Diversificare il portafoglio con l'oro
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La diversificazione è una strategia che consiste nel combinare vari investimenti all'interno di un portafoglio per ridurre il rischio: in pratica, per gli investitori si tratta di "non mettere tutte le uova in un solo paniere". Più bassa è la correlazione tra gli asset nel portafoglio, maggiori saranno i benefici della diversificazione.
L'oro ha una bassa correlazione con gli asset tradizionali
Come mostrato nella Figura 1, l'oro ha una bassa correlazione con le azioni e le obbligazioni. Pur essendo tecnicamente una materia prima, l'oro si comporta in modo molto diverso dalla maggior parte delle commodity cicliche. I fattori che ne determinano il prezzo (come l'inflazione, i rendimenti obbligazionari, i tassi di cambio e il sentiment del mercato) fanno sì che il metallo appaia più simile a una valuta che a una normale materia prima. Quindi, anche se i future sull'oro rientrano in un'allocazione sulle broad commodity, hanno una correlazione relativamente bassa con il resto delle materie prime (0,37) e quindi possono essere considerati come una voce separata per accrescere la diversificazione.
Figura 1: Matrice delle correlazioni
La performance storica non è indicativa di quella futura e qualsiasi investimento può diminuire di valore.
L'oro ha forti caratteristiche difensive
I prezzi dell'oro tendono a salire in caso di crisi finanziarie, flessioni economiche e shock geopolitici. Le azioni si comportano in modo opposto: tendono a vacillare nelle crisi finanziarie e nelle fasi iniziali delle flessioni economiche, e sono talvolta vulnerabili agli shock geopolitici.
Storicamente, l'oro ha registrato buone performance durante le crisi dei mercati azionari. L'oro ha ottenuto una performance positiva in 15 dei 20 peggiori trimestri dell'S&P 500. Inoltre, ha sovraperformato l'S&P in quattro dei restanti cinque trimestri. L'unico trimestre in cui il metallo ha sofferto più delle azioni, il terzo del 1975, si è verificato un anno dopo un aumento anomalo dei suoi prezzi (nel 1974 i prezzi dell'oro sono saliti del 72%, per poi subire una correzione al ribasso del 24% nel 1975).
Figura 2: Performance dell'oro durante i 20 trimestri peggiori per i mercati azionari statunitensi
La performance storica non è indicativa di quella futura e qualsiasi investimento può diminuire di valore.
L'oro si comporta bene nelle grandi recessioni e nelle forti espansioni
Storicamente, l'oro ha registrato buone performance durante i periodi di inflazione. Dato che l'inflazione è spesso elevata in presenza di una forte crescita economica, l'oro non è solo un asset difensivo. In effetti, nessun altro asset si comporta allo stesso modo: il metallo ha un'ottima performance sia nelle fasi di recessione che in quelle di ripresa economica. Questa unicità nel suo comportamento lo rende ancora una volta un ottimo candidato per la diversificazione.
A titolo esemplificativo, analizziamo la performance degli asset in diversi momenti del ciclo economico. I Composite Leading Indicator (CLI) forniscono segnali di svolta nel ciclo economico1. La Figura 3 in basso mostra le varie fasi del ciclo economico derivate dai CLI.
Figura 3: Composite Leading Indicator delle condizioni economiche
Fonte: WisdomTree, OCSE, Bloomberg. L'OCSE calcola l'indice in modo che la media di lungo periodo sia pari a 100. L'indice è progettato per correlare e fornire indicazioni tempestive sui divari di produzione economica (performance economica rispetto al potenziale). Una grande recessione corrisponde al quartile più basso dei dati. Una forte espansione corrisponde al quartile più alto dei dati. Giugno 1989 - giugno 2023.
La performance storica non è indicativa di quella futura e qualsiasi investimento può diminuire di valore.
Utilizzando il CLI della Figura 3, analizziamo le performance degli asset nella Figura 4. L'oro si comporta meglio di qualsiasi altro asset durante le grandi recessioni. Inoltre, supera nettamente gli asset difensivi nei periodi di espansione economica. E supera persino le obbligazioni (governative e societarie) nei periodi di lieve recessione.
Figura 4: Performance degli asset in diverse fasi del ciclo economico, con oro e argento
Fonte: WisdomTree, Bloomberg, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Periodo tra giugno 1989 e giugno 2023. Le descrizioni degli asset sono riportate alla fine.
La performance storica non è indicativa di quella futura e qualsiasi investimento può diminuire di valore.
Quanto oro dovrebbe aggiungere un investitore a un portafoglio per poter trarre vantaggio dalla diversificazione?
Aggiungendo l'oro a un portafoglio tradizionale di azioni e obbligazioni, è facile vedere che lo Sharpe ratio (il rendimento del portafoglio rispetto al suo rischio) può essere migliorato. Nella Figura 5, partiamo da un portafoglio illustrativo composto dal 60% di obbligazioni e il 40% di azioni, senza alcuna allocazione nell’oro (a 0 sull'asse delle ascisse). Lo Sharpe ratio è pari a 0,37 (linea grigia, asse sinistro). Aumentando l'allocazione nell'oro (spostandoci lungo l'asse delle ascisse) e mantenendo il resto delle ponderazioni del portafoglio ipotetico secondo un'allocazione 60/40 tra obbligazioni e azioni, lo Sharpe ratio inizia a salire. Raggiunge il picco con un'allocazione nell’oro del 12%2 (Sharpe ratio pari a 0,41), per poi diminuire con allocazioni più elevate. L'oro può essere un asset volatile e, pertanto, dopo un certo punto influisce negativamente sullo Sharpe ratio. Si tratta di una quota molto superiore a quella che, secondo noi, la maggior parte degli investitori riserva attualmente al metallo.
Un altro modo di pensare all'ottimizzazione è quello di considerare i drawdown: qual è la peggiore performance attesa in un periodo di 12 mesi? La linea arancione sull'asse di destra mostra che le allocazioni nell’oro che raggiungono il 30%3 riducono la peggiore performance attesa in un periodo di 12 mesi. Si tratta di una quota molto superiore a quella che la maggior parte degli investitori riserva attualmente al metallo.
Figura 5: Qual è stata l'allocazione ottimale nell’oro tra il 1973 e il 2023?
![Diversifying your portfolio with gold chart 5](https://www.wisdomtree.eu/-/media/eu-media-files/blog/content/2023/09---september/diversifying-your-portfolio-with-gold-chart-5.jpg?h=317&w=700&sc_lang=it-it&hash=DC78408D694D1688078960B3D4A937A2)
Fonte: WisdomTree, Bloomberg. Periodo tra gennaio 1973 e giugno 2023. I calcoli si basano sui rendimenti mensili in USD. Il portafoglio è ribilanciato due volte l’anno. L’MSCI World Gross Total Return Index è una proxy dei titoli azionari e il Bloomberg Barclays US Treasury Total Return Index è una proxy dei titoli obbligazionari. Non è possibile investire direttamente in un indice. Le cifre in alto includono dati da test retrospettivi. La performance storica non è indicativa di quella futura e qualsiasi investimento può diminuire di valore.
Conclusioni
L'oro si comporta in modo molto diverso dalle azioni e le obbligazioni e, pertanto, ha una bassa correlazione con entrambi gli asset. Per questo motivo è un ottimo elemento di diversificazione di un portafoglio. Come bene difensivo, fornisce copertura contro le turbolenze finanziarie ed economiche. Ma si comporta molto bene anche in tempi di inflazione, spesso una conseguenza di una forte crescita economica. L'oro è unico in questo senso e, pertanto, è molto difficile da sostituire con altri asset. Uno dei vantaggi della diversificazione è quello di ridurre gli rischio, come si può vedere nelle figure precedenti.
Descrizione degli asset
Fonti
1 Fonte: Or more precisely fluctuation of economic activity around its long-term potential level.
2 Fonte: Remainder of portfolio maintains a 60/40 split, that is, 53% bonds and 35% equity.
3 Fonte: Remainder of portfolio maintains a 60/40 split, that is, 42% bonds and 28% equity.
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