Il ritorno del bitcoin: stavolta è un'altra storia?
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La pandemia di Covid-19 sarà certamente uno degli eventi più significativi della nostra vita e avrà profonde ripercussioni sociali ed economiche, poiché il mondo si sta abituando a nuovi stili di vita, di lavoro e di consumo. Il futuro rimane incerto e, secondo alcuni, il divario tra i diversi paesi nel percorso verso la ripresa economica potrebbe velocizzare una riorganizzazione dell'ordine economico mondiale1.
Nel frattempo la pandemia ha causato una contrazione per le economie di tutto il mondo, in alcuni casi a livelli mai visti da secoli2. Poiché le attività economiche sono state bloccate nell'intento di prevenire la diffusione del virus, i responsabili politici sono dovuti intervenire per cercare di attenuare il contraccolpo economico. Il valore della liquidità immessa dalle banche centrali delle economie sviluppate è lievitato toccando livelli senza precedenti, agitando lo spettro dell'inflazione. Tutto questo accade mentre gli interessi ristagnano quasi ai minimi storici, con scarse prospettive di incremento nei prossimi mesi (se non addirittura nei prossimi anni) sui maggiori mercati sviluppati del mondo, quali il Giappone, il Regno Unito, l'UE e gli Stati Uniti.
Inoltre i governi si sono considerevolmente indebitati3 per sostenere le imprese e l'occupazione durante e nonostante i periodi di confinamento. Secondo le previsioni dell'Istituto della finanza internazionale (IIF), il debito globale raggiungerà uno sbalorditivo 365% del PIL mondiale alla fine di quest'anno contro il 320% registrato al termine del 2019.
Il bitcoin potrebbe diventare l'«oro digitale»?
Nel contesto attuale gli investitori sono in cerca di alternative per tutelarsi contro il rischio di flessione delle valute fiat (il dollaro USA, l'euro, lo yen, la sterlina britannica, ecc.): una delle opzioni disponibili è costituita dagli attivi solidi e l'oro è probabilmente il candidato principale, avendo registrato flussi in entrata considerevoli e un'ottima performance nel corso di quest'anno. La figura 1 mostra come nel 2020 i flussi netti europei nell'oro siano aumentati con una certa regolarità, registrando attualmente un incremento di oltre 14 miliardi di dollari rispetto all'inizio dell'anno.
Fonte: WisdomTree, Bloomberg. Dal 1° gennaio 2020 al 30 Novembre 2020.
La prestazione storica non è un'indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
Il contesto attuale gioca a favore degli investimenti in bitcoin: ora sono in molti a temere per il valore del dollaro USA nel lungo termine e a cercare altre soluzioni per accumulare valore. Con le sue caratteristiche decentrate e la sua offerta finita e prevedibile, il bitcoin sembra avviato a diventare l'«oro digitale» per i portafogli: vediamo infatti sempre più spesso investitori che eseguono una transizione dall'oro al bitcoin per alcune delle loro allocazioni.
Cresce l'interesse degli investitori istituzionali
L'accesso ai bitcoin non è mai stato così facile, poiché negli ultimi anni l'infrastruttura per gli asset digitali si è evoluta considerevolmente. Le principali opzioni a disposizione degli investitori istituzionali includono:
- la detenzione fisica di bitcoin;
- l'investimento fisico indiretto tramite exchange traded products (ETP) sui bitcoin, eliminando l'onere della gestione delle chiavi e della custodia per l'investitore;
- l'esposizione sintetica attraverso future regolamentati come lo strumento CME, che offre i vantaggi abituali comuni a qualsiasi altro contratto future sulle materie prime (facilità di vendita allo scoperto, leva finanziaria, ecc.).
In tale contesto, hanno avuto accesso al mercato molti nuovi acquirenti: canali di ricchezza, family office, gestori patrimoniali, hedge fund, ecc. La ripresa della domanda si rispecchia ovunque nello spazio degli asset digitali, con un grande recupero per i contratti in essere (il cui valore attualmente supera il miliardo di dollari) e il volume di scambi dei future sui bitcoin del CME nel corso dell'anno, che supera a sua volta i 200 milioni di dollari di flussi negli ETP sui bitcoin europei (figura 2).
La prestazione storica non è un'indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
Negli ultimi tempi il bitcoin sta dunque suscitando senz'altro un maggiore interesse da parte della comunità dei risparmiatori: stavolta, però, le attenzioni provengono anche dagli istituti finanziari e non solo dagli investitori al dettaglio. Quest'anno le quotazioni sono salite considerevolmente, con un rendimento del 173,6% rispetto all'inizio del 2020 e del 379,4% rispetto ai valori minimi riscontrati a marzo durante il crollo connesso al Covid. Nel momento in cui scriviamo, Bitcoin ha appena raggiunto un nuovo massimo storico di oltre $ 19.800. Se consideriamo la capitalizzazione di mercato (figura 3), il Bitcoin ha effettivamente raggiunto un nuovo massimo storico un paio di settimane fa, dal momento che adesso circolano più bitcoin che nel 2017.
Fonte: WisdomTree, Bloomberg. Dal 1° gennaio 2020 al 30 Novembre 2020.
La prestazione storica non è un'indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
Gli sviluppi del settore sostengono la crescita dell'asset class
Nel corso del 2020 alcune notizie hanno favorito ulteriormente i bitcoin: PayPal ha recentemente lanciato un nuovo servizio che permette ai suoi utenti di acquistare e vendere asset e ha annunciato che nel 2021 essi potranno spendere asset digitali nell'ambito della sua rete di 26 milioni di rivenditori. Dal momento che i bitcoin non sono mai stati sperimentati come mezzo di pagamento su una scala così vasta, nel 2021 ci sarà qualcosa da tenere d'occhio. Nel frattempo, gli utenti si stanno già servendo della piattaforma per negoziare criptovalute e alcuni sospettano addirittura che l'attività di acquisto generata da questo nuovo servizio di PayPal abbia alimentato il recente rally dei prezzi4.
Inoltre alcune società hanno cominciato ad allocare parte delle proprie azioni in bitcoin, evidenziando le potenzialità di questo asset come nuova fonte di domanda. Square e MicroStrategy, società quotate a Wall Street, hanno allocato rispettivamente 505 e 425 milioni di dollari6. Entrambe hanno fatto propria la fiducia nella crescita futura degli asset digitali in generale, che assieme alla macro incertezza globale figura tra i motivi all'origine di questa decisione. B2C2, uno dei principali market maker nello spazio degli asset digitali, avrebbe proposto un'idea simile ai grandi conglomerati commerciali in Giappone.
Concludendo, nel 2020 sono successe parecchie cose nell'ambito degli asset digitali. L'incertezza dal punto di vista macroeconomico e i nuovi sviluppi del settore hanno determinato un miglioramento delle prospettive per i bitcoin e un aumento della domanda proveniente da altre fonti diversificate. Crediamo che ciò cui abbiamo assistito quest'anno sia solo l'inizio di un nuovo paradigma alle porte per i bitcoin, che da asset quasi esclusivamente al dettaglio potrebbero diventare uno strumento finanziario ampiamente riconosciuto. Ciò non avverrà di certo dall'oggi al domani, ma il 2021 sarà probabilmente un anno decisivo per sapere se questa tendenza verrà confermata.
1 https://www.economist.com/leaders/2020/10/08/the-pandemic-has-caused-the-worlds-economies-to-diverge
2 https://www.ft.com/content/734e604b-93d9-43a6-a6ec-19e8b22dad3c
3 https://www.ft.com/content/18527e0c-6f02-4c70-93cb-c26c3680c8ad
4 https://www.ft.com/content/b18335fe-1926-48f5-9522-c99d27b07ade
6 https://www.theblockcrypto.com/daily/78646/microstrategy-ceo-interview-bitcoin-gold-dollar
7 https://www.theblockcrypto.com/daily/84416/b2c2-japan-trading-houses-bitcoin-sbi