La crescita dei veicoli elettrici è destinata ad accelerare nel decennio alle porte
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Questo guest blog è un contributo scritto da esperti di Wood Mackenzie.
Gli anni 2020 sono destinati a diventare il decennio del veicolo elettrico. All’inizio degli anni 2010, le auto elettriche a batteria (BEV, Battery Electric Vehicles) avevano di norma un’autonomia di 130-160 km e la ricarica notturna era una necessità quotidiana; dimenticarsi di collegare il veicolo elettrico alla colonnina significava restare bloccati in casa al mattino. Oggi l’autonomia di guida di un’auto elettrica è pari a 320-400 km e può raggiungere i 600 km nel caso della Tesla Model S long range; un cliente medio potrebbe guidare il veicolo per una settimana intera prima di doverlo ricaricare. Ciò dimostra che molto è stato fatto per scongiurare il timore di rimanere senza carburante, che a detta dei consumatori è il motivo principale per non acquistare un'auto elettrica a batteria.
La parte più costosa di un BEV è costituita dalle batterie. Quelle agli ioni di litio hanno dominato il settore e negli ultimi 10 anni il loro costo si è drasticamente ridotto. Si prevede che nel corso di questo decennio verrà raggiunta la parità del prezzo nei punti vendita tra i BEV e i veicoli convenzionali. Nel frattempo, considerando che i costi operativi sono più convenienti, il costo di proprietà complessivo per un periodo di 10 anni è già più basso per un BEV; queste tendenze “gemelle”, ossia l’incremento dell’autonomia di guida e il calo dei prezzi delle batterie, dovrebbero continuare nel prossimo decennio, trascinando verso nuove altezze la quota di mercato delle auto elettriche a batteria.
Tesla, attualmente il produttore più popolare di BEV, ha visto la propria capitalizzazione di mercato superare i 100 miliardi di USD all’inizio del 2020, diventando nominalmente la seconda casa automobilistica del mondo, dietro alla Toyota e davanti alla Volkswagen (VW); questo livello di fiducia degli investitori non ha lasciato indifferenti le case automobilistiche tradizionali, che stanno cambiando idea sull'auto elettrica a batteria: prima la consideravano uno strumento per rispettare i regolamenti sulle emissioni, ora sta diventando un prodotto determinante per la loro redditività futura. VW, per esempio, ha adottato un approccio “tutto compreso” e prevede che, entro il 2028, i BEV contribuiranno al 45% delle sue vendite. Molte case automobilistiche hanno inoltre firmato accordi con start-up nel settore dei BEV, con aziende produttrici di batterie e, risalendo persino a monte, con società di estrazione del litio, a dimostrazione di quanto siano convinte della transizione imminente e di quanto si stiano preparando seriamente ad affrontarla. Considerando questi aspetti, secondo lo scenario di riferimento di Wood Mackenzie e le sue proiezioni, le vendite di BEV vedranno aumentare la loro quota di mercato dal 3% nel 2019 al 14% entro la fine di questo decennio.
Fonte: Wood Mackenzie. HEV = veicoli elettrici ibridi, BEV = auto elettriche a batteria, ICE = veicoli a motore con combustione interna.
Le previsioni non sono indicative dei risultati futuri e qualsiasi investimento è soggetto a rischi e incertezze.
Adozione su vasta scala
Dato il tasso di penetrazione attuale (3%), gli acquirenti di BEV del giorno d’oggi sono in primo luogo degli innovatori e dei pionieri e costituiscono un gruppo particolarmente indulgente nei confronti dei difetti e degli svantaggi della tecnologia, considerandola per quello che potrebbe essere anziché per quello che è. Per raggiungere un livello di penetrazione elevato, i BEV devono piacere alla gente che “vuole solo una buona auto” e, per raggiungere quello status di base, dovranno essere competitivi in termini di costi, affidabili e, quel che più conta, convenienti da ricaricare. In assenza di valide ragioni per spingere la gente a comprarli, l’adozione su vasta scala potrebbe restare una chimera.
Prima di tutto, però, acquistare un’auto è una decisione emotiva. L’avversione alla perdita fa sì che i consumatori tendano a preferire la tecnologia che già conoscono e su cui fanno affidamento. Se pensano che l’autonomia di guida di un’auto sia insufficiente per le loro esigenze o che manchino le infrastrutture di ricarica, a prescindere dalla realtà dei fatti, ripiegheranno sui veicoli a motore con combustione interna (ICE, internal combustion vehicle) o sceglieranno di prolungare la durata dei veicoli ICE che già possiedono. Il team di esperti di Wood Mackenzie in materia di BEV monitorerà da vicino le case automobilistiche e i governi per vedere come cercheranno di convincere i consumatori che i pregi dei veicoli elettrici a batteria superano tutti gli svantaggi.
Secondo le proiezioni di Wood Mackenzie, la domanda di prodotti petroliferi a livello globale scenderà di 1 milione di barili al giorno per effetto dei soli veicoli elettrici a batteria. Prevediamo inoltre che le batterie delle automobili costituiranno una quota significativa della domanda mondiale di materie prime quali il litio, il cobalto, la grafite e il nichel. Le sostanze chimiche utilizzate nella produzione dei componenti di batterie dovranno registrare una crescita che sia almeno in linea con quella della produzione di celle, mentre il fabbisogno di infrastrutture di ricarica dovrebbe creare nuove industrie per l’installazione e la manutenzione delle stazioni di ricarica.
Autori che hanno contribuito a questo blog:
Ram Chandrasekaran è responsabile globale dell’area Trasporti e Mobilità di Wood Mackenzie, basato a Houston. Ha maturato oltre 12 anni di esperienza nel settore automobilistico occupandosi, tra le altre aree, di sviluppo prodotti, modellistica di sistemi, test di prototipi e test/modellistica di gruppi batteria. Vanta anche una vasta conoscenza della regolamentazione governativa in materia di economia di carburante delle flotte aziendali, nonché dei processi attinenti.
Nonostante l'utilizzo della prima persona plurale, le opinioni espresse in questo post sono quelle di Wood Mackenzie e non rispecchiano necessariamente quelle di WisdomTree Europe.
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