul Chicago Mercantile Exchange (CME); da allora, attraverso i future hanno avuto accesso al mercato molti nuovi acquirenti, tra cui family office, gestori patrimoniali e hedge fund.
Poiché la maggior parte dei partecipanti che si avvalgono di questo canale aderisce a norme di conformità rigorose e non è autorizzata a contrattare future non regolamentati su piattaforme al dettaglio, i contratti future in essere sui bitcoin e il loro volume sulle borse regolamentate sono indicatori importanti per quanto concerne le attività istituzionali.
Recentemente abbiamo assistito a una netta ripresa della domanda istituzionale, confermata da aumenti considerevoli in termini di contratti in essere (oltre 2 miliardi di dollari) e volume di scambi (che sfiora i 2,8 miliardi di dollari) dei future sui bitcoin del CME.
La performance storica non è un'indicazione della performance futura e qualsiasi investimento potrebbe diminuire di valore.
I bitcoin trust e gli ETP sui bitcoin generano flussi consistenti
Negli ultimi mesi bitcoin trust, fondi privati ed ETP hanno raccolto grosse quantità di denaro: dal gennaio 2020 gli ETP sui bitcoin hanno attratto flussi pari a circa 900 milioni di dollari.
Il flusso è stato dominato dai prodotti europei, mentre i fondi nordamericani sono in ascesa grazie al lancio recente degli ETF canadesi. Trust negoziati fuori borsa, che attualmente vengono scambiati negli Stati Uniti ed esistono da molto più tempo, hanno raccolto un importo ancora più elevato.
Nel febbraio 2021 gli ETF sui bitcoin hanno ottenuto l’approvazione normativa in Canada e hanno iniziato ad essere scambiati sul Toronto Stock Exchange. In appena un mese gli attivi in gestione combinati di tali ETF sono saliti a più di 580 milioni di USD. Altri paesi, tra cui gli Stati Uniti, potrebbero seguire questo esempio approvando gli ETF sui bitcoin e/o assegnando un’esposizione maggiore ai future sui bitcoin negli ETF registrati negli USA.
Come abbiamo osservato in altri articoli, crediamo che gli ETP e gli ETF possano offrire agli investitori un accesso efficace al bitcoin. I loro afflussi indicano un interesse costante nei confronti di questa asset class da parte degli investitori istituzionali e al dettaglio.
Conclusioni
È importante ammettere che l’ecosistema del bitcoin non si è ancora sviluppato completamente, ma è altrettanto importante riconoscere la rapida evoluzione del suo panorama.
Man mano che il bitcoin cresce in modo organico e realizza il proprio valore di utilità, pensiamo che il suo valore speculativo prenda gradualmente corpo. Al momento stiamo assistendo alla nascita di un nuovo paradigma, che segna la transizione del bitcoin da asset quasi esclusivamente al dettaglio a strumento finanziario più ampiamente riconosciuto.
Fonti
1 https://www.unodc.org/unodc/en/money-laundering/overview.html, Chainalysis 2021 Crypto Crime Report.
2 https://www.coindesk.com/are-you-running-a-bitcoin-node, Glassnode, as of 1/29/2021.
3 The eight exchanges refer to Bitfinex, Coinbase, Kraken, Bitstamp, bitFlyer, Gemini, itBit, Poloniex. https://www.coindesk.com/bitcoin-active-addresses-trading-volumes-all-time-highs
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