Possiamo attenderci un'altra sorpresa dalla Fed?
Dai verbali pubblicati della riunione più recente1 del Federal Open Market Committee2 (FOMC) è emerso che i membri del FOMC sono generalmente favorevoli ai metodi di forward guidance basati sui dati, ma continuano a dubitare della possibilità di controllare la curva dei rendimenti.
Benché l'YCC offra dei vantaggi, non se ne può ignorare l'impatto considerevole in termini di costi ed è probabile che la Fed, assieme ad altre banche centrali, stia valutando con molta attenzione le conseguenze prima di decidere se servirsene o meno.
Nel 2016 la Banca del Giappone (BoJ) ha spianato la strada all'YCC inteso come strumento di politica monetaria ed è ricorsa a questo metodo per eludere eventuali cali significativi dei tassi. Dopo che, nel gennaio 2016, i tassi di riferimento erano scesi in territorio negativo, la curva dei rendimenti dei titoli di Stato nipponici ha subito uno spostamento verso il basso lungo l'intera curva, con i JGB decennali e quelli trentennali che nel giugno 2016 registravano rispettivamente rendimenti del -0,12% e dello 0,32%. Alla fine, ciò ha spinto la BoJ a introdurre l'YCC come strumento di politica monetaria, prefiggendosi l'obiettivo di un rendimento dello 0% per i titoli di Stato decennali e del -0,1% nella parte corta della curva dei rendimenti.
In questa veste, l'YCC ha contribuito a ridurre i rendimenti con cui le società potevano assumere prestiti, dal momento che i rendimenti dei JGB erano essenzialmente ancorati a livelli più bassi. Sebbene la BoJ sia riuscita in qualche modo ad attuare l'YCC per conseguire il suo obiettivo, le dimensioni del mercato obbligazionario giapponese sono sensibilmente inferiori a quelle del mercato del Tesoro statunitense, ragion per cui l'YCC rappresenta uno strumento più impegnativo da adottare per la Fed in un periodo di tempo prolungato.
Il fatto di ancorare i rendimenti delle obbligazioni pubbliche a livelli più bassi potrebbe indurre gli investitori a cercare rendimenti più elevati altrove. L'ambito degli strumenti a reddito fisso comporta un profilo di rischio/rendimento in base a cui gli investitori vengono ricompensati con rendimenti più alti per i rischi maggiori che assumono in relazione a un determinato investimento. Perciò una delle conseguenze indesiderate dell'YCC (o di altri strumenti di politica monetaria intesi a ridurre i rendimenti delle obbligazioni pubbliche) potrebbe essere il rischio che i risparmiatori investano una quota maggiore dei loro portafogli in attività più rischiose per conseguire determinati obiettivi di rendimento.
In passato l'aumento della domanda del rischio di credito ha causato il calo degli spread del credito e la possibilità per le aziende di assumere prestiti sui mercati primari a tassi più bassi. Nel 2019 è stata rilevata una forte domanda da parte degli investitori nei confronti dell'esposizione alle obbligazioni societarie, che ha trascinato verso il basso gli spread del credito per i bond investment grade e quelli ad alto rendimento, spingendo di conseguenza al di sopra del 10% i rendimenti complessivi di entrambe le asset class3.
Una delle principali conseguenze di cui la Fed terrà probabilmente conto nel corso del dibattito sull'YCC è il fatto che un limite ai rendimenti inciderà sulle preziose informazioni che gli investitori ottengono da un mercato obbligazionario in condizioni di libero scambio. L'impatto dell'allentamento quantitativo sui rendimenti delle obbligazioni pubbliche e sulla forma della curva dei rendimenti ha già suscitato forti critiche da parte degli investitori. Benché altri strumenti politici attualmente in uso influenzino senz'altro i rendimenti di tali obbligazioni, il mercato dei bond può ancora funzionare in modo da consentire alla Fed e ai risparmiatori di ricavare informazioni utili sulle condizioni finanziarie. Perciò, se la Fed introducesse un qualsiasi nuovo strumento di politica monetaria, dovrebbe almeno valutare dei sistemi per preservare tale indipendenza.
Dal momento che la forward guidance è già in uso, l'esigenza di ricorrere all'YCC a breve termine è particolarmente discutibile. Se è vero che il dibattito tra i membri del FOMC è ancora un'ipotesi probabile, sembra profilarsi la possibilità che l'YCC non rappresenti lo strumento maggiormente auspicabile nel prossimo futuro.
Dati tratti da Bloomberg, salvo diversamente specificato.
1 La riunione si è svolta il 10 giugno 2020.
2 Fonte: sito web della Federal Reserve: https://www.federalreserve.gov/newsevents/pressreleases/monetary20200701a.htm
3 Per le asset class sono stati utilizzati come riferimento l'iBoxx USD liquid investment grade index e l'iBoxx USD liquid US high yield index.