Ripercorrendo il 4° trimestre dei fattori azionari con WisdomTree
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Il quarto trimestre si può suddividere in due periodi ben distinti dal punto di vista della performance azionarie: prima delle elezioni statunitensi, i mercati azionari si sono presi una pausa in vista del voto; poi, dopo la vittoria di Biden, per le azioni è cominciato un periodo di ripresa ciclica, durante il quale i titoli value e le small cap hanno spinto il mercato verso nuove vette. I titoli tecnologici non hanno subito per questo un'inversione di tendenza, ma anziché mantenere il comando hanno rallentato per un po’, mentre i titoli finanziari e l’energia sono stati i due settori maggiormente favoriti dalla ripresa.
Nella quarta parte della Quarterly Equity Factor Review di WisdomTree (le definizioni di ciascun fattore sono riportate in fondo all'articolo), cercheremo di far luce sull’andamento dei fattori azionari negli ultimi 3 mesi e sul suo impatto sui portafogli degli investitori.
- Nel 4° trimestre il fattore Size ha fatto la parte del leone nell’ambito delle azioni dei mercati sviluppati, mentre il Value si è distinto in quelli emergenti;
- entrambi i fattori sono stati avvantaggiati dalla ripresa ciclica avvenuta alla fine di novembre e a dicembre;
- Momentum e Quality hanno registrato una lieve sottoperformance nel corso del trimestre, risentendo delle sottoesposizioni ai titoli finanziari ed energetici in particolare;
- il fattore Min Volatility ha continuato ad arrancare nelle varie regioni, con una performance nettamente negativa per il terzo trimestre di fila.
In vista del 2021, è possibile che si verifichi una prosecuzione della ripresa trainata dal fattore Value, sulla scorta di un buon esito delle vaccinazioni contro il Covid-19; questa ripresa sarebbe quanto mai favorevole per azioni e settori sottovalutati, sostenendo pertanto Value e High Dividend a scapito del Momentum (che attualmente beneficia di una forte sovraesposizione al settore tecnologico e a quello della comunicazione) e determinando un ribilanciamento della situazione. Tuttavia, se il 2020 ci ha insegnato qualcosa, è che gli investitori e i loro portafogli devono essere assolutamente pronti a tutto; il 2021 è cominciato con ampie misure di confinamento in Europa e le società tecnologiche potrebbero continuare ad avvantaggiarsi grazie alle nuove abitudini di vita e di lavoro che abbiamo tutti adottato nel corso del 2020. Un ambiente così incerto e condizionato dal settore tecnologico potrebbe rivelarsi nuovamente vantaggioso per i fattori Momentum e Quality.
Le performance nel dettaglio: Size domina il 4° trimestre
Malgrado una piccola correzione a ottobre, dovuta in parte alle elezioni presidenziali imminenti e alla prevista volatilità che comportano, il quarto trimestre dell’anno ha seguito le orme del secondo e del terzo con un rally imponente. L’MSCI World ha chiuso con un rialzo del 14% nel periodo considerato e l’MSCI Emerging Markets ha registrato un aumento del 19,7%; ciò detto, le analogie finiscono qui, poiché gli elementi trainanti della performance nel 4° trimestre si sono comportati in modo assai discorde: per la prima volta nel 2020 i titoli tecnologici sono passati in secondo piano a favore di quelli finanziari ed energetici e degli investimenti ciclici in generale.
Nel quarto trimestre gli elementi trainanti per l’andamento dei fattori azionari sono bruscamente cambiati:
- il fattore Size ha dominato i mercati sviluppati in lungo e in largo, con le small cap statunitensi in grado di realizzare il 16,7% in più rispetto alle large cap statunitensi;
- segue a ruota il fattore Value, che non ha avuto rivali nei mercati emergenti grazie a un novembre ad alti livelli;
- Momentum e Quality hanno perso terreno per la prima volta nel 2020, con una costante sottoperformance nei confronti del mercato;
- il fattore Min Volatility ha stentato per tutto il trimestre, chiudendo un anno piuttosto scialbo.
Fonte: WisdomTree, Bloomberg, andamento dal 30 settembre 2020 al 31 dicembre 2020.
La prestazione storica non è un’indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
La performance azionaria nel 4° trimestre è perfettamente riassunta dall’andamento nei primi giorni dopo le elezioni statunitensi: i mercati azionari si sono risvegliati nella settimana successiva al voto e, nell’arco di due soli giorni lavorativi, i partecipanti al mercato hanno assistito a una delle rotazioni più consistenti della storia recente per il Value, che ha superato il mercato del 4,3% tra il 6 e il 10 novembre, mentre il Momentum ha perso sorprendentemente il 5,5% in quello stesso periodo. Da quel punto in poi, i mercati hanno seguito questa tendenza per il resto del trimestre, conseguendo i risultati che abbiamo appena discusso.
Figura 2: sovraperformance dei fattori azionari nei mercati sviluppati globali dal 6 al 10 novembre 2020
Fonte: WisdomTree, Bloomberg, andamento dal 6 novembre 2020 al 10 novembre 2020.
La prestazione storica non è un’indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
Una forte rotazione settoriale nel 4° trimestre può spiegare in parte anche la rotazione dei fattori
Al pari dei fattori azionari, anche i settori hanno subito una rotazione considerevole nel 4° trimestre: alcuni dei settori che hanno patito maggiormente nei primi nove mesi dell’anno hanno registrato i rimbalzi maggiori negli ultimi tre, con rendimenti a due cifre per i titoli energetici e finanziari. Contestualmente i settori dei beni di consumo voluttuari e delle tecnologie dell'informazione, che fino a ottobre avevano ottenuto i risultati migliori, hanno realizzato performance più contenute.
Tuttavia, alcuni settori hanno continuato ad arrancare anche nel 4° trimestre: quello immobiliare e quello dei beni primari, per esempio, hanno perso ancora terreno. Inoltre l’andamento di questi settori, che storicamente distribuiscono dividendi elevati, spiega in parte perché il fattore High Dividend sia rimasto indietro rispetto al Value nel corso del trimestre.
Vale altresì la pena di osservare che, nonostante l’incredibile quantità di notizie e tutta l’attenzione riservata ai vaccini e alle diverse aziende che li producono, la performance dei titoli sanitari è rimasta opaca a dir tanto.
Tornando ai fattori, questa rotazione settoriale ha contribuito a frenare le prestazioni di Momentum e Quality, che hanno risentito entrambi della loro sottoesposizione ai titoli finanziari ed energetici.
Figura 3: Performance dei settori del GICS1 nel T4 e in tutto il 2020 sui mercati sviluppati globali
Le valutazioni sono cresciute ulteriormente con la ripresa
Nel 4° trimestre le valutazioni sono ulteriormente aumentate. In base alle tendenze recenti, in tale periodo si è verificato un rialzo dei fattori:
- in particolare, Size ha continuato la propria ascesa nelle varie regioni, a seguito dell’ottima prestazione messa a segno nel trimestre, e il suo rapporto prezzo/utili si è avvicinato a 40;
- la valutazione del Momentum è salita ulteriormente dopo il suo ultimo ribilanciamento, concentrandosi ancor di più su titoli tecnologici costosi;
- il fattore Quality ha confermato multipli molto stabili, che attualmente registrano un lieve sconto rispetto al mercato;
- infine, Value e High Dividend sono rimasti molto convenienti rispetto ai mercati.
Figura 4: evoluzione storica dei rapporti prezzo/utili dei fattori azionari
Nel 4° trimestre il quadro generale dei fattori azionari non è cambiato rispetto all’andamento annuale
Se ripercorriamo il 2020 nella sua globalità, la recente inversione di rotta dei fattori non ha cambiato completamente le carte in tavola: nel complesso, Momentum ha dominato il 2020 in tutte le regioni e in particolare nei mercati sviluppati globali, con una sovraperformance del 12,4% rispetto al mercato. Lo segue a ruota il fattore Quality, che ha registrato anch'esso una buona sovraperformance annuale. Dalla parte opposta di questa graduatoria, nonostante un quarto trimestre positivo, Value rimane all’ultimo posto, preceduto di poco non solo dal fattore High Dividend, ma anche da Min Volatility, che ha sofferto negli ultimi 9 mesi dopo un ottimo primo trimestre.
Size ha chiuso l’anno all’insegna della stabilità dopo un anno molto contrastato, che si è aperto con un primo trimestre terribile seguito da una buona ripresa nei successivi 9 mesi.
Figura 5: sovraperformance delle azioni nei mercati sviluppati globali (rispetto a MSCI World)
Fonte: WisdomTree, Bloomberg, andamento dal 31 dicembre 2019 al 31 dicembre 2020.
La prestazione storica non è un’indicazione della prestazione futura e qualsiasi investimento può perdere di valore.
In un 2020 imprevedibile, è particolarmente interessante osservare che sarebbe stato possibile prevedere il successo dei fattori azionari basandosi su due criteri semplicissimi: l’esposizione ai titoli tecnologici e l’esposizione alle azioni che non distribuiscono dividendi. Da una parte il Momentum ha beneficiato delle forti sovraesposizioni a entrambe le categorie e realizzato così una sovraperformance superiore al 10%, richiamando alla mente la bolla tecnologica del 2000; dall’altra Min Volatility, Value e High Dividend hanno risentito della loro forte sottoesposizione ai titoli tecnologici e alle azioni che non distribuiscono dividendi (saltano alla mente Facebook o Amazon), registrando sottoperformance a due cifre. Tra tutti, il fattore Quality ha svolto come sempre il ruolo del vecchio saggio, mettendo a segno sovraperformance contenute rispetto al mercato nel 2020, con esposizioni equilibrate a entrambe le categorie.
In vista del 2021 c’è chi prevede una ripresa trainata dal Value in seguito al buon esito delle vaccinazioni contro il Covid-19, simile a quella cui abbiamo assistito nel quarto trimestre appena trascorso. Questa ripresa sarebbe quanto mai favorevole per i fattori Value e High Dividend e nociva per il Momentum, che attualmente ha investito pesantemente nei titoli tecnologici e nelle aziende che non distribuiscono dividendi, determinando un ribilanciamento della situazione. Tuttavia, se il 2020 ci ha insegnato qualcosa, è che gli investitori e i loro portafogli devono essere assolutamente pronti a tutto;
il 2021 è cominciato con ampie misure di confinamento in Europa e le società tecnologiche potrebbero continuare ad avvantaggiarsi grazie alle nuove abitudini di vita e di lavoro che abbiamo adottato tutti nell’anno precedente. Nel 2020 il fattore Quality ha mostrato i vantaggi dell’equilibrio tra la partecipazione al rialzo e la riduzione del rischio di ribasso; nel 2021 la storia potrebbe ripetersi: in altri termini, forse varrà la pena di ascoltare il vecchio saggio per un altro anno ancora.
Le azioni globali sono rappresentate dall'MSCI World net TR Index. Le azioni statunitensi sono rappresentate dall'MSCI USA net TR Index. Le azioni europee sono rappresentate dall'MSCI Europe net TR Index. I mercati emergenti sono rappresentati dall'MSCI Emerging Markets net TR Index. Minimum Volatility (volatilità minima) è rappresentata dal relativo MSCI Min Volatility net total return Index. Quality (qualità) è rappresentata dal relativo MSCI Quality net total return index. Momentum è rappresentato dal relativo MSCI Momentum net total return index. High Dividend (alto dividendo) è rappresentato dal relativo MSCI High Dividend net total return index. Size (dimensione) è rappresentata dal relativo MSCI Small Cap net total return index. Value (valore) è rappresentato dal relativo MSCI Enhanced Value net total return index.
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