Deutsche Bank ha superato il test iniziale?
Nella nebbia di politiche monetarie accomodanti, gli investitori continuano a tenere gli occhi puntati su Deutsche Bank (DB) per vedere se riuscirà a riprendersi dalle prestazioni modeste delle unità aziendali. L'anno scorso Christian Sewing, CEO di Deutsche Bank, ha avviato un piano di ristrutturazione su vasta scala affinché DB ridimensionasse i precedenti obiettivi aziendali di espansione in quanto banca globale di investimenti e tornasse al suo core business (la concessione di prestiti ad aziende europee), pur continuando a gestire un desk del reddito fisso di grandi dimensioni. Nell'intento di ridurre i propri costi, DB ha intrapreso nel 2019 alcune iniziative coraggiose di cui possiamo vedere ora i primi risultati. Il 30 gennaio 2020 Deutsche Bank AG ha ospitato la teleconferenza per la presentazione dei suoi risultati d'esercizio relativi al 4° trimestre del 2019 e il quadro appare in miglioramento1. Benché i risultati complessivi fossero eterogenei, nella presentazione abbiamo notato parecchi segnali positivi.
Alcuni punti salienti:
1. i ricavi di riferimento sono saliti del 5%, raggiungendo 5,29 miliardi di euro. Nel 2019 la banca, pur registrando una perdita al lordo delle imposte pari a 2,6 miliardi di euro, ha dovuto sostenere oneri ragguardevoli associati al suo piano di trasformazione e ha affermato che, nello stesso anno, questa trasformazione ha prodotto circa il 70% di tutti i suoi effetti previsti, preventivando un impatto inferiore negli anni a venire;
2. DB rimane focalizzata sui costi e attualmente registra da otto trimestri consecutivi una diminuzione su base annua dei costi rettificati, se si escludono gli oneri di trasformazione e le imposte bancarie;
3. DB ha segnalato il suo impegno a mantenere il suo coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET1) al di sopra del 13% al termine del 2019 e ha annunciato che, alla fine del quarto trimestre, il coefficiente CET1 era pari al 13,6%. Contestualmente, la banca aveva promesso di conseguire un coefficiente di leva finanziaria del 4% relativamente allo stesso periodo e ha raggiunto questo obiettivo (4,2%);
4. le sue attività ponderate per il rischio nel Capital Release Unit hanno subito cali maggiori del previsto (nell'ordine del 30%), scendendo a 46 miliardi di euro a fine 2019. Questa unità è stata istituita all'inizio del terzo trimestre del 2019;
5. è stato ribadito l'impegno a mantenere in qualsiasi momento il coefficiente del capitale di classe 1 al di sopra del 12,5%.
Nel caso di DB, si tratta di obbligazioni CoCo AT1 vicine alla loro prima data di richiamo (30 aprile 2020) che continueranno certamente ad attirare l'attenzione degli investitori, curiosi di sapere se Deutsche Bank richiamerà i bond in essere o ne prolungherà la data di scadenza. È interessante notare che quest'anno DB ha emesso 1 miliardo di USD di nuovi CoCo AT1, in segno di fiducia nei loro obiettivi di performance a lungo termine e confidando che gli investitori saranno disposti ad acquistare dall'emittente questo strumento di debito maggiormente rischioso.
Figura 1: coefficienti CET1 dei 10 emittenti principali di CoCo AT1 e loro ripartizione
Fonte: WisdomTree, Markit, Bloomberg. Dati riferiti al 31 dicembre 2019. I dati su cui si basano le grandi banche europee emittenti sono tratti dall’iBoxx Contingent Convertible Liquid Developed Europe AT1 Index. Il livello limite massimo è rappresentato dal limite massimo osservato in tutte le emissioni di CoCo di un determinato emittente. Il coefficiente CET1 è il coefficiente di capitale di base di classe 1.
Non si può investire direttamente in un indice. La prestazione storica non è un’indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
1Fonte: Deutsche Bank AG (NYSE:DB), Teleconferenza degli analisti relativa al 4° trimestre del 2019 (trascrizioni del 30 gennaio 2020).
Blog correlati
+ Un confronto tra i CoCo AT1 e altri attivi rischiosi
+ Come si possono inserire i CoCo bond AT1 all’interno di un portafoglio d’investimento?