WisdomTree Crypto Outlook – Un anno chiave per l’ecosistema delle criptovalute?
Retrospettiva
L’anno scorso è stato particolarmente movimentato sui mercati delle criptovalute, perfino per gli standard degli asset digitali. La reattività dei prezzi è stata spettacolare all’indomani del crollo dovuto al Covid-19. Bitcoin si è ripreso rapidamente per poi schizzare di nuovo verso l’alto nel quarto trimestre del 2020 e nel primo trimestre del 2021.
La tanto attesa adozione da parte del segmento istituzionale è diventata più tangibile. Il “trading di bilancio” è diventato un tema nuovo e inaspettato. Infine, la clamorosa quotazione di Coinbase nell’aprile del 2021 è stata generalmente considerata un evento decisivo per stabilire la legittimità dell’asset class.
Tuttavia, il rally ha subito una battuta d’arresto a partire dal maggio 2021, poiché Elon Musk ha rivisto la decisione di consentire ai clienti di pagare in bitcoin le auto Tesla, a causa di preoccupazioni legate all’ambiente. Ciò ha dato origine a un intenso dibattito sul consumo di energia di Bitcoin. Inoltre, la Cina ha represso l’estrazione di bitcoin, provocando la “Grande migrazione” dei minatori del nuovo oro virtuale. Dopo una pausa di quasi tre mesi, bitcoin ha ripreso il trend al rialzo in vista della sua adozione come moneta a corso legale da parte di El Salvador.
Bitcoin non è stato l’unico asset digitale a mostrare importanti sviluppi durante l’ultimo anno. Anche Ethereum e il suo ecosistema si sono evoluti in modo significativo. La Finanza decentralizzata (DeFi) ha guadagnato popolarità, aprendo un nuovo universo d’opportunità per i trader. La crescita di questo ecosistema ha rivelato parte del potenziale delle blockchain ma ha anche gettato luce sui limiti e sui problemi di ridimensionamento della rete di Ethereum, su cui è costruita la stragrande maggioranza delle applicazioni DeFi, e ha spinto la community di Ethereum a implementare l’aggiornamento EIP 1559 all’inizio di agosto.
Quando la crescita della DeFi ha iniziato a rallentare, è stata prontamente seguita da un altro nuovo fenomeno in forte crescita: i token non fungibili. E’ in aumento il volume degli scambi di opere d’arte e oggetti da collezione digitali, talora venduti a cifre decisamente stravaganti. Ethereum è diventato anche il luogo d’elezione per lo sviluppo di questo ecosistema.
Fonte: Glassnode. Dal 12 settembre 2021.
Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri e qualunque investimento può scendere di valore.
Che anno! Crediamo tuttavia che anche l’anno a venire porterà molte entusiasmanti novità in termini di sviluppo di questo ecosistema, regolamentazione e adozione da parte dell’industria e degli investitori.
Outlook
Evolvi o muori: gli asset digitali come possono superare i propri limiti?
Bitcoin e l’ambiente
L’impatto ambientale di Bitcoin è stato sulla bocca di tutti nel 2021. Se la svolta di Elon Musk su Bitcoin ha avuto almeno una conseguenza positiva, questa è stata la creazione del Bitcoin Mining Council (BMC). Quest’associazione volontaria riunisce i minatori del Nord America per discutere della sostenibilità e del mix energetico dell’industria mineraria di bitcoin, oltre a “promuovere la trasparenza, condividere le pratiche migliori ed educare il pubblico sui vantaggi di Bitcoin e del mining”1. Sebbene il BMC non intenda imporre un preciso modus operandi ai suoi membri, si tratta comunque di un primo passo nella giusta direzione.
Ci aspettiamo che l’industria mineraria in Nord America e in Europa progredisca ulteriormente verso un mix di energie più rinnovabili. Ciò richiederà tempo e fatica ma sembra che l’industria si renda conto che è nel suo interesse andare in una direzione più sostenibile. Inoltre, l’industria mineraria è l’area della cripto-sfera che ospita le società più quotate. Ci aspettiamo che gli azionisti spingano per l’integrazione delle considerazioni sulla sostenibilità nelle decisioni aziendali.
Ethereum 2.0: un aggiornamento a lungo atteso
La community di Ethereum sta lavorando da alcuni anni alla futura versione del protocollo, denominata Ethereum 2.0, per migliorare la rete e renderla più scalabile, più sostenibile e più sicura. L’aggiornamento si basa principalmente su due importanti cambiamenti: la migrazione verso un meccanismo di consenso Proof-of-Stake e l’implementazione di catene di frammenti, che salvo ritardi dovrebbero essere implementati nel 2022.
Ethereum attualmente si basa su un meccanismo Proof-of-Work (PoW) per il suo protocollo di consenso e affronta preoccupazioni analoghe a quelle di bitcoin in termini di consumo di energia. Nel 2022, tuttavia, dovrebbe verificarsi un cambiamento significativo nel protocollo Ethereum con il passaggio dal meccanismo PoW al meccanismo Proof-of-Stake (PoS). Invece di richiedere ai minatori d’impegnare potenza di calcolo sulla rete per proteggerla, il meccanismo PoS richiede che i nodi disposti a partecipare al processo di convalida mettano in gioco il valore sotto forma di ether. Nel caso in cui i validatori agiscano in malafede, gli ether verranno loro sottratti, perdendo quindi di valore. Siccome viene meno la necessità di estrarre la criptovaluta, si consuma molta meno energia e quindi il PoS è considerato più sostenibile. Inoltre, poiché i validatori sostengono un costo notevolmente inferiore, hanno bisogno di meno ether per essere incentivati a partecipare. Il PoS dovrebbe ridurre le commissioni ed essere accompagnato da una modifica del meccanismo di emissione, compresa una riduzione dell’emissione di nuovi ether.
La transizione verso il meccanismo PoS dovrebbe consentire il processo di sharding, il secondo importante sviluppo. Le shard chain sono catene laterali dedicate a un particolare tipo di applicazione. Possono elaborare e registrare transazioni in parallelo e quindi aumentare notevolmente la capacità della rete. Ciò consentirebbe a Ethereum di scalare fino a 100.000 transazioni al secondo, rispetto alle 30 di oggi.
Si tratta di cambiamenti entusiasmanti che promettono un futuro luminoso per Ethereum. Tali sviluppi però possono anche avere conseguenze inaspettate e comportare alcuni rischi. Sarà importante che gli investitori osservino la situazione da vicino.
Alcuni progetti molto promettenti sono stati costruiti sulla base di blockchain alternative e ne osserveremo da vicino gli sviluppi futuro. Un esempio di un progetto di così alto profilo è la rete Pyth, che intende fornire dati di mercato on-chain in tempo reale. Il progetto è basato su Solana e sostenuto da alcuni dei più grandi player del trading sistematico, tra cui Jane Street, Jump Trading, Virtu e DRW. Il potenziale è sicuramente di vasta portata, in quanto porterebbe sulla blockchain dati finanziari “del mondo reale”, pronti per essere usati nell’ambito della DeFi, aprendo così la strada a un nuovo universo di servizi di trading e investimenti.
Fonte: DeFi Lama. Al 23 settembre 2021.
Adozione: cosa ci attende l’anno prossimo?
Integrazione dell’industria
Aziende come PayPal, Twitter, Robinhood, Maersk e molte altre in molti settori hanno iniziato a testare l’uso della tecnologia blockchain e delle criptovalute. Ad esempio, nell’aprile del 2021, PayPal ha consentito agli utenti statunitensi di spendere in criptovalute presso milioni di commercianti online. Da allora, ha gradualmente annunciato un ulteriore supporto all’adozione delle monete digitali, inclusa la possibilità di conversione automatica dei contanti dalle carte di credito Venmo. Più di recente, ad agosto, PayPal ha annunciato che espanderà la funzione di trading in criptovalute sul mercato britannico.
Attraverso esempi simili di queste applicazioni nella vita reale si può cominciare a testare il potenziale per l’adozione di bitcoin e della sua tecnologia su vasta scala. Ciò contribuisce al progresso dell’industria e a testare il potenziale delle criptovalute nell’economia reale. In futuro, questa tendenza probabilmente rimarrà, visto che sempre più aziende ne esploreranno gli usi e, indipendentemente dal risultato, questo trend fungerà da traino, nel breve periodo, dell’interesse verso le criptovalute come asset class.
Il trading di bilancio: ce ne sarà ancora?
Uno dei temi interessanti dello scorso anno è stato il “trading di bilancio”. Diverse società quotate, tra cui MicroStrategy, Tesla, Square o PayPal, hanno annunciato di aver acquistato bitcoin nel loro bilancio. E’ stata una sorpresa per molti che, in gran parte, ha alimentato l’ottimismo nella sfera delle criptovalute.
Ci sono diversi buoni motivi per cui le aziende decidono di detenere criptovalute in bilancio e questo ci porta a credere che aumenteranno ancora nel prossimo anno. Innanzitutto, ciò può aiutare le aziende a sviluppare competenze e processi interni relativi alle criptovalute. Per altri, come Michael Saylor di MicroStrategy, bitcoin rappresenta un investimento e una scommessa sulla crescita futura dell’ecosistema cripto. Aiuta anche nelle pubbliche relazioni: ogni volta che MicroStrategy aumenta la quantità di bitcoin in suo possesso, già superiore ai 5 miliardi di dollari, sistematicamente fa notizia.
Coinbase ha annunciato ad agosto che investirà oltre 500 milioni di dollari in criptovalute e continuerà a investire il 10% dei suoi profitti. Anche se non ci aspettiamo che questa diventi una tendenza diffusa con effetti rivoluzionari sulla domanda di criptovalute nel breve periodo, notizie e annunci di tale portata sono utili perché contribuiscono al sentiment positivo e legittimano questa classe di attivi.
Adozione da parte degli investitori: ancora qualche difficoltà ma sempre meno
Riteniamo che in passato l’adozione delle criptovalute da parte degli investitori istituzionali sia stata ostacolata da diversi fattori, tra cui la mancanza d’infrastrutture e di regolamentazioni adeguate, la volatilità dei mercati e la necessità di formare gli investitori per una maggiore comprensione dell’asset class. Negli ultimi anni ci sono stati diversi sviluppi in queste aree e ci aspettiamo che tale tendenza non solo continui ma anzi acceleri.
L’infrastruttura del mercato è notevolmente migliorata con lo sviluppo di servizi di negoziazione e custodia di livello istituzionale. A sua volta, ciò ha consentito la creazione di molti nuovi veicoli di accesso, come i future regolamentati o i prodotti ETP, evoluzione che ha reso più facile per gli investitori ottenere esposizione sulle criptovalute rispetto alle partecipazioni dirette. Tutti gli occhi sono ora puntati agli Stati Uniti, in attesa di vedere quando la SEC (Securities and Exchange Commission) consentirà l’esposizione su bitcoin in un prodotto ETF.
Anche il livello generale di formazione su questa asset class sta migliorando, poiché la maggior parte delle aziende ora ha istituito almeno una qualche forma di gruppo di lavoro che si occupa di criptovalute. Questa tendenza sembra essersi affermata in tutti i tipi d’investitori istituzionali, inclusi i gestori multi-asset, le banche d’investimento e i fondi pensione.
La regolamentazione rimane probabilmente l’ostacolo principale, poiché molti player manifestano la necessità di una maggiore chiarezza da parte delle autorità di regolamentazione. In Europa, quest’aspetto può dimostrarsi particolarmente impegnativo, poiché i diversi Paesi possono assumere posizioni diverse in materia e i rispettivi regolatori tendono a concentrarsi su sotto-aree differenti degli asset digitali, che si tratti di custodia e trading o di prodotti e protezione per la clientela retail. Gli investitori multinazionali devono navigare in questo panorama frammentato, il che può essere molto impegnativo.
Inscrivere gli asset digitali nell’ambito di un adeguato quadro normativo sembra essere una priorità assoluta. La maggior parte dei Paesi in Europa e Nord America non vieta in maniera assoluta l’uso delle criptovalute e dei servizi correlati. Tuttavia, costruire una struttura attorno a una classe di attivi così giovane e innovativa è un processo che richiede tempo e perizia.
Fonte: WisdomTree, Bloomberg. Al 12 settembre 2021.
Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri e qualunque investimento può scendere di valore.
L’esperimento di El Salvador: bitcoin avrà successo come moneta a corso legale?
Il 7 settembre 2021, El Salvador è stato il primo Paese ad adottare bitcoin come moneta a corso legale, insieme al dollaro USA, per le transazioni di tutti i giorni. Il roll-out iniziale del wallet ha riscontrato alcuni problemi tecnici. Tale sviluppo ha anche suscitato alcune preoccupazioni tra gli investitori, in quanto potrebbe portare volatilità alle riserve del Paese, le cui passività sono perlopiù denominate in dollari.
L’evento rappresenta la prima adozione significativa di bitcoin da parte di un Paese. Se l’evoluzione sarà positiva, potrebbe essere d’esempio per altri Paesi che su questa scia potrebbero decidere di “bitcoinizzare” parte della loro economia. E’ una possibilità ancora remota ma il prossimo anno sarà determinante per l’adozione di asset digitali non CBDC2 nel lungo periodo.
Conclusione
L’ecosistema delle criptovalute è frenetico e ci aspettiamo che continui a muoversi velocemente il prossimo anno. Riteniamo che gli sviluppi normativi saranno fondamentali per abbattere gli ostacoli che ancora impediscono agli investitori istituzionali di accedere al settore. Aiuteranno inoltre l’ecosistema a gestire meglio la propria offerta di prodotti. Il passaggio a Ethereum 2.0 sarà al centro dell’attenzione e trasformerà completamente la piattaforma. Infine, riteniamo che importanti aree di crescita come NFT e DeFi continueranno a prosperare e potrebbero riorganizzare parte dell’ecosistema, poiché diverse piattaforme software promettenti competono per conquistarsi una quota di mercato.
Il blog è stato realizzato in collaborazione con Alice Liu.
Fonti
1 bitcoinminingcouncil.com
2 Valuta digitale della banca centrale (Central Bank Digital Currency)
Blog correlati
+ WisdomTree Commodity Outlook - Il Rinascimento delle commodity
+ WisdomTree Equity Outlook – Le tre dimensioni della resilienza di un portafoglio
+ WisdomTree Fixed Income Outlook – Gestire l’ondata obbligazionaria tra le incertezze