Materie prime diversificate, un asset ciclico diverso dagli altri
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Da quando è iniziata la pandemia di Covid-19, le materie prime diversificate hanno ripreso vigore: il Bloomberg commodity index è salito quasi del 60%2 rispetto al suo nadir e si sta verificando una nuova ondata di investimenti, di carattere sia tattico che strategico, nell'asset class. Tuttavia, indipendentemente dalla loro performance recente, le materie prime diversificate possono costituire un'aggiunta per un portafoglio multi-asset. Nel nostro articolo precedente ci siamo soffermati sui superpoteri delle commodity in termini di diversificazione. In questo articolo esamineremo invece il comportamento delle materie prime diversificate nel ciclo economico.
Dalle analisi emerge che le materie prime diversificate, pur avendo carattere ciclico, si integrano molto bene con altri asset ciclici come i titoli azionari nel corso del ciclo economico:
- tendono a resistere abbastanza bene nella prima fase di una recessione, periodo in cui invece le azioni soffrono maggiormente;
- le materie prime diversificate vanno tendenzialmente bene anche nella fase conclusiva di un'espansione economica, quando le azioni non riescono in genere ad acquistare nuovo slancio.
Le espansioni economiche giovano alle materie prime
Intuitivamente, sembra che le materie prime siano destinate a trarre vantaggio da un ambiente economico favorevole. Quando l'economia è in crescita, occorrono materiali di base per sostenerla, ci vogliono metalli per costruire nuove case, nuove fabbriche, nuove infrastrutture, nuove auto, ecc. e si consumano maggiori quantità di energia per il trasporto di merci e persone. Perciò, nel complesso, c'è una logica se le materie prime si comportano come un asset ciclico.
Per valutare appieno la relazione tra le commodity e il ciclo economico, facciamo riferimento al Business Cycle Dating Committee del National Bureau of Economic Research (NBER), che cura una cronologia dei cicli economici degli Stati Uniti. La cronologia individua le date dei punti di massimo e di minimo che caratterizzano le recessioni e le espansioni economiche. Confrontando la performance di diversi asset in tali periodi di recessione ed espansione, è possibile valutarne la ciclicità: la figura 1 mostra che nei periodi di espansione i titoli azionari hanno guadagnato in media lo 0,86% mensile; si tratta del miglior risultato tra le asset class prese in esame, seguito da quello delle materie prime (+0,80%), delle obbligazioni ad alto rendimento (+0,56%) e poi dalla performance delle obbligazioni societarie (+0,35%). Nei periodi di recessione, le obbligazioni ad alto rendimento (+0,15%) e le azioni (+0,36%) hanno registrato performance meno convincenti mentre, all'estremo opposto dello spettro, i titoli di Stato USA e le obbligazioni societarie sono andate bene (0,88% e 0,87% rispettivamente). I titoli azionari, le materie prime e le obbligazioni ad alto rendimento sono asset ciclici e i primi due sono quelli più solidi.
Figura 1. Performance di varie asset class in periodi di espansione economica e recessione
Fonte: WisdomTree, Bloomberg, S&P. Gennaio 1960 - agosto 2021. Calcoli basati sui rendimenti mensili in USD. Sono disponibili dati sulle materie prime diversificate (Bloomberg commodity total return index) e sui titoli azionari statunitensi (S&P 500 gross total return index) a partire dal gennaio 1960. Quelli relativi ai titoli di Stato USA (Bloomberg US treasury total return unhedged USD index) e alle obbligazioni societarie statunitensi (Bloomberg US corporate total return unhedged USD index) sono disponibili a partire dal gennaio 1973, mentre quelli sui bond statunitensi ad alto rendimento (Bloomberg US corporate high yield total return unhedged USD index) lo sono a partire dal luglio 1983.
La performance storica non è un’indicazione della performance futura e qualsiasi investimento può perdere di valore. Le fasi di espansione e recessione sono definite utilizzando il sito web dell’NBER
Un asset sorprendentemente solido nella prima fase di una recessione
Pur essendo logica, questa ciclicità potrebbe sembrare difficile da conciliare con la bassa correlazione tra materie prime e azioni, come abbiamo visto nell'articolo "Broad Commodity, il diversificatore per eccellenza dei portafogli?"; dal momento che anche i titoli azionari sono molto ciclici, come mai due asset ciclici sono così scarsamente correlati?
In media, in tutti i mesi dal 1960 in cui le azioni statunitensi hanno perso più del -5%, le materie prime hanno perso lo -0,65%3. e in tutti i mesi in cui le azioni statunitensi hanno guadagnato più del 5%, le materie prime hanno guadagnato l'1,13%1. Perciò, anche se le materie prime sono cicliche, ossia tendono a perdere e a guadagnare più o meno di pari passo con le azioni, l'entità di questi rialzi è sensibilmente più attenuata, il che suffraga la nostra ipotesi di decorrelazione. Sembra che, per quanto le materie prime e le azioni tendano a salire di quotazione nella fase di espansione del ciclo economico, potrebbero non registrare il rialzo nello stesso momento, ossia nel corso della stessa fase del ciclo.
La figura 2 perfeziona l'analisi suddividendo i periodi di espansione e recessione in due parti di uguale durata. Visti attraverso questa lente, i risultati sono piuttosto diversi. Le azioni e le obbligazioni ad alto rendimento sembrano comportarsi in modo molto simile:
- vengono penalizzate maggiormente dalla parte iniziale della recessione, ma in quella conclusiva rimbalzano più che in qualsiasi altra fase;
- pur beneficiando della fase espansiva del ciclo, crescono più rapidamente nella parte iniziale dell'espansione.
Per contro, le materie prime:
- reggono tendenzialmente bene nella prima fase di una recessione, registrando in media una performance positiva dello 0,54% (contro il -1,3% dei titoli azionari);
- patiscono maggiormente nella fase conclusiva di una recessione, seguiti a ruota sia dalle azioni che dalle obbligazioni ad alto rendimento;
- vanno meglio nella seconda metà del periodo di espansione, a differenza dei titoli azionari (che preferiscono la prima metà). Le materie prime realizzano le migliori performance tra le asset class nella parte conclusiva dell'espansione.
Perciò, nel complesso, pur trattandosi di un asset ciclico, il loro comportamento è decisamente decorrelato rispetto alle azioni o alle obbligazioni ad alto rendimento. Offrono una grande diversificazione nella fase iniziale di una recessione e in quella conclusiva di un'espansione, quando altri asset ciclici (azioni, obbligazioni ad alto rendimento) vanno in difficoltà.
Figura 2. Performance di titoli azionari e materie prime in diverse fasi del ciclo economico
Fonte: WisdomTree, Bloomberg, S&P. Gennaio 1960 - agosto 2021. Calcoli basati sui rendimenti mensili in USD. Sono disponibili dati sulle materie prime diversificate (Bloomberg commodity total return index) e sui titoli azionari statunitensi (S&P 500 gross total return index) a partire dal gennaio 1960. Quelli relativi ai titoli di Stato USA (Bloomberg US treasury total return unhedged USD index) e alle obbligazioni societarie statunitensi (Bloomberg US corporate total return unhedged USD index) sono disponibili a partire dal gennaio 1973, mentre quelli sui bond statunitensi ad alto rendimento (Bloomberg US corporate high yield total return unhedged USD index) lo sono a partire dal luglio 1983.
La performance storica non è un’indicazione della performance futura e qualsiasi investimento può perdere di valore. Le fasi di espansione e recessione sono definite utilizzando il sito web dell’NBER. Per definire la fase iniziale e quella conclusiva dell'espansione/della recessione, i periodi sono divisi a metà.
Le fasi conclusive di una ripresa sono il miglior alleato delle commodity
Le materie prime ottengono tendenzialmente i risultati migliori nelle fasi conclusive delle riprese, con una performance media dell'1,25% in quei periodi. Stando ai dati recenti del Composite Lead Indicator (CLI)4, ci troviamo nelle ultime fasi dell'attuale espansione economica: Stati Uniti, Giappone, Germania e Regno Unito si stanno avvicinando al picco economico, mentre nella zona euro si vedono segnali di moderazione della crescita . Se la storia ci fornisce qualche indicazione, potrebbero esserci le condizioni per una sovraperformance delle commodity; siamo inoltre dell'idea che, dietro ad alcuni segmenti delle materie prime, ci siano venti di coda straordinari che potrebbero spingerli verso l'alto negli anni a venire. Per esempio, è molto probabile che la transizione energetica verso fonti energetiche a basso tenore di carbonio favorirà i metalli (dato il loro utilizzo nello sviluppo di infrastrutture rinnovabili e di elettrificazione e nella tecnologia delle batterie). Per di più, un rinnovato interesse nella costruzione delle infrastrutture negli Stati Uniti e in Europa potrebbe favorire la domanda di materie prime.
Un eccellente diversificatore e un ottimo complemento per i titoli azionari nel corso del ciclo economico: questi sono solo due dei potenziali vantaggi che le materie prime diversificate possono conferire ad un portafoglio. Il prossimo argomento di cui ci occuperemo sarà stabilire se le materie prime diversificate possano costituire una potente copertura contro l'inflazione.
Fonti
1 Bloomberg, WisdomTree, 27 aprile 2020 - 7 dicembre 2021.
2 Bloomberg, WisdomTree, 27 aprile 2020 - 7 dicembre 2021.
3 Fonte: WisdomTree, Bloomberg, S&P. Gennaio 1960 - agosto 2021. Calcoli basati sui rendimenti mensili in USD. Sono disponibili dati sulle materie prime diversificate (Bloomberg commodity total return index) e sui titoli azionari statunitensi (S&P 500 gross total return index) a partire dal gennaio 1960. La prestazione storica non è un'indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
4 Il sistema dell'OCSE Composite Leading Indicators (CLI) è ideato per fornire in anticipo segnali dei punti di svolta nei cicli economici: https://www.oecd.org/sdd/compositeleadingindicatorsclifrequentlyaskedquestionsfaqs.htm
5 https://www.oecd.org/sdd/leading-indicators/composite-leading-indicators-cli-oecd-november-2021.htm
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