Durante la pandemia di COVID-19 la debolezza dei prezzi energetici trascinerà lo zucchero verso il basso
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Le quotazioni dello zucchero sono crollate a 9,34 cent1, raggiungendo il suo minimo storico dal settembre 2007 in un contratto front-month. Il rapido declino dei prezzi energetici, dovuto a una combinazione di shock sull’offerta e sulla domanda verificatasi durante la pandemia di COVID-19, sta incidendo molto negativamente sui prezzi dello zucchero perché la canna da zucchero si utilizza per produrre etanolo. Il crollo dei prezzi energetici ha trascinato in basso quelli dell’etanolo, rendendone meno appetibile la produzione. Le posizioni speculative nette in future sullo zucchero sono scese del 120%2 rispetto al mese precedente per via di un aumento del 49% delle posizioni short, evidenziando l’entità della tendenza al ribasso rispetto ai prezzi dello zucchero.
Figura 1: brusco calo delle posizioni speculative nette in future sullo zucchero
Fonte: Commodity Futures Trading Commission, WisdomTree al 21 aprile 2020. Nota: la deviazione standard misura l’entità della variazione o della dispersione di una serie di valori.
La prestazione storica non è un’indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
Il calo della domanda di etanolo in Brasile influirà sui prezzi dello zucchero
Nelle stagioni precedenti, in una situazione di vasta offerta, in Brasile solo il 34% della canna da zucchero è stato trasformato in zucchero nell’annata agraria 2019/20 (e il 35% nell’annata 2018/19). È attualmente in corso la campagna di trasformazione in Brasile, il maggior paese esportatore di zucchero al mondo. Quando i prezzi energetici sono bassi, scende la domanda di combustibili alternativi come l’etanolo, ragion per cui prevediamo ora una crescita della quantità di canna da trasformare in zucchero. Il Brasile dispone di un ampio parco di veicoli policarburante che è possibile alimentare a benzina o etanolo e il settore nazionale di quest’ultimo ha richiesto l’assistenza finanziaria del governo per poter immagazzinare sei miliardi di litri di etanolo in vista d’una flessione della relativa domanda. Inoltre, anche la fragilità del real brasiliano sta incidendo sui prezzi dello zucchero: il real è la valuta dei mercati emergenti più debole dall’inizio del 20203 e ciò dovrebbe incentivare un incremento delle esportazioni di zucchero dal Brasile sul mercato mondiale, poiché l’indebolimento di questa moneta incoraggia i produttori a vendere più zucchero sui mercati di esportazione, incrementando così le loro entrate in USD.
Si preannunciano venti contrari per il consumo di zucchero durante la pandemia di COVID-19
Il consumo industriale dello zucchero rischia di scendere perché gli stabilimenti di alimenti e gli impianti di produzione delle bevande sono penalizzati rispettivamente dalla chiusura parziale dei ristoranti e dal blocco della produzione dei suddetti impianti. Il consumo di zucchero nelle famiglie non dovrebbe subire forti variazioni e potrebbe aumentare, ma non basterà a controbilanciare il consumo industriale. Durante la grande crisi finanziaria, la crescita del consumo mondiale di zucchero è scesa del 2% nell’annata agraria 2008/09. Considerando questo dato come un’indicazione, il consumo mondiale di zucchero potrebbe rallentare in misura equivalente finché si protrarranno i confinamenti.
Nell’annata agraria 2020/21 il mercato mondiale dello zucchero dovrebbe riequilibrarsi
Secondo il consulente brasiliano di Job Economia, si prevede che il Brasile produrrà 41 milioni di tonnellate di zucchero nel 2020/21 contro i 30 milioni di tonnellate del 2019/20, oltre ad esportarne circa 30 milioni nel 2020/21.
Figura 2: quota di mercato dei maggiori produttori di zucchero nell’annata agraria 2018/19
Fonte: WisdomTree, International Sugar Organisation (Organizzazione internazionale dello zucchero) al 31 dicembre 2019.
Tuttavia, in Thailandia (secondo esportatore mondiale) la lavorazione della canna da zucchero dovrebbe diminuire fino a toccare un minimo storico decennale (75 milioni di tonnellate) nell’annata agraria 2019/20 per via della siccità. In India, la stagione monsonica più piovosa negli ultimi 25 anni ha causato gravi ritardi nell’attività di frantumazione nel corso di quest’annata agraria e la pandemia di COVID-19 ha provocato un ulteriore ritardo nella produzione. Perciò la produzione di zucchero ha registrato un calo del 13% su base annua a metà aprile e dovrebbe concludere l’anno a livelli modesti (27 milioni di tonnellate), prima di riprendersi nel 2020/21 per superare i 30 milioni di tonnellate. Negli Stati dell’Unione europea (UE) la produzione complessiva di zucchero dovrebbe rimanere invariata rispetto all’anno scorso (16,2 milioni di tonnellate) mentre i rendimenti dei raccolti sono in ripresa dopo aver stabilito il record minimo degli ultimi cinque anni. In Cina la produzione appare in linea con l’ultima annata agraria e potrebbe concludere l’anno attestandosi sui 10 milioni di tonnellate. Considerando l’elevata produzione del Brasile, uno dei maggiori fornitori, cresce la possibilità che il mercato mondiale dello zucchero torni a realizzare un surplus nel 2020/21, esercitando un’ulteriore pressione al rialzo sui prezzi dello zucchero.
Figura 3: il mercato mondiale dello zucchero dovrebbe tornare a generare un surplus nell’annata agraria 2020/21
Fonte: International Sugar Organisation, WisdomTree al 24 aprile 2020. La prestazione storica non è un’indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore. Le previsioni non sono indicative dei risultati futuri e qualsiasi investimento è soggetto a rischi e incertezze.
Fonti
1 Fonte: Bloomberg al 28 aprile 2020.
2 Commodity Futures Trading Commission dal 24 marzo 2020 al 21 aprile 2020.
3 Bloomberg, confronto tra il real brasiliano e il dollaro USA (-26,45% dal 31 dicembre 2019 al 28 aprile 2020).
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