La stagione di pubblicazione dei risultati getta una luce positiva sui titoli finanziari
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L’esito della stagione di pubblicazione dei risultati è stato ampiamente positivo per le società dell’indice Euro Stoxx 50: il settore finanziario ha registrato uno dei maggiori aumenti degli utili in tutti i settori e, nel 38% dei casi, gli utili resi noti dalle aziende hanno superato le aspettative degli analisti di consenso. Rispetto all’ultimo semestre1 si è verificata una crescita degli utili considerevole per il comparto dei beni di consumo voluttuari. Questo risultato riflette la ripresa dei consumi di quest’anno in seguito alla distribuzione dei vaccini contro il Covid-19, che ha aiutato le economie nella transizione verso l’uscita dalle misure restrittive. Anche i titoli finanziari hanno mostrato un ottimo recupero rispetto all’ultimo trimestre, con il 48% delle aziende che ha riportato un aumento degli utili2. In questo articolo analizzeremo uno dei settori che ha realizzato utili consistenti nel primo trimestre e le conseguenze che ciò può comportare per il mercato obbligazionario.
Che cosa ci rivela la stagione di pubblicazione dei risultati sulla percezione di rischio del mercato nei confronti delle obbligazioni societarie?
A maggio gli option adjusted spread (OAS), sia per i bond ad alto rendimento statunitensi che per quelli in euro, sono risultati inferiori rispetto all’inizio del 2021. Per OAS si intende in genere la differenza positiva rispetto al tasso privo di rischio, finalizzata a compensare i risparmiatori per i rischi di liquidità e di credito. I livelli elevati degli OAS indicano che il mercato si preoccupa del rischio di credito o di liquidità dei titoli obbligazionari.
Con il calo del 16%3 subito quest’anno dall’OAS relativo ai bond statunitensi ad alto rendimento, gli investitori segnalano che le prospettive sono più ottimistiche per quanto riguarda le società con un rischio di credito più elevato. Nel marzo 2020 l’OAS ha raggiunto un picco per le obbligazioni societarie e dopo aver toccato quel livello record è sceso considerevolmente, denotando costi di indebitamento più convenienti per le aziende e un ambiente operativo più favorevole per i titoli societari4. Analogamente, nell’aprile 2020 l’OAS per le banche europee e le loro obbligazioni contingenti convertibili del capitale aggiuntivo (CoCo AT1) si è ripreso da un picco notevole. Poiché, a quanto pare, l’OAS di molte obbligazioni societarie si attesta su livelli più bassi, gli investitori hanno puntato su opportunità di valore relativo per ottimizzare i loro portafogli. In questa parte del ciclo degli investimenti, i settori che potrebbero trarre vantaggio dal miglioramento del contesto macroeconomico potrebbero attirare maggiormente l’attenzione degli investitori.
Tenendo conto della stagione di pubblicazione dei risultati del T1 2021, come stanno resistendo i coefficienti CET1 delle banche europee5?
Fonte: WisdomTree, Markit, Bloomberg, risultati finanziari dei rispettivi emittenti. Dati aggiornati al 30 aprile 2021. La variazione del CET1 rappresenta la differenza di valore dei coefficienti CET1 tra i dati disponibili al 31 marzo 2021 (riferiti in genere al T4 2020) e quelli più recenti disponibili al 12 maggio 2021 (riferiti in genere al T1 2021). L'assenza di variazione può indicare che il ciclo di rendicontazione non è terminato. Il coefficiente CET1 è il coefficiente di capitale primario di classe 1 a regime (fully loaded) disponibile su Bloomberg e ricavato dai risultati finanziari più recenti dell'emittente (se non è stato riportato da Bloomberg). Il livello limite massimo è rappresentato dal limite massimo osservato in tutte le emissioni di CoCo di un determinato emittente. La strategia è rappresentata dall’iBoxx Contingent Convertible Liquid Developed Europe AT1 Index.
Non si può investire direttamente in un indice. La prestazione storica non è un'indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
Le banche europee6 mantengono la differenza tra le riserve e i rispettivi livelli limite massimi per quanto riguarda i loro CoCo AT1. Nel T1 2020 le banche italiane hanno registrato un aumento dei loro coefficienti di capitale primario di classe 1 (CET1)7 rispetto al T4 del 2020, aumento corroborato dai risultati, superiori alle aspettative, del primo trimestre. Per Credit Suisse, che quest’anno è stata più volte sotto i riflettori, il coefficiente CET1 è sceso dello 0,70% nello stesso periodo, ma ha conservato una differenza del 5,20% tra la riserva e il suo livello limite massimo, mentre Nationwide Building Society, che in genere emette i suoi CoCo AT1 in sterline, ha mantenuto una differenza elevata (27,50%) tra la riserva e il livello limite massimo.
Se è vero che non è mai facile distinguere le scelte vincenti da quelle sbagliate, le possibilità che si verifichino eventi irripetibili come il crac di Greensill rendono ancora più complicata la previsione dei rendimenti futuri. Le strategie che permettono di accedere a un paniere diversificato di banche emittenti possono rivelarsi uno strumento utile per gli investitori in cerca di un rendimento più alto rispetto ad altri segmenti del mercato a reddito fisso.
Sources
1 Fonte: Bloomberg, dati aggiornati al 17 maggio 2021, dati pubblicati sugli utili del primo trimestre 2021 confrontati con quelli del quarto trimestre 2020 per le società dell’indice Euro Stoxx 50 (SX5E).
2 Fonte: Bloomberg, dati aggiornati al 17 maggio 2021, dati pubblicati sugli utili del primo trimestre 2021 confrontati con quelli del quarto trimestre 2020 per le società dell’indice Euro Stoxx 50 (SX5E).
3 Dati dal gennaio 2021 al maggio 2021.
4 Fonte: Bloomberg, dati aggiornati al 17 maggio 2021, credit dashboard BI STRTE, considerando il livello dell’OAS dal novembre 2019 fino al maggio 2021.
5 Fonte: le banche europee sono rappresentate dall’iBoxx Contingent Convertible Liquid Developed Europe AT1 Index.
6 Fonte: le banche europee sono rappresentate dall’iBoxx Contingent Convertible Liquid Developed Europe AT1 Index.
7 Fonte: il coefficiente di capitale primario di classe 1 serve a confrontare il capitale di una banca con i suoi attivi.
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