Come sfruttare gli investimenti tematici nei portafogli esistenti?
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L’investimento tematico è una novità entusiasmante che mira a sfruttare la crescita nel lungo termine. Tuttavia, questo approccio innovativo si distingue da categorie di investimento tradizionali come i paesi, i settori, i fattori o le regioni. A prescindere dall’utilizzo tattico o strategico degli investimenti tematici, occorre poterli integrare nei portafogli dei risparmiatori con un’allocazione efficace. Poiché i fondi tematici non corrispondono alla classificazione tradizionale degli investimenti, è necessario adottare strategie innovative di allocazione del portafoglio per sfruttare pienamente le loro potenzialità. In questo articolo proponiamo tre possibili approcci per adeguare investimenti sia tattici che strategici ai fondi tematici:
1. l’approccio core-satellite;
2. l’approccio delle azioni globali;
3. l’approccio a lungo termine.
L’approccio core-satellite: utilizzare gli investimenti tematici come satelliti rispetto a un’allocazione core
Un portafoglio core-satellite è suddiviso in due parti principali:
- il nucleo (“core”) rappresenta l’asset allocation strategica del portafoglio, con l’obiettivo di realizzare rendimenti positivi nel lungo termine, controllando nel contempo il rischio;
- gli investimenti “satellite” mirano invece a diversificare i prodotti e a fornire un potenziale di crescita elevato.
Si tratta di un approccio particolarmente adatto per inserire investimenti tattici nei fondi tematici. È possibile aggiungere gli investimenti satellite al portafoglio senza pregiudicare il core, lasciando intatta l’asset allocation strategica del risparmiatore. Questo approccio è concepito inoltre per integrare e avvicendare investimenti satellite multipli e, di conseguenza, vari fondi tematici, in modo da consentire la diversificazione.
Naturalmente, il successo di un portafoglio di questo tipo dipende dal valore aggiunto che gli investimenti satellite conferiscono al portafoglio core: ciò significa, prima di tutto, che tali investimenti sono in grado di generare una crescita elevata, ma è importante che gli investimenti tematici presentino anche una differenziazione molto marcata rispetto al core (gli indici tradizionali). Caratteristiche, queste, che abbiamo descritto più dettagliatamente nel terzo articolo di questa serie.
L’approccio delle azioni globali: utilizzare una parte del portafoglio costituita da azioni globali per aggiungere gli investimenti tematici
La maggior parte delle allocazioni di portafoglio è costituita tendenzialmente da un assemblaggio di regioni e settori, ma in genere gli investimenti tematici non sono adatti a un approccio di questo tipo. Per integrare tali investimenti in un portafoglio esistente, è possibile creare una parte destinata alle azioni globali per fare spazio sia a investimenti classici come fondi azionari globali che a investimenti tematici, lasciando inoltre all’investitore la libertà di scegliere fondi regionali e settoriali da ripartire nel resto del portafoglio. L’approccio è adatto sia all’uso strategico che a quello tattico degli investimenti tematici.
Nell’analisi seguente cercheremo di definire l’allocazione storica ottimale per un investimento strategico nei fondi tematici. La figura 1 mostra le frontiere efficienti di:
- un portafoglio composto da due asset, ossia azioni (MSCI All Country World Index) e obbligazioni (Bloomberg Barclays Global Aggregate Index);
- un portafoglio composto da tre asset, ossia azioni, obbligazioni e un sotto-portafoglio tematico diversificato. A titolo esemplificativo, abbiamo deciso di utilizzare un portafoglio basato su sei temi di investimento distribuiti su tre cluster (come descritto nella classificazione tematica di WisdomTree); in altri termini, il sotto-portafoglio tematico investe in due temi per ciascun cluster1.
Elaboriamo la performance dal 2005 al 2020 di una serie di 5.000 sotto-portafogli tematici simulati. In ogni trimestre tutti i portafogli selezionano a caso i sei temi in cui investire fino al trimestre successivo. Il rendimento di ogni tema è stimato utilizzando la performance di tutti i fondi nel tema. Scegliendo casualmente i temi, viene simulata la situazione in cui gli investitori non hanno idea di quali saranno i temi che otterranno le migliori performance nel trimestre successivo, oltre a simulare un tipico investimento in investimenti tematici specifici multipli, ognuno dei quali è incentrato su un unico tema distinto dagli altri.
Per ciascuno dei 5.000 portafogli simulati, abbiamo quindi calcolato la frontiera efficiente per un gruppo di tre asset, ossia il sotto-portafoglio tematico simulato, le azioni globali (tramite l’MSCI All Country World Index) e le obbligazioni globali (attraverso il Bloomberg Barclays Global Aggregate Index). Per ognuno dei 5.000 sotto-portafogli tematici simulati, la frontiera efficiente cambia; nella figura 1 è riportata la media di tutte le 5.000 frontiere efficienti.
Notiamo che l’introduzione del sotto-portafoglio tematico comporta in media un miglioramento della frontiera efficiente per tutti i livelli di volatilità, dimostrando i vantaggi dell’investimento strategico nei fondi tematici.
Figura 1: Frontiera efficiente di Markowitz (media) per un gruppo di tre asset: MSCI All Country World Index, Bloomberg Barclays Global Aggregate Index e un sotto-portafoglio tematico simulato.
Fonte: WisdomTree, Bloomberg, Morningstar. Da dicembre 2005 a dicembre 2020. I rendimenti sono calcolati in dollari USA su base trimestrale. La media delle frontiere efficienti si ricava come segue: vengono creati 5.000 portafogli tematici basati su 6 temi di investimento, scegliendo sei temi a caso per ogni trimestre. Per ciascuno di questi portafogli si calcola una frontiera efficiente storica per un gruppo di 3 asset: il sotto-portafoglio tematico simulato, l’MSCI All Country World net TR Index e il Bloomberg Barclays Global Aggregate TR Index. La media della frontiera efficiente è la media di queste 5.000 frontiere efficienti storiche. La performance di un portafoglio tematico simulato si ricava da quella dei sei temi di investimento detenuti nel portafoglio in ogni trimestre.
La prestazione storica non è un'indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
Nella figura 2 è riportata la ponderazione ottimale media di ciascuno dei tre asset nel portafoglio efficiente per ogni livello di volatilità. Osserviamo che la ponderazione ottimale del sotto-portafoglio tematico aumenta con la volatilità target. Per la maggior parte delle volatilità, tale ponderazione ottimale supera il 10% e si avvicina al 30% con il livello di volatilità più elevato.
Figura 2: Ponderazioni medie nei portafogli efficienti per un gruppo di tre asset: MSCI All Country World Index, Bloomberg Barclays Global Aggregate Index e un sotto-portafoglio tematico simulato.
Fonte: WisdomTree, Bloomberg, Morningstar. Da dicembre 2005 a dicembre 2020. I rendimenti sono calcolati in dollari USA su base trimestrale. La media delle frontiere efficienti si ricava come segue: vengono creati 5.000 portafogli tematici basati su 6 temi di investimento, scegliendo sei temi a caso per ogni trimestre. Per ciascuno di questi portafogli si calcola una frontiera efficiente storica per un gruppo di 3 asset: il sotto-portafoglio tematico simulato, l’MSCI All Country World net TR Index e il Bloomberg Barclays Global Aggregate TR Index. La media della frontiera efficiente è la media di queste 5.000 frontiere efficienti storiche. La performance di un portafoglio tematico simulato si ricava da quella dei sei temi di investimento detenuti nel portafoglio in ogni trimestre.
La prestazione storica non è un'indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
Questo approccio si basa sul potenziale di crescita delle strategie tematiche, ma anche i vantaggi derivanti dalla loro diversificazione sono estremamente importanti. Se la diversificazione degli investimenti tematici non è abbastanza elevata rispetto al core, il potenziale di miglioramento della frontiera efficiente si riduce considerevolmente: ciò evidenzia ancora una volta quanto sia importante la selezione dei fondi per il successo dell’allocazione del portafoglio, come abbiamo visto nel terzo articolo di questa serie.
L’approccio a lungo termine: sostituire il core del portafoglio con un paniere diversificato di fondi tematici dalle grandi potenzialità.
In un portafoglio le partecipazioni core costituiscono la base strategica per le allocazioni a lungo termine di un risparmiatore e servono ad offrire rendimenti uniformi in maniera affidabile nel lungo termine; queste partecipazioni sono di importanza fondamentale per la performance di un portafoglio nel lungo periodo. Tradizionalmente, i risparmiatori scelgono un paniere diversificato a basso rischio, costituito da azioni di società large cap in ambito globale, come core, il cui involucro molto spesso è rappresentato da fondi indicizzati, ETF o fondi comuni.
Da ricerche accademiche recenti è emerso che, storicamente, il rendimento per i mercati azionari è dominato da un numero ristretto di società di grande successo; per contro, la maggior parte delle aziende quotate ha registrato rendimenti deludenti. Tutta la ricchezza creata dagli investimenti azionari di importo superiore ai titoli di Stato USA tra il 1926 e il 2016 è da attribuirsi al miglior 4,31% dei titoli quotati negli Stati Uniti2. A livello internazionale, solo l’1,33% di tutte le società ha contribuito alla creazione della ricchezza netta globale3; in altri termini, la sovraperformance dei mercati azionari nel lungo termine viene trainata da un pugno di aziende avvantaggiate dalla crescita strutturale. Queste conclusioni evidenziano quanto valore si possa creare concentrandosi su questi titoli a forte crescita, a spese del resto del mercato; tuttavia, un simile approccio comporta anche rischi considerevoli. È molto probabile, infatti, che i risparmiatori non scelgano le società giuste in cui investire: per questo la maggior parte degli approcci si basa su investimenti azionari diversificati nelle loro partecipazioni core, il che equivale a “gettare una rete”, per così dire.
Gli investimenti tematici potrebbero fornire una soluzione migliore a questo problema. Per come sono state concepite, le strategie tematiche offrono esposizione a società che presentano a loro volta un’esposizione marcata ai megatrend e, di conseguenza, un potenziale di crescita elevato. Pertanto, un investimento tematico potrebbe essere un metodo innovativo per filtrare le aziende e creare sotto-panieri di società con maggiori probabilità di realizzare grandi performance nel lungo termine. La creazione di un portafoglio core composto da un paniere molto diversificato di investimenti tematici basati su cluster e sotto-cluster potrebbe rappresentare una nuova soluzione innovativa per costituire asset allocation a lungo termine. Differenziando i loro investimenti su temi multipli, i risparmiatori potrebbero diversificare il loro portafoglio core e far sì che l’elemento core offra rendimenti uniformi in maniera affidabile nel lungo periodo.
Come tutto ciò che ha a che vedere con gli affari, ci saranno sempre veicoli d’investimento tematico sotto la media, nella media e sopra la media: speriamo che la lettura di questi 6 articoli sulle strategie tematiche vi abbiano stimolato ad approfondire lo spazio tematico e a coglierne le opportunità e le sfide.
Fonti
1 Non utilizziamo dati relativi ai cambiamenti geopolitici a causa dello scarso numero di fondi con sede in Europa e della durata ridotta del track record.
2 Bessembinder, H. 2018. Do Stocks Outperform Treasury Bills?. [Le azioni sovraperformano i T-Bills?] Journal of Financial Economics, 129(3): 440-457.
3 Bessembinder, H., Chen, T., Choi, G., & Wei, K. 2019. Do Global Stocks Outperform US Treasury Bills?. SSRN Electronic Journal.
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