Tradotto in bitcoin, quanto farebbe?
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In precedenza abbiamo parlato degli acquisiti di bitcoin da parte di alcune società e della partecipazione dell’industria alla gestione degli investimenti, due motivi per cui la domanda istituzionale di bitcoin è aumentata, trainando l’ultimo rally.
Ora ci occuperemo del terzo aspetto della domanda, ossia del fatto che il pubblico sia sempre più disposto ad accettare il bitcoin come modalità di pagamento.
Concepito come sistema di moneta elettronica peer-to-peer, il bitcoin mira ad essere utilizzato come valuta digitale globale decentralizzata e ha dato origine a un sistema finanziario efficiente e trasparente, senza parti centralizzate, che conferisce poteri direttamente ai partecipanti.
Nella fase attuale di evoluzione del bitcoin, alcuni dubitano che si tratti di un sistema sufficientemente maturo per facilitare le transazioni a causa della sua alta volatilità, dei problemi di scalabilità nonché delle incertezze normative, delle complicazioni fiscali e delle preoccupazioni di carattere ambientale.
Tuttavia, i potenziali sviluppi potrebbero favorire un certo progresso.
La crescente accettazione dei bitcoin da parte delle aziende come mezzo di pagamento potrebbe promuovere una sua più ampia adozione e il conseguente aumento della domanda potrebbe frenare la volatilità; inoltre un’evoluzione tecnologica come Lightning Network potrebbe migliorare il sistema.
Le sfide attuali
Il denaro è un costrutto sociale per scambiare merci in modo pratico, che nel corso della storia si è evoluto dalle conchiglie fino alle monete fiduciarie1 garantite dai governi.
Queste forme di denaro hanno tre aspetti in comune: sono riserve di valore, mezzi di scambio e unità di conto.
Esaminando la situazione attuale del bitcoin da questi tre punti di vista, sorgono alcuni dubbi sulla possibilità di considerarlo una forma di denaro.
• Riserva di valore: il prezzo del bitcoin fluttua considerevolmente
• Mezzo di scambio: il bitcoin non è ancora accettato in molti luoghi
• Unità di conto: il bitcoin non rappresenta un buon sistema per misurare il valore delle merci a causa della sua volatilità
Il problema principale è la volatilità, che impedisce di considerare la criptovaluta una buona riserva di valore o un’unità di conto valida: negli ultimi cinque anni infatti, il bitcoin ha registrato una volatilità annualizzata dell’80% circa2 e anche le sue perdite durante le ondate di vendita potrebbero costituire un motivo di preoccupazione.
Le incertezze normative e l’atteggiamento mutevole dei crypto-influencer potrebbero alimentare questa volatilità: recentemente abbiamo assistito a un crollo del 40% del bitcoin3, in parte dovuto al fatto che Elon Musk, dopo aver deciso in un primo momento di accettare i pagamenti in bitcoin, ha improvvisamente cambiato idea adducendo apprensioni per l’impatto ambientale.
Anche l’attuale guida fiscale dell’Internal Revenue Service (l’agenzia delle entrate degli Stati Uniti) ostacola l’adozione del bitcoin, che è visto più come una proprietà che non come una valuta; di conseguenza, gli utenti devono pagare imposte su eventuali plusvalenze o subire perdite fiscali quando effettuano transazioni, con il rischio di dover pagare tasse più elevate quando il prezzo del bitcoin aumenta.
Sotto il profilo tecnico, la struttura del sistema rappresenta un problema in termini di scalabilità: a causa del suo tempo di blocco e del meccanismo proof-of-work, il bitcoin potrebbe elaborare solo un massimo di sette transazioni al secondo contro le 65.000 di Visa.4 In ragione di questi limiti, la rete non può gestire grandi quantità di operazioni, che potrebbero causare ritardi nei tempi di elaborazione e un aumento delle commissioni di transazione, rendendola inefficiente e costosa.
Tutto ciò impedisce al bitcoin di diventare un metodo di “pagamento digitale”.
Recentemente gli investitori hanno puntato maggiormente sulla sua fama di “oro digitale”, considerandolo come un’asset class in grado di proteggere dall’inflazione e diversificare i portafogli.
In futuro, però, questa fama potrebbe cambiare man mano che la rete si sviluppa e la sua adozione si diffonde.
La partecipazione delle piattaforme di pagamento
Piattaforme di pagamento come Square, PayPal, Visa e Mastercard stanno ampliando le loro attività legate alle criptovalute di pari passo con l’aumento della popolarità del bitcoin: prendendo parte all’universo delle criptovalute, sperano di aumentare gli utili e si avvalgono della loro infrastruttura attuale per formare un cripto-ecosistema integrativo.
Dato che la partecipazione di queste aziende facilita l’accesso al bitcoin, quest’ultimo potrebbe essere maggiormente utilizzato dal pubblico, con la conseguente possibilità di legittimarne l’impiego come moneta e stabilizzarne finalmente il prezzo.
Le piattaforme di pagamento vi ricorrono principalmente in due casi: quando prestano servizi di trading in criptovalute e quando agevolano i cripto-pagamenti; quest’ultimo caso merita particolare attenzione perché si tratta di una modalità con cui le criptovalute si possono utilizzare come denaro.5
Square
Square, un servizio di pagamento che (come Venmo) permette agli utenti di trasferire denaro da una persona a un’altra, ha reso la sua Cash App compatibile con i bitcoin nel 2018.
L’elevata domanda del servizio è confermata dal successo di Cash App, che nel primo trimestre del 2021 ha generato utili pari a 3,5 miliardi di dollari in relazione ai suoi servizi in bitcoin, o una crescita di 11 volte superiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.6
La prestazione storica non è un'indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
Più di tre milioni di utenti hanno effettuato operazioni in bitcoin nel 2020 con Cash App.7 Benché questo numero comprenda sia gli acquisti che le transazioni in bitcoin, è aumentata la base clienti di Square che interagisce più frequentemente con l’app di pagamento.
Paypal
Nel novembre 2020 PayPal ha introdotto i suoi servizi di vendita e di acquisto in criptovalute e nel marzo 2021 ha lanciato la funzionalità “Checkout with Crypto”, che consente agli utenti di pagare senza problemi con criptovalute selezionate, come se usassero una carta di credito o di debito.
Visa e Mastercard
Visa e Mastercard hanno avviato collaborazioni con varie piattaforme digitali per sviluppare carte di debito e prepagate che permettono ai clienti di pagare con determinate criptovalute. Tali piattaforme aiutano a convertire queste criptovalute in moneta fiduciaria durante l’elaborazione del pagamento.
In futuro, Visa e Mastercard concentreranno i loro sforzi per consentire il pagamento diretto con stablecoin e valute digitali delle banche centrali (CBDC).8
Lightning Network
Gli sviluppatori di bitcoin stanno lavorando ad un sistema per risolvere il problema della scalabilità, con l’aggiunta di un protocollo “Layer 2” (di secondo livello) che opera sopra il bitcoin, chiamato “Lightning Network”. Questa rete gestisce le transazioni fuori dalla blockchain, permettendo agli utenti di inviare pagamenti istantanei e di effettuare micropagamenti (ossia pagamenti di piccola entità).
La rete Lightning Network è stata introdotta nel 2017 ed è stata adottata da grandi cripto-borse come Kraken e OKEx; attualmente conta 10.000 nodi operativi9 e detiene circa 69 milioni di dollari.10 Se incontrasse il favore del pubblico, potrebbe ridefinire la scalabilità delle procedure di transazione, rendendole più veloci e convenienti.
L’inizio di una nuova tendenza
L’idea di una valuta decentralizzata è esaltante e l’invenzione dei bitcoin rende possibile un sistema finanziario con un’efficienza e una trasparenza maggiori.
Proprio in questo momento ci troviamo nella fase iniziale e il sistema è attualmente in rodaggio; altri operatori di mercato stanno cavalcando questo trend: Microsoft, Yum Brands (in Venezuela KFC accepta i bitcoin), Landry’s restaurants (tra cui Mastro’s), ecc.
Come ha affermato Dan Schulman, CEO di PayPal, siamo a “un punto di transizione in cui le criptovalute passano dall’essere prevalentemente una classe di attività che si acquista, si detiene o si vende a diventare una fonte di finanziamento legittima per effettuare transazioni nel mondo reale presso milioni di commercianti.”11
Fonti
1 Una moneta fiduciaria è una moneta nazionale che non è “agganciata” al prezzo di una materia prima come l’oro o l’argento. Il suo valore si basa ampiamente sulla fiducia del pubblico nell’emittente della valuta (che di norma è il governo o la banca centrale nazionale).
2 Glassnode.
3 WisdomTree, Glassnode.
4 https://www.comp.nus.edu.sg/~prateeks/papers/Bitcoin-scaling.pdf, https://usa.visa.com/dam/VCOM/global/about-visa/documents/visa-fact-sheet-july-2019.pdf
5 Tuttavia, la maggior parte delle opzioni di pagamento attualmente disponibili non consente di effettuare pagamenti diretti; le criptovalute devono essere convertite in moneta fiduciaria per essere utilizzate.
6 https://www.sec.gov/Archives/edgar/data/1512673/000119312521153261/d180447dex991.htm
8 https://usa.visa.com/visa-everywhere/blog/bdp/2021/03/26/digital-currency-comes-1616782388876.html
9 Un nodo è un computer che ospita e sincronizza una copia dell’intera Bitcoin blockchain.
10 https://www.coindesk.com/bitcoin-lightning-network-10k-active-nodes
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