I metalli destinati al successo nella transizione energetica dei veicoli
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La rivoluzione dei veicoli elettrici (EV) è già in marcia: Wood Mackenzie ha previsto che, entro il 2040, essi rappresenteranno la metà di tutte le autovetture vendute nel mondo (Wood Mackenzie, previsioni dal 2018); ciò appare del tutto plausibile, considerando il ritmo con cui i requisiti in materia di emissioni stanno diventando via via più rigorosi e la tecnologia, di rimando, si evolve. E che dire del fattore più importante che agevola l’adozione diffusa della tecnologia, ossia il costo? Secondo Wood Mackenzie i prezzi delle batterie dovrebbero dimezzarsi entro il prossimo decennio, mentre le batterie continuano a migliorare e a divenire più efficienti.
Chi investe nelle commodity ha potenzialmente l’opportunità di cavalcare il megatrend dell’elettrificazione investendo nelle materie prime che dovrebbero dare impulso alla tecnologia: rame, nichel, argento e platino sono alcuni degli elementi chiave che potrebbero imporsi di pari passo con l’accelerazione della transizione energetica dei veicoli.
Il rame, fulcro dell’ecosistema degli EV
Come è stato evidenziato nell’articolo Il rame: la strada verso un futuro sostenibile, questo metallo è un componente fondamentale per tutto l’ecosistema dei veicoli elettrici grazie alla sua alta conduttività e alla sua efficienza energetica. Si prevede una forte crescita della domanda di rame per via della sua crescente diffusione nella produzione di energia elettrica, nelle infrastrutture di rete e di ricarica e nell’industria automobilistica (cfr. la figura 01 sottostante). Secondo l’International Copper Study Group (ICSG), le auto elettriche impiegano una quantità di rame circa quattro volte superiore rispetto a quelle con motori a combustione interna (ICE): le auto elettriche a batteria richiedono infatti circa 83 kg di rame contro i 23 kg che occorrono per i veicoli a benzina o diesel, mentre le varianti ibride ne impiegano quantità comprese tra i due valori; un bus elettrico alimentato a batteria richiede 224 - 369 kg di rame e, analogamente, ogni caricatore rapido potrebbe richiederne un massimo di 8 kg: è dunque evidente che il graduale affermarsi della tecnologia irrobustirà la domanda di rame.
Fonte: Glencore 2017 Report, "Electric Vehicles - A disruptive force underpinning our commodities” [“Veicoli elettrici: una forza dirompente alle base delle nostre materie prime”]. ICE sta per “Internal Combustion Engine” (motore a combustione interna).
Le previsioni non sono indicative dei risultati futuri e qualsiasi investimento è soggetto a rischi e incertezze.
Il nichel, “galvanizzato” dalla domanda di batterie
Come abbiamo visto nell’articolo Il ruolo del nichel nell'elettrificazione delle auto, i progressi nella tecnologia per le batterie sono fondamentali per l’adozione futura dell’elettromobilità. Le prospettive del nichel sono entusiasmanti poiché si tratta di un elemento essenziale per le batterie dei veicoli elettrici; si prevede infatti che i catodi a base di nichel (uno dei componenti principali delle batterie agli ioni di litio che dominano il settore) rappresenteranno più della metà delle soluzioni catodiche entro il 2025 e quasi il 90% entro il 2030 (fonte: Avicenne Energy 2019). Il maggior contenuto di nichel nelle batterie non aumenta solo la densità energetica e l’autonomia di guida dei veicoli, ma riduce anche la dipendenza dal cobalto, che è potenzialmente soggetto alla volatilità dei prezzi per via della concentrazione della sua offerta nella Repubblica democratica del Congo. La figura 02 mostra l’aumento previsto nel prossimo decennio, in termini assoluti, per la domanda di nichel legata al settore dei veicoli elettrici e all’accumulo per la rete elettrica.
Glencore 2017 Report, "Electric Vehicles - A disruptive force underpinning our commodities” [“Veicoli elettrici: una forza dirompente alle base delle nostre materie prime”]. ICE sta per “Internal Combustion Engine” (motore a combustione interna).
Le previsioni non sono indicative dei risultati futuri e qualsiasi investimento è soggetto a rischi e incertezze.
L'argento e il platino, preziosi per le case automobilistiche
Per la maggior parte dei collegamenti elettrici nelle auto si utilizzano contatti in argento destinati a svariate funzioni (dall'accensione del motore al controllo degli alzacristalli elettrici e dei sedili, dal disappannamento del parabrezza fino al funzionamento delle interfacce utente elettroniche). Perciò, anche se le auto alimentate da motori a combustione interna sono sempre più elettrificate, si stima che richiederanno maggiori quantità di argento, fino a raggiungere 2.350 tonnellate entro il 2040 contro le 1.491 tonnellate del 2018 (London Bullion Market Association - LBMA, 2018). Tuttavia il settore dei veicoli elettrici, dal momento che la loro quota di mercato sta aumentando rapidamente, dovrebbe registrare una crescita della domanda di argento ancora più rapida: secondo le previsioni di LBMA, se attualmente i veicoli elettrici rappresentano quasi la metà della quota di mercato globale, nel 2040 richiederanno 2.200 tonnellate d’argento.
Quanto al platino, un’altra tecnologia che potrebbe rivelarsi provvidenziale per le sue sorti è l'avvento delle celle a combustibile: questa tecnologia serve a produrre energia senza dover effettuare ricariche, poiché l'elettricità viene generata quando l’idrogeno (all’interno della cella) reagisce con l’ossigeno (nell’aria) utilizzando un catalizzatore come il platino; vale inoltre la pena di osservare che quest’ultimo viene utilizzato per produrre l’idrogeno impiegato nei veicoli a celle a combustibile. Benché le prospettive dei veicoli elettrici a celle a combustibile siano entusiasmanti sia per motivi ambientali che economici, la tecnologia deve ancora acquisire slancio, ma se la sua adozione diventerà più diffusa, il platino potrà contare su una nuova fonte di domanda oltre ad essere un catalizzatore per le auto diesel.
Metalli: una scelta solida per gli investitori
I metalli, generalmente considerati attivi ciclici, hanno eccellenti prospettive di crescita in virtù delle tecnologie emergenti: gli investitori tematici in cerca di esposizione su questi megatrend tecnologici e intenzionati a rendere il mondo più ecologico hanno la possibilità di investire nelle materie prime che, previsioni alla mano, dovrebbero amplificare questa tendenza. La diffusione dei veicoli elettrici è uno di questi trend che ha già preso il volo: il rame, il nichel, l'argento e probabilmente il platino dovrebbero trarne vantaggio negli anni a venire.
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