Volete dare una prima sbirciata alle riserve di capitale delle banche europee?
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Quando la rapida diffusione del Covid-19 ha spinto tutti i governi a imporre rigide restrizioni di confinamento, le aziende che non operavano nell’ambito di beni e servizi essenziali si sono dovute affidare alle loro riserve di liquidità per sopravvivere nei primi tempi ai mancati introiti. Per fortuna le banche centrali hanno compreso le vaste ripercussioni di tali misure sull’economia e hanno varato pacchetti di sostegno di gran lunga più consistenti di quelli attuati durante la crisi finanziaria del 2008-2009. Al centro del sistema di sostegno in Europa, il sistema bancario europeo continuerà ad erogare prestiti all’economia reale per contribuire ad agevolare l’aiuto alla sussistenza offerto dalle banche centrali e, nell’ambito del quadro di sostegno, molti paesi stanno concedendo alle aziende prestiti garantiti dallo Stato, che potranno sollevare in parte le banche dalle ripercussioni sui loro bilanci se le perdite sui prestiti cominceranno ad aumentare significativamente nella seconda metà del 2020. Dal punto di vista macroeconomico, oggi le banche si trovano in una posizione migliore (rispetto all’ultima crisi finanziaria) per far fronte alla tempesta economica; inoltre, nella struttura del loro capitale c’è un segmento in cui gli investitori potrebbero trovare il giusto equilibrio tra rischi e benefici. In questo articolo ci occuperemo del coefficiente di capitale primario di classe 1 delle banche (CET1), che gli investitori alla ricerca di esposizione alle obbligazioni contingenti convertibili del capitale aggiuntivo di classe 1 (CoCo AT1) esaminano generalmente più da vicino prima di valutare l’asset class.
Due aspetti che possono fornire una prima idea dell’impatto della crisi sulle banche sono:
- i rating di credito delle banche (emittenti);
- i coefficienti di capitale primario di classe (CET1).
Figura 1: Le tendenze dei rating di credito degli emittenti fino al 19 maggio 2020
Fonte: WisdomTree, Bloomberg. Periodo dal 31 dicembre 2014 al 19 maggio 2020. La distribuzione del rating di credito è riferita al 19 maggio 2020. L’universo delle banche è rappresentato dalle banche dei paesi europei che emettono CoCo AT1 incluse negli indici iBoxx GBP Contingent Convertible Index, iBoxx EUR Contingent Convertible Index e iBoxx USD Contingent Convertible Index al 30 aprile 2020. Le banche che non dispongono di dati sul merito di credito storico per due trimestri consecutivi in Bloomberg alla fine di un dato trimestre non vengono prese in considerazione per le cifre complessive di quel trimestre. Il rating è il merito di credito dell’emittente in valuta locale di lungo periodo attribuito da S&P e riportato da Bloomberg. L’upgrade è un miglioramento del rating alla fine di un dato trimestre in confronto alla fine di un trimestre precedente. Il declassamento è un peggioramento del rating alla fine di un dato trimestre in confronto alla fine del trimestre precedente. Gli upgrade/declassamenti di un rating si basano su dati trimestrali nell’ambito di ogni anno dato. Il numero di banche è il numero massimo di banche per trimestre in un dato anno con i dati dei rating esistenti su Bloomberg. La % delle banche è la percentuale di banche interessate da un upgrade o da un declassamento rispetto al numero di banche in quel dato anno.
Non si può investire direttamente in un indice. La prestazione storica non è un’indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
I coefficienti CET1 sono scesi drasticamente?
I coefficienti CET1 delle banche europee incluse nell’iBoxx Contingent Convertible Liquid Developed Europe AT1 Index (AT1 Index) hanno registrato un calo non superiore all’1,1% dal 4° trimestre 2019 al 1° trimestre 2020, come indicano i dati trimestrali riportati da Bloomberg per gli emittenti fino al 19 maggio 2020. Inoltre, il 25 maggio 2020 l’Autorità bancaria europea ha pubblicato la sua valutazione preliminare dell’impatto del Covid-19 sul settore bancario dell’UE e ha osservato che le banche disponevano di riserve consistenti di capitale e liquidità quando è iniziata la crisi. Pur rilevando che gli effetti di quest’ultima incideranno sulla qualità degli attivi e sulla redditività delle banche, l’Autorità bancaria europea ritiene che il capitale accumulato prima della crisi, in combinazione con l’alleggerimento dei requisiti patrimoniali ad opera delle autorità di vigilanza, costituisca una riserva di importo superiore alla loro copertura patrimoniale complessiva richiesta. Dal loro punto di vista, la riserva di capitale dovrebbe consentire alle banche di far fronte alle potenziali perdite correlate al rischio di credito stimate mediante un’analisi della sensibilità basata sullo stress test del 20181. La Banca centrale europea (BCE) si è già attivata per aiutare le banche che supervisiona direttamente affinché possano continuare a erogare finanziamenti all’economia reale durante la crisi del Covid-19.
Figura 2: Differenza tra la riserva dei coefficienti CET1 e il limite massimo: panoramica a livello di emittenti
Fonte: WisdomTree, Markit, Bloomberg. Dati relativi ai coefficienti CET1 riferiti al 19 maggio 2020. Dati relativi ai componenti degli indici riferiti al 30 aprile 2020. La strategia è rappresentata dall’iBoxx Contingent Convertible Liquid Developed Europe AT1 Index (AT1 Index). Il coefficiente CET1 è il coefficiente di capitale primario di classe 1 a regime (fully loaded) disponibile su Bloomberg e ricavato dai risultati finanziari più recenti dell’emittente (se non è stato riportato da Bloomberg). Il livello limite massimo è rappresentato dal limite massimo osservato in tutte le emissioni di CoCo di un determinato emittente. La differenza tra la riserva CET1 e il limite massimo rappresenta la differenza tra il coefficiente CET1 dell’emittente e il livello limite massimo osservato in tutte le emissioni di CoCo di un determinato emittente nell’ambito dell’AT1 Index. La somma della “differenza tra la riserva CET1 e il limite massimo” e il “livello limite massimo” è pari al coefficiente CET1 dell’emittente.
Non si può investire direttamente in un indice. La prestazione storica non è un’indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
Possibili opportunità nel contesto economico
Nel primo trimestre di quest’anno, i coefficienti CET1 delle banche europee hanno risentito finora solo marginalmente della crisi dopo aver registrato livelli generalmente molto favorevoli all’inizio del 2020. Come hanno osservato le autorità di vigilanza, le riserve di capitale segnalate dalle banche pongono queste ultime in una situazione migliore di quella in cui si trovavano durante la crisi finanziaria globale del 2008-2009. Benché uno dei rischi principali per questa prospettiva sia la possibilità che l’impatto del virus duri sensibilmente di più di quanto previsto inizialmente e che le conseguenti ripercussioni sull’economia risultino maggiori di quelle preventivate, uno scenario estremo come questo avrebbe probabilmente un impatto negativo per gli attivi rischiosi. Tenendo conto di questo rischio, gli sforzi coordinati delle banche centrali e le misure avviate durante la crisi dalle autorità bancarie sembrano offrire un valido sostegno al sistema bancario e hanno potenzialmente la finalità di contribuire ad attenuare alcuni dei rischi sistemici maggiori per il sistema bancario europeo.
Fonte
1 Fonte: www.eba.europa.eu, pubblicazione “COVID-19 is placing unprecedented challenges on EU banks” [Il COVID-19 sta creando problemi senza precedenti alle banche dell’UE], 25 maggio 2020. I dettagli di alcune tra le misure attuate dalla Banca centrale europea nel marzo 2020 sono disponibili sul sito web della vigilanza bancaria della Banca centrale europea (www.bankingsupervision.european.eu).
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