Potrebbe esistere una macchina del tempo per gli investimenti? La storia può fornirci indicazioni
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Benché non esistano "seconde possibilità" negli investimenti (non si può tornare indietro nel tempo a un determinato momento, agire diversamente e poi vedere come si sarebbero svolti gli eventi successivi fino ad oggi), la storia può insegnarci molte cose.
Pensate ad alcuni esempi di grandi contrazioni:
- Nel marzo 2020 gran parte del mondo non sapeva cosa sarebbe successo in seguito, poiché non esisteva una strategia chiara su come affrontare una pandemia globale. I mercati sviluppati stavano sperimentando la quarantena e non si capiva bene quale sarebbe stato il suo effetto.
- Nel febbraio-marzo 2009, negli Stati Uniti non era impossibile ipotizzare che il governo federale avrebbe acquisito una partecipazione azionaria significativa in molte tra le maggiori banche, a causa della crisi finanziaria globale.
Tanti fra coloro che hanno assistito al raggiungimento dei valori minimi nel marzo 2009 non hanno effettuato allocazioni su titoli azionari durante la parte peggiore di quel periodo, ma poi hanno visto i risultati successivi e hanno rimpianto di non averlo fatto. È possibile che si siano anche ripromessi di agire diversamente, nel caso in cui si fosse verificato di nuovo un calo analogo.
Ma lo hanno fatto nel marzo 2020?
Questi cali sono istruttivi perché, pur essendo tanto diversi l'uno dall'altro, sono anche simili in termini di timori e incertezza. Non è mai facile puntare su asset rischiosi in un periodo di timori e incertezza, quando non sembra possibile sapere cosa avverrà dopo. Se il quadro fosse più chiaro, la flessione non sarebbe tanto grave.
Se non possiamo essere ingordi quando gli altri sono preoccupati, che cosa possiamo fare?
Anche se non possiamo imporci di effettuare allocazioni nelle fasi di elevata incertezza, vi sono comunque potenziali opportunità.
A volte possono verificarsi grandi contrazioni all'interno di un segmento specifico di mercato; potrebbe essere più facile rischiare di più in questi settori perché altre componenti della propria asset allocation complessiva stanno andando bene e alleggeriscono in parte la pressione cui si è soggetti quando si prende una decisione.
Nel marzo 2022, uno di quei segmenti potrebbe essere costituito dalle società di cloud computing impegnate nella produzione di software.
Vediamo ora un esempio di "cloud index", il BVP Nasdaq Emerging Cloud Index, le cui componenti possono servire a trarre alcune conclusioni su questo mercato. La figura 1 può essere considerata una vera e propria "macchina del tempo", perché gli investitori possono pensare a titoli di società cloud che presentano quotazioni simili a quelle che avevano in un determinato periodo del passato.
In effetti, in alcuni casi la recente correzione ha riposizionato i prezzi delle azioni a livelli inferiori rispetto a quelli pre-pandemia.
Esaminando il periodo a partire dal 31 dicembre 2019, notiamo che in quella data i titoli di alcuni società venivano scambiati a valori più alti rispetto al marzo 2022. Nella figura 1, la loro ponderazione nell'ambito del BVP Nasdaq Emerging Cloud Index è pari al 12,7% al 18 marzo 2022. Nel complesso, il 56,3% dell'indice è attualmente attribuito a titoli azionari che anche nel periodo 2019-2020 erano quotati a livelli superiori rispetto al 18 marzo 2022, mentre più di un quarto della ponderazione del portafoglio è orientato su società che sono state quotate in borsa solo nel 2021 (in altre parole, nel 2020 non avevano una cronologia del prezzo). Nel primo giorno di negoziazione tutte queste società tranne una, equivalenti a una ponderazione del portafoglio pari al 24,7%, hanno registrato un valore di chiusura superiore a quello del 18 marzo 20221. Wix.com e Fastly sono esempi di aziende con titoli scambiati a livelli inferiori rispetto al periodo che ha preceduto i confinamenti globali e l'esistenza di qualcosa di simile ai titoli "stay-at-home". Wix.com ha realizzato utili per 761 milioni di dollari nel 2019 e per 1,27 miliardi di dollari nel 2021 La crescita degli utili potrebbe subire una decelerazione, ma si attesta ancora intorno al 30%. Fastly ha affrontato sfide più impegnative. Nel 2019 le sue entrate sono state pari a 200 milioni di dollari e l'anno scorso a 354 milioni di dollari. La crescita degli utili, benché le sue stime si siano appiattite, sta mettendo comunque a segno un 20% circa su base annua. Fastly fa parte delle "reti per la consegna di contenuti" e, benché non sia immune da rischi idiosincratici per il suo stesso funzionamento, è pacifico che i consumatori e le imprese vogliano più contenuti di qualità superiore e più internet veloce, non meno.
Twilio e Shopify sono due delle imprese più solide e meglio gestite nel mercato del cloud computing e i prezzi delle azioni sono attualmente tornati ai livelli di maggio 2020. Nel 2020 Shopify aveva realizzato un utile pari a 2,929 miliardi di dollari, cifra che nel 2021 è salita a 4,612 miliardi di dollari. Shopify, grazie all'estrema abilità con cui aiuta i proprietari di piccole imprese a gestire vetrine online, si è guadagnata il privilegio straordinario di entrare nel radar di Amazon.com: è indubbiamente una sfida. Nel 2020 Twilio ha realizzato un utile di 1,762 miliardi di dollari, che è salito a 2,842 miliardi di dollari nel 2021. È una delle società all'avanguardia che aiutano gli sviluppatori di software ad aggiungere funzionalità di comunicazione alle loro applicazioni e, ciò detto, è importante porsi una domanda: stiamo prevedendo un mondo in cui useremo meno applicazioni?
Figura 1. Una macchina del tempo per le società di cloud computing
Fonte: WisdomTree, Bloomberg. Periodo dal 31 dicembre 2019 al 18 marzo 2022. Base: prezzi di chiusura adeguati in funzione delle operazioni societarie relative ai componenti del BVP Nasdaq Emerging Cloud Index. Ponderazioni dell'indice riferite al 18 marzo 2022.
Non si può investire direttamente in un indice.
La prestazione storica non è un'indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
Gli investitori desideravano valutazioni migliori, ossia una correzione: l'attesa è stata premiata
È dal settembre 2019 che WisdomTree si occupa di cloud computing, trattandosi di un megatrend importante. Pochi si sono accorti che i comportamenti sociali nel periodo pandemico avrebbero avvantaggiato molti di questi titoli, ma la storia dimostra che i rendimenti del 2020 sono stati, in una parola, incredibili.
I titoli societari venivano scambiati con un rapporto a tre cifre tra il valore dell'impresa e il fatturato, ossia superiori a 100x. In molti dibattiti è stato riconosciuto il valore di ciò che le aziende stavano offrendo, ma gli investitori erano scettici in merito alla possibilità di mantenere stabili i tassi di crescita; avrebbero potuto mostrare un maggiore interesse se le valutazioni fossero diventate più ragionevoli.
Esaminando l'universo di riferimento nel marzo 2022, sembra che questa correzione si sia verificata.
Ora è molto più difficile trovare titoli di aziende scambiati con un rapporto tra il valore dell'impresa e il fatturato superiore a 100x. Benché sia impossibile sapere se le valutazioni attuali riflettano adeguatamente tutti i rischi noti ad oggi, è probabile che un investitore alle prese con il cloud computing sia meno esposto al rischio di sopravvalutazione di quanto lo fosse nel novembre 2021.
Fonti
1 Source for revenue data in bullets: www.wsj.com, specifically the financial statement data reported for the individual companies.