ETPedia - Guida agli Exchange Traded Product
WisdomTree ritiene che gli investitori dovrebbero sempre comprendere e valutare appieno i rischi insiti nei loro investimenti. Per questa ragione abbiamo realizzato ETPedia che mira a offrire agli investitori un punto di riferimento oggettivo sugli Exchange Traded Product (ETP).
Gli investitori possono guardare la nostra serie di brevi video animati per avere una panoramica sugli ETP, oppure visitare le sezioni online della nostra ETPedia per avere informazioni più approfondite.
- INTRODUZIONE
- INTRODUZIONE AGLI ETP
- STRUTTURA DEGLI ETP
- RISCHI DEGLI ETP
- NEGOZIAZIONE E PRICING
- COSTI E PERFORMANCE
- INVESTIMENTI ATTIVI E PASSIVI
Gli ETP Spiegati In 6 Brevi Video
1. Introduzione agli ETP
2. Struttura degli ETP
3. Rischi degli ETP
4. Negoziazione e pricing
5. Costi e performance
6. Investimenti attivi e passivi
Per ulteriori informazioni sugli ETP, non incluse nella nostra guida, contattaci.
Introduzione agli ETP
Dal lancio del primo ETP (Exchange Traded Product) nel 1993, il settore ha registrato una crescita enorme. Oggi oltre 5,12 trilioni di dollari sono investiti in più di 7.000 ETP in tutto il mondo 1.
In origine, gli ETP combinavano la strategia di replica del benchmark dei fondi indicizzati azionari, efficiente in termini di costi, con la negoziabilità infra-giornaliera dei titoli azionari quotati. A seguito della maturazione del mercato, gli ETP hanno esteso il proprio raggio d’azione, andando a coprire l’esposizione su un numero crescente di asset class. Oggi, oltre a fornire la replica del benchmark azionario, gli ETP consentono anche agli investitori di diversificare il portafoglio poiché forniscono esposizione su attivi prima di difficile accesso, come commodity quali l’oro o il greggio.
La popolarità degli ETP sembra destinata a continuare. Nonostante le somme investite in ETP siano triplicate nell’ultimo decennio, l’industria europea è ancora sottosviluppata, rispetto al mercato americano, se si confronta il valore degli asset custoditi nella struttura ETP.
L’industria degli ETP in breve
Lo sapevate?
Il primo Exchange Traded Product del mondo è stato lanciato nel 1993.
Oggi oltre 5,12 trilioni di dollari sono investiti in ETP in tutto il mondo, distribuiti su oltre 7.000 prodotti 1.
Gli ETP sono strutture aperte, come i fondi comuni d’investimento, ma possono essere negoziati intra-day. Ciò significa che è possibile acquistarli e venderli quando le borse sono aperte con prezzi quotati nell’arco di tutta la giornata.
Con la maturazione del mercato, gli ETP hanno esteso il proprio raggio d’azione, andando a coprire l’esposizione su un numero crescente di asset class, molte delle quali in precedenza erano di difficile accesso per gli investitori (ad esempio, oro e greggio).
In Europa, gli ETP sono generalmente suddivisi in tre categorie: ETF (Exchange Traded Funds), ETC (Exchange Traded Commodities/Currencies) ed ETN (Exchange Traded Notes).
È possibile ottenere esposizioni corte e con leva finanziaria utilizzando gli ETP. Non sono necessari finanziamenti diretti, negoziazione di opzioni o conti a margine, a differenza di molti strumenti alternativi.
- 1 Fonte: ETFGI, Growth in Global ETF and ETP assets, alla fine di giugno 2018
Investimenti attivi e passivi
Gestione attiva del fondo
Il gestore del fondo attivo effettua investimenti in asset selezionati (siano azioni, obbligazioni, commodity, ecc.) con l’obiettivo di sovraperformare il mercato (di solito un indice di riferimento come il FTSE MIB).
Gestione passiva del fondo
Un fondo o un investimento a gestione passiva non cerca di battere il mercato. L’investitore passivo cerca invece di replicare la performance dell’indice di riferimento con la maggior precisione possibile.
Gli ETP sono in maggioranza investimenti passivi visto che si prefiggono di replicare un indice di riferimento o un asset.
Ci si può chiedere perché qualcuno dovrebbe scegliere un investimento passivo anziché uno attivo. Raggiungere il rendimento di mercato anziché superarlo, può essere visto come un approccio rinunciatario. Dopotutto, l’idea di rendimenti costanti, superiori a quelli di mercato, che trasformano un piccolo investimento iniziale in una grande ricchezza, è sempre allettante.
Ma per quanto possano essere allettanti le dichiarazioni dei gestori attivi, la sovraperformance rispetto all’indice di riferimento non è garantita. Molti investitori scelgono una strategia d’investimento passiva, perché storicamente un gran numero di investitori attivi non è riuscito a sovraperformare con regolarità il mercato. Invece di affidarsi in modo acritico alle dichiarazioni relative all’investimento attivo, gli investitori dovrebbero prendere in considerazione la performance storica dell’investimento attivo rispetto a quello passivo.
Per maggiori informazioni sugli investimenti attivi e passivi si rimanda alla sezione Investimenti attivi e passivi.
Che cos’è un ETP?
Un Exchange Traded Product (ETP) è uno strumento finanziario negoziato in borsa il cui obiettivo primario è offrire lo stesso rendimento di un indice di riferimento o di un attivo determinato (al lordo delle commissioni). Sebbene gli ETP possano assumere diverse forme, condividono caratteristiche comuni.
Caratteristica | Vantaggio |
Quotati in borsa | Mostra esattamente la performance dell’investimento |
Negoziazione simile alle azioni | Acquisto e vendita semplici come per le azioni e possibili in qualsiasi momento nell’orario di apertura del mercato |
Attivo liquido | Liquidità fornita dai partecipanti autorizzati e dai market maker |
Replica un sottostante | Si prefigge di fornire lo stesso rendimento dell’indice di riferimento o dell’attivo sottostante |
Investimento passivo | Un modo economicamente conveniente per ottenere esposizione a un indice di riferimento o a un attivo in quanto le commissioni di gestione sono di norma più contenute |
Che tipo di Exchange Traded Product (ETP) esistono
In Europa, gli ETP sono solitamente suddivisi in tre categorie: Exchange Traded Fund (ETF), Exchange Traded Commodity (ETC), Exchange Traded Note (ETN).
![](https://www.wisdomtree.eu/-/media/eu-media-files/images/etpedia/imgetf2x.jpg?sc_lang=it-it&hash=E6E03A9A7B6BDF26C3DB06F88045C1A9)
ETF
Fornisce l'accesso a, tra gli altri:- indici azionari
- indici su commodity
- reddito fisso
- mercati monetari
- indici di private equity
- indici di fondi di hedge fund
![](https://www.wisdomtree.eu/-/media/eu-media-files/images/etpedia/imgetc2x.jpg?sc_lang=it-it&hash=9B9090D6E8DF4749A706D4691BEB5099)
ETC
Fornisce accesso a, tra gli altri:- singole materie prime (ad es. oro, petrolio, agricoltura, metalli industriali, ecc.)
- paniere di materie prime
- valute
![](https://www.wisdomtree.eu/-/media/eu-media-files/images/etpedia/imgetn2x.jpg?sc_lang=it-it&hash=04A67C9D40CF67743935FEAAC718567C)
ETN
Fornisce accesso a un attivo o a un indice di riferimento utilizzando un titolo di debito non collateralizzatoPerché utilizzare un ETP?
01 Semplicità
Gli ETP sono quotati e negoziati in modo simile alle azioni tramite gli stessi intermediari e le medesime piattaforme
02 Accessibilità
Gli ETP si possono acquistare e vendere in qualsiasi momento durante l’orario di apertura della borsa, perché i prezzi sono quotati nel corso di tutta la giornata
03 Convenienza
Gli ETP offrono un modo economicamente conveniente per ottenere diversificazione tramite un indice di riferimento o esposizione ad attivi a cui in precedenza era difficile accedere
04 Trasparenza
Diversamente da altri veicoli d’investimento, i componenti degli ETP sono pubblicati su base giornaliera – tale trasparenza rende più facile per gli investitori vedere esattamente ciò che possiedono
05 Flessibilità
Gli ETP possono essere utilizzati per attuare diverse strategie d’investimento
Tipologie di ETP
1. Exchange traded funds (ETFs)
Un Exchange Traded Fund è un fondo d’investimento che viene negoziato in borsa come un singolo titolo. È concepito per replicare un benchmark sottostante. Gli ETF sono aperti, vale a dire che si possono creare quote di ETF secondo necessità, in base alla domanda. Dal primo ETF lanciato nel 1993, il ventaglio e la scelta di ETF è aumentata in modo esponenziale. Ecco alcuni esempi di tipologie di esposizioni ora offerte dagli ETF.
Exchange traded fund (ETF) - esempi di tipologie di attivo
Azioni | Obbligazioni | Mercato monetario | Alternativi | Materie prime |
Globali | Governative | EONIA | Private equity | Indici diversificati |
Settoriali | Societarie | SONIA | Hedge funds | |
Mercati emergenti | Indicizzate all’inflazione | Fondi della Federal Reserve | Volatilità | |
Singolo paese | High yield | Property | ||
Cartolarizzate | ||||
Mercati emergenti |
Nell’Unione europea, gran parte degli ETF sono disciplinati dalle leggi che regolamentano gli organismi d’investimento collettivo, noti come OICVM6, che offrono diverse importanti tutele per gli investitori:
- attivi segregati: per minimizzare il rischio degli investitori in caso di insolvenza del fornitore di ETP.
- maggiore trasparenza: richiede che alcune informazioni siano rese disponibili agli investitori.
- limiti di diversificazione: per evitare che gli investimenti si concentrino su un singolo attivo.
2. Exchange traded commodities (ETCs)
Gli Exchange Traded Commodity sono titoli di debito che non pagano interessi. Sono concepiti per offrire esposizione a una singola materia prima o a un paniere di commodity.
Exchange traded commodity (ETC) - esempi di tipologie di asset
Metalli preziosi | Energia | Agricoltura | Metalli industriali | Bestiame | Diversificato |
Oro | Petrolio greggio | Cereali | Alluminio | Suino magro | Tutte le materie prime |
Argento | Western Texas intermediate | Cacao | Rame | Bovino vivo | Ex agricoltura |
Platino | Carbonio | Caffè | Piombo | Ex energia | |
Palladio | Gas naturale | Mais | Nichel | ||
Prodotti raffinati | Cotone | Stagno | |||
Semi di soia | Zinco | ||||
Zucchero | |||||
Frumento |
Exchange traded commodity (ETC) - struttura
Siccome gli OICVM impongono un livello minimo di diversificazione per gli organismi d’investimento collettivo e limitano le tipologie di attivo che si possono detenere, gli emittenti avevano bisogno di una struttura alternativa per offrire agli investitori accesso alle singole materie prime. In Europa, la soluzione è stata quella di utilizzare un titolo di debito emesso da uno Special Purpose Vehicle (SPV), ovvero una società veicolo con attivi separati.
- Struttura di debito: significa che gli ETC sono soggetti a un trattamento normativo differente rispetto agli ETF e non sono limitati dai requisiti di diversificazione richiesti dagli OICVM, il che consente loro di offrire agli investitori un’esposizione a una singola materia prima o a un numero di commodity.
- SPV: poiché il prodotto è emesso da una SPV, i suoi attivi sono separati dal fornitore e non potrebbero essere utilizzati per pagare le sue passività, qualora dovesse fallire.
- gli ETC spesso sono coperti dal bene fisico o si basano su un derivato che offre esposizione a una classe d’attivo. Di norma gli obblighi assunti ai sensi di un contratto derivato in un ETC sono collateralizzati.
3. Exchange traded notes (ETNs)
Come gli ETC, gli ETN sono titoli di debito che non pagano interessi concepiti per replicare il rendimento di un indice di riferimento o di un asset sottostante. Tuttavia, mentre gli ETC sono emessi da società veicolo (Special Purpose Vehicle o SPV) con attivi segregati, gli ETN sono emessi generalmente dalle banche, non detengono attivi e non sono collateralizzati. Sebbene il rendimento rimandi a un indice di riferimento o a un asset sottostante, gli ETN sono simili a obbligazioni quotate non garantite.
In quanto tali, gli ETN dipendono completamente dall’affidabilità creditizia dell’emittente. Una variazione del merito di credito potrebbe avere un effetto negativo sul valore dell’ETN, indipendentemente dalla performance dell’indice di riferimento o dell’attivo sottostante. In circostanze estreme, l’insolvenza dell’emittente porterebbe l’investitore a diventare creditore nei confronti dell’istituto emittente.
Gli ETN risultano interessanti fondamentalmente perché garantiscono esposizione a un indice di riferimento o al rendimento di un attivo (detratte le commissioni) anche quando i mercati o i settori sottostanti risentono di carenze di liquidità. Il rendimento è garantito dall’emittente e non dipende dall’accesso (diretto o tramite una direttiva) agli attivi sottostanti.
Occorre tener presente che, poiché gli ETN non detengono attivi e di norma non sono collateralizzati, operano in modo molto diverso dagli ETF e dagli ETC. Pertanto, gran parte di quanto esposto nella presente guida sugli ETP si applica solo agli ETF e agli ETC ma non agli ETN.
Rapido sguardo agli ETP
ETF | ETC | ETN | |
Tipologia di titolo | Organismo d’investimento collettivo | Titolo di debit | Titolo di debit |
Regolamentato da OICVM | Si | No | No |
Accesso alle materie prime | Limitato1 | Si | Si |
Issuer credit risk | Limitato | Limitato | Si |
Idoneo per OICVM | Si | Si | Si |
1 - La normativa UCITS vieta agli ETF di detenere commodity fisiche e richiede un livello minimo di diversificazione. Ciò significa che gli ETF possono essere impiegati solo per accedere ad alcuni indici diversificati di materie prime.
ETP short e con leva
Un investitore può ottenere esposizioni sia corte sia con leva su una gamma di diverse classi di attivo, con un uso tattico degli ETP short e con leva.
A differenza delle posizioni corte e con leva tradizionali in azioni, queste posizioni non prevedono di prendere un prestito, ma utilizzano i derivati per produrre i rendimenti. Inoltre, poiché gli ETP sono di solito strutturati come azioni o titoli di debito, le perdite non possono superare l’importo inizialmente investito.
Capitalizzazione e volatilità
Gli ETP short e con leva generano il rendimento offerto solo per un periodo definito (ad esempio giornaliero o mensile). Se si trattengono per periodi più lunghi, la capitalizzazione e la volatilità possono distorcere il rendimento atteso, in particolare in un mercato volatile.
Per una migliore spiegazione, l’esempio qui a destra mostra 100 euro investiti in un ETP short con leva doppia (x2) giornaliero che replica un indice volatile. Dopo 5 giorni, l’indice è sceso del 5%, quindi l’investitore potrebbe aspettarsi un rialzo del 10% del valore dell’ETP. Consideriamo tuttavia la performance dell’ETP e dell’indice sottostante per ciascun periodo definito. In questo esempio utilizziamo un ETP a capitalizzazione giornaliera, pertanto consideriamo il valore dell’ETP e dell’indice al termine di ciascuna giornata.
Alla fine del primo giorno, il valore dell’indice è diminuito del 2,9%, a 97,10. Per ottenere il valore corrispondente dell’ETP si applica il fattore "short con doppia leva" al movimento giornaliero dell’indice. Nell’esempio, l’ETP short giornaliero con leva doppia aumenterà il suo valore del 5,8% salendo a 105,80 (2 x 2,9% = 5,8%). Il secondo giorno, il valore dell’indice aumenta dell’1,9%, passando da 97,10 a 98,94 e il valore dell’ETP perde il 3,8% (2 x 1,9% = 3,8%) passando da 105,80 a 101,78. Il fattore short doppia leva si applica ai movimenti dell’indice di ogni giorno e quindi si riapplica ai movimenti del giorno successivo e così via - un esempio di ETP a capitalizzazione giornaliera. Alla fine del quinto giorno, il valore dell’ETP è cresciuto del 9,48%, anche se l’indice è sceso del 5%. Moltiplicando per -2 la performance a cinque giorni dell’indice non si ottiene una stima del rendimento dell’ETP short con leva doppia. A causa del potenziale di volatilità delle esposizioni, gli ETP short e/o con leva dovrebbero essere monitorati in modo attivo.
Capitalizzazione con esposizione corta e con leva - un esempio numerico
Giorno | Valore dell’indice | Variazione giornaliera | Valore ETP short con leva doppia (x2) (GBP) |
0 | 100 | 100 | |
1 | 97.10 | -2.9% | 105.80 |
2 | 98.94 | 1.9% | 101.78 |
3 | 95.98 | -3.0% | 107.89 |
4 | 98.47 | 2.6% | 102.28 |
5 | 95.00 | -3.5% | 109.48 |
Performance | -5.00% | 9.48% |
Fonte: WisdomTree
Posizione rialzista (long)
Una posizione che guadagna se il valore di un attivo sale.
Ad esempio, un investitore acquista azioni di una società. Se le azioni acquistano valore, può venderle guadagnando.
Posizione ribassista (short)
Una posizione che guadagna se il valore di un attivo scende.
Ad esempio, un investitore prende in prestito da un intermediario delle azioni da restituire, per venderle. Se il valore delle azioni scende dopo la loro vendita, l’investitore può riacquistarle per restituirle, versando un importo inferiore a quello realizzato dalla vendita.
Posizione con leva
Una posizione che utilizza strumenti finanziari o prestiti per aumentare il rendimento potenziale di un investimento. Sia le posizioni ribassiste che quelle rialziste possono avere un effetto con leva.
Ad esempio, un investitore investe 500 euro in azioni di una società: 250 euro dal proprio conto e 250 euro presi in prestito a tasso zero da un intermediario.
Se le azioni aumentano del 20%, l’investitore avrà 600 euro, dopo aver restituito i 250 euro presi in prestito, rimarrà con 350 euro realizzando un guadagno di 100 euro. Se l’investimento fosse stato fatto con il proprio capitale dell’investitore, il rendimento sarebbe stato di soli 50 euro (un guadagno del 20% da 250 a 300 euro).
Se le azioni scendono del 20%, all’investitore rimarranno 400 euro, che scenderanno a 150 dopo la restituzione dei 250 euro presi in prestito, realizzando una perdita di 100 euro. Se l’investimento fosse stato fatto con il solo capitale dell’investitore, la perdita sarebbe stata di 50 euro.
ETP su valute
L'impatto delle fluttuazioni monetarie sugli investimenti
Il rischio valutario è il rischio relativo alla possibilità che il valore di un investimento denominato in valuta diversa da quella di riferimento dell’investitore possa essere influenzato dal tasso di cambio tra le due valute. Gli investitori spesso trascurano l’incidenza del rischio di cambio sui propri investimenti.
Tuttavia, è importante sottolineare che il rischio di cambio può avere effetti importanti sul valore di un investimento. In pratica, tutti gli investimenti all’estero saranno influenzati dai movimenti valutari: dall’acquisto di una casa per la pensione in Spagna al possesso di azioni di una società quotata sul mercato statunitense.
Impatto delle valute sui rendimenti azionari
Azionario USA (MSCI US) | Rendimenti USD locali |
EUR/USD | Rendimenti monetari (senza copertura) |
Total Return | |
31 Dec 2016 |
2,261 | 2.79% | 1.0456 | 1.36% |
4.15% |
30 Nov |
2,199 | 3.36% | 1.0599 | 3.38% | 6.74% |
31 Oct |
2,126 | -1.96% | 1.0963 | 2.45% | 0.49% |
30 Sep |
2,168 | -0.12% | 1.1235 | -0.69% | -0.81% |
31 Aug |
2,171 | -0.12% | 1.1158 | 0.14% | 0.02% |
31 Jul | 2,174 | 3.50% | 1.1174 | -0.91% | 2.59% |
30 Jun |
2,099 |
0.09% | 1.1073 | 0.59% | 0.68% |
31 May |
2,097 | 1.52% | 1.1139 | 2.76% | 4.28% |
30 Apr |
2,065 | 0.27% | 1.1451 | -0.61% | -0.34% |
31 Mar | 2,060 | 5.58% | 1.1381 | -4.01% | 1.57% |
28 Feb |
1,948 | 0.40% | 1.0934 | -0.95% | -0.54% |
31 Jan 2016 | 1,940 | -5.94% | 1.0831 | 11.08% | 5.14% |
Total | 9.36% | 14.60% | 23.96% |
Fonte: Bloomberg, MSCI USD (Jan 2016 - Dec 2016).
Persino gli investimenti sul mercato nazionale dell’investitore possono essere soggetti alle oscillazioni valutarie se quegli attivi sono denominati in valute straniere (quali le materie prime che sono di solito quotate in dollari statunitensi). Gli investitori si preoccupano spesso dell’eventualità di una perdita di valore dei propri investimenti, ma raramente considerano l’impatto di un apprezzamento o di un deprezzamento della propria valuta.
Le fluttuazioni valutarie possono annullare i guadagni provenienti da un attivo sottostante. Come si osserva dalla tabella, nel corso dell’anno chiuso al mese di dicembre 2016, un investitore statunitense in titoli azionari USA avrebbe ricevuto un rendimento positivo del 9,36%. In conseguenza di un deprezzamento dell’Euro del 14,6% contro il dollaro USA, durante lo stesso periodo, un investitore europeo avrebbe segnato un 23,96% per lo stesso investimento azionario.
ETP con copertura valutaria
Panoramica
Una copertura valutaria si può utilizzare per attenuare l’effetto delle oscillazioni dei cambi. Storicamente, queste strategie richiedono notevoli competenze e infrastrutture sia per la loro esecuzione sia per garantire in modo continuativo che la copertura valutaria corrisponda precisamente all’esposizione alle materie prime, il che significa che possono essere implementate solo da investitori istituzionali.
Tuttavia, un ETP con copertura valutaria non solo offre esposizione all’attivo sottostante, ma comprende anche una copertura valutaria integrata per attenuare l’impatto valutario. Ciò consente agli investitori di concentrarsi sulla valutazione dell’attivo sottostante in base ai suoi fondamentali, senza doversi preoccupare del rischio di cambio.
Tracking difference di indici di materie prime con copertura giornaliera e mensile a confronto
* Fonte: Bloomberg, dati giornalieri (November 2007 - November 2017). Differenza tra le versioni giornaliere e mensili con copertura in euro dell’indice Bloomberg Commodity rispetto alla versione in dollari statunitensi senza copertura.
Rendimenti su materie prime con copertura e senza copertura valutaria a confronto per un investitore dell’area euro.
Fonte: Bloomberg, dati giornalieri (2001-2017).
ETP e altri veicoli
I veicoli d’investimento assumono forme diverse nel Regno Unito e gli ETP rappresentano una di tali forme. Comprendere le differenze tra i vari veicoli aiuterà un investitore a stabilire qual è quello più adatto alle proprie esigenze.
Poiché sono quotate in borsa, possono essere negoziate durante tutta la giornata, proprio come un ETP o una società quotata. I fondi d’investimento sono chiusi, ovvero hanno un numero fisso di azioni, il cui valore varia a seconda della domanda e dell’offerta, nonché del valore patrimoniale netto sottostante. Pertanto, il prezzo di un fondo d’investimento può scostarsi dal proprio valore patrimoniale netto.
An OEIC is open-ended shares can be created or redeemed according to demand. This means the value of each share is directly related to the NAV of the OEIC.
The main difference between unit trusts and OEICs is that a unit trust is constituted as a trust and not as a company. Thus, instead of issuing shares, the trust issues units instead.
ETP a confronto con fondo d’investimento chiuso, OEIC e fondo comune d'investmento di tipo aperto
ETP | Fondo d’investimento chiuso | OEIC (non negoziato in borsa) | Fondo comune d’investimento di tipo aperto | |
Struttura legale | Emette azioni e titoli di debito | Emette azioni | Emette azioni | Fondo |
Aperto o chiuso | Aperto | Chiuso | Aperto | Aperto |
Quotazione | Rimane molto vicina al valore patrimoniale nominale tramite arbitraggio | Indirettamente collegata al valore patrimoniale netto, trainata dalla domanda | Direttamente collegata al valore patrimoniale netto | Direttamente collegata al valore patrimoniale netto |
Differenziale bid / ask | Si applica il differenziale bid / ask | Si applica il differenziale bid / ask | Nessun differenziale bid / ask; quotazione singola | Si applica il differenziale bid / ask |
Negoziazione | Durante l’orario di apertura del mercato ai prezzi negoziat | Durante l’orario di apertura del mercato ai prezzi negoziati | Al massimo una volta al giorno | Al massimo una volta al giorno |
Accesso | In borsa, tramite intermediari | In borsa, tramite intermediari | Direttamente con il gestore del fondo | Direttamente con il gestore del fondo |
Metodo d’investimento | Passivo (in piccola misura attivo) | Attivo (in piccola misura passivo) | Attivo o passivo | Attivo o passivo |
Struttura degli ETP
In qualità d’investimento passivo, l’ETP replica il rendimento di un asset o di un benchmark sottostante. Il prodotto può essere strutturato in due modi: a replica fisica o sintetica.
Quando si considera un investimento in ETP, la valutazione della sua struttura riveste un ruolo importante. La struttura di un prodotto incide infatti sui rischi, sui costi e sulla capacità di replicare accuratamente il sottostante.
ETP coperti dal fisico
Si parla di replica fisica quando un ETP acquista l’attivo sottostante che intende replicare. La replica fisica di distingue leggermente tra i prodotti che replicano un benchmark (solitamente ETF) e quelli che replicano una materia prima (solitamente ETC).
ETP sintetico
Un ETP sintetico non detiene l’attivo sottostante che il prodotto intende replicare. Al contrario, l’emittente dell’ETP sottoscrive un contratto swap con una controparte che si impegna a offrire il rendimento dell’attivo sottostante.
Replica fisica
ETF con copertura fisica
Un ETF a replica fisica detiene tutti o un campione degli asset che costituiscono il benchmark sottostante. Le due asset class replicate più spesso in un ETF sono i titoli azionari e quelli obbligazionari. Questi due tipi di ETF sono noti, rispettivamente, come “replica completa” (full replication) e “replica a campione” (sampling replication).
Un importante vantaggio di una replica completa consiste nel fatto che il prodotto detiene gli stessi attivi dell’indice e quindi dovrebbe seguirlo in modo molto preciso. Lo svantaggio sta invece nei costi di transazione potenzialmente elevati qualora l’indice cambi con frequenza un numero consistente dei propri componenti.
Nel caso della replica a campione, i costi di transazione sono contenuti. Tuttavia, poiché le posizioni dell’ETP non sono identiche a quelle che compongono l’indice, il rendimento del prodotto può non corrispondere esattamente a quello dell’indice.
Nel caso della replica fisica, il rischio controparte può essere presente se il prodotto prevede il prestito titoli.
ETC coperti dal fisico
Gli ETC coperti dal fisico sono garantiti da una quantità specifica della relativa materia prima. Ciò risulta possibile solo se l’attivo può essere immagazzinato facilmente per lunghi periodi. Pertanto, la replica fisica è possibile solo sui metalli preziosi e industriali.
Il valore di un ETC fisico comprende:
Gli ETC fisici sono garantiti dalla quantità corrispondente di metallo depositato in una camera blindata (metalli preziosi) o in un magazzino (metalli industriali), che è riservata per il prodotto e separata dalla riserva generale di metallo conservato nella camera blindata o nel magazzino. Sono diverse le organizzazioni che supervisionano e standardizzano le transazioni di metalli preziosi e industriali come la London Bullion Market Association (LBMA), il London Platinum and Palladium Market (LPPM) e la London Metal Exchange (LME). Questi enti garantiscono un mercato standardizzato per la negoziazione dei metalli assicurandone la qualità e verificando la conservazione. I metalli preziosi sono custoditi in camere blindate situate a Londra, Zurigo o Singapore, mentre i metalli industriali sono conservati in magazzini ispezionati dal London Metal Exchange.
Il vantaggio più rilevante per gli investitori in ETC fisici è che offrono esposizione ai movimenti di prezzo della materia prima, con la certezza che ogni ETC è garantito da un diritto al metallo fisico di alta qualità, conservato in sicurezza.
Replica completa
Tutti gli asset sottostanti sono detenuti in proporzione analoga alle loro ponderazioni nell’indice replicato.
Questo metodo è impiegato se gli asset sottostanti sono prontamente disponibili, ragionevolmente esigui in numero e se non variano in misura significativa (ad es. i 100 titoli azionari quotati sul FTSE 100 rivisti trimestralmente).
Replica a campione (sampling replication)
Invece di detenere tutti gli attivi che compongono un indice, il prodotto detiene un campione di alcuni componenti dell’indice.
Questo approccio si può utilizzare se l’indice di riferimento contiene un numero elevato di attivi a variazione frequente (ad es. l’indice MSCI World, con oltre 1600 componenti, cambia a volte oltre 300 azioni in un anno) oppure se alcuni componenti soffrono di bassa liquidità.
Prestito titoli
Si ha dove chi detiene un attivo lo concede in prestito a un mutuatario contro il pagamento di una commissione. Al prestatario può anche essere richiesto il versamento di una garanzia collaterale, a protezione degli obblighi assunti con il prestito.
Se da una parte la commissione dal prestito titoli può ridurre il costo di un ETP, dall’altra crea un rischio di controparte, ovvero i titoli in prestito possono andare perduti in caso di insolvenza del prestatario. In tal caso, il prodotto potrebbe rimanere in possesso di attivi non collegati a quelli presenti nell’indice che intende replicare.
Replica sintetica
Diverse sono le ragioni che possono portare un emittente di ETP a scegliere una struttura swap:
- Precisione: poiché il rendimento di un ETP sintetico è garantito da una controparte, può corrispondere esattamente al rendimento dell’attivo sottostante.
- Convenienza: un ETP sintetico ha costi di transazione contenuti relativi all’acquisto e alla vendita degli attivi sottostanti.
- Materie prime: si può accedere alle materie prime diverse dai metalli solo mediante replica sintetica a causa delle difficoltà associate alla loro conservazione.
- Varietà: le strutture degli ETP sintetici possono offrire prodotti che non potrebbero essere offerti fisicamente, compresi prodotti con esposizione corta e con leva, indici di volatilità e titoli dei mercati emergenti.
Per minimizzare l’impatto di un’insolvenza, la maggior parte degli ETF e degli ETC sintetici è garantita da collaterale.
Swap
Un accordo in cui le parti scambiano il rendimento di un investimento con un altro, o in alternativa una parte paga una commissione per il rendimento di un particolare investimento.
Ad esempio, un ETP può convenire di pagare una commissione per la performance del FTSE MIB. Se il FTSE MIB sale dell’1%, la controparte lo corrisponderà all’ETP, se invece cala dell’1%, l’ETP pagherà la differenza alla controparte.
Collaterale
Di solito, l’attivo/gli attivi che un prestatario offre a garanzia di un debito. Nel contesto degli ETP, di solito si riferisce agli attivi forniti dai provider di swap a garanzia degli obblighi di pagamento contratti con l’accordo swap.
Tipologie di replica sintetica
Sintesi ETP - Struttura degli swap fully funded
Scarto di garanzia
Una riduzione percentuale del valore di mercato di un attivo utilizzato per il collaterale.
Gli scarti di garanzia sono imposti per fornire un ammortizzatore a tutela dell’emittente degli ETP in caso di discesa del valore di mercato del collaterale.
Con uno swap fully funded, la titolarità del collaterale può essere posseduta dalla controparte oppure dall’ETP a seconda di come è stato strutturato quest’ultimo. In entrambi i casi se la controparte è insolvente, l’ETP avrà titolarità sul collaterale e sarà inoltre in grado di vendere il collaterale e restituire i proventi agli investitori.
Gli OICVM richiedono che il collaterale depositato dalla controparte di swap soddisfi alcuni requisiti in termini di tipologia di attivo, liquidità e diversificazione degli ETF. Occorre quindi applicare degli scarti di garanzia adeguati per tutelarsi contro il rischio delle fluttuazioni del prezzo. Il livello dello scarto di garanzia dipende dalla tipologia di attivo e dalle leggi in vigore nella giurisdizione in cui il prodotto è domiciliato. Il collaterale è computato ai prezzi di mercato su base giornaliera.
Fully Funded Swap | |||||
Fully Funded Swap | Giorno 1 | Giorno 2 | Giorno 3 | ||
Valore dell’indice | 100 | 105 | 105 | ||
Valore dello swap | 100 | 105 | 105 | ||
Prima | Dopo | Prima | Dopo | ||
Valore del collaterale | 111 | 111 | 117 | 108 | 117 |
Spiegazione | potizziamo un livello dell’indice di 100, un investimento iniziale di 100 e lo scarto di garanzia applicato del 10%. La controparte deve generare 111 di collaterale (100 / 90% = 111). | L’indice aumenta di 5 volte. Per mantenere collaterale sufficiente dopo lo scarto di garanzia, la controparte deve depositare più collaterale. “Il deposito di collaterale deve essere sufficiente a portare il valore fino a 117 (105 / 90% = 117). | Sebbene il valore dell’indice rimanga invariato, il valore del collaterale è sceso. La controparte deve nuovamente depositare altro collaterale. |
Sintesi ETP - unfunded swap
In uno swap unfunded, il denaro corrisposto dagli investitori per l’acquisto dell’ETP non è trasferito direttamente alla controparte swap. Al contrario, una parte del denaro è utilizzata per pagare la commissione dello swap. Il resto è gestito dall’emittente dell’ETP. Le modalità di gestione del denaro differiscono a seconda del fornitore:
- Paniere di riferimento: alcuni provider utilizzano il denaro per acquistare un paniere di attivi, di norma dalla controparte di swap, senza legami con l’attivo replicato. Il rendimento del paniere è quindi scambiato per il rendimento dell’attivo che l’ETP deve replicare.
- Accordo di riacquisto: alcuni provider investono il denaro con la controparte di swap in un reverse repo per generare un rendimento.
Accordo di riacquisto (Repo)
Un accordo dove solo una parte concorda di vendere temporaneamente un attivo e di riacquistarlo nel futuro.
Reverse Repo
Lo stesso accordo, ma dalla prospettiva della parte che acquista l’attivo e lo vende in futuro.
UCITS and ETPs
Gli organismi d’investimento collettivo in valori mobiliari, OICVM, sono un pacchetto di direttive europee che impongono una struttura comune nella regolamentazione degli organismi d’investimento collettivo su tutto il territorio dell’Unione europea. Gli OICVM sono stati accettati dai fornitori di ETP in quanto consentono una distribuzione semplice ed economicamente efficiente in tutto il frammentato mercato europeo mediante la registrazione in un paese dell’Ue.
Gli OICVM richiedono criteri specifici di diversificazione e pertanto solo gli ETF sono conformi agli OICVM.
OICVM, ETC e ETN
Gli ETC e gli ETN non sono emessi come quote di fondi, ma come titoli di debito. Come tali non sono degli organismi d’investimento collettivo ai sensi della direttiva OICVM e pertanto non sono disciplinati dai regolamenti OICVM. Tuttavia, pur non essendo conformi agli OICVM, possono essere ammissibili agli stessi, vale a dire che sono investimenti che pur non essendo conformi agli OICVM, sono in grado di essere un investimento ammissibile per un altro fondo OICVM.
I vantaggi degli OICVM per gli investitori
Questo significa che il patrimonio del fondo non può essere sequestrato per pagare i creditori dell'emittente se il fondo dovesse andare in default.
Inoltre, i regolamenti OICVM obbligano il fondo a ridurre la propria esposizione alle controparti nel caso in cui queste siano inadempienti rispetto agli impegni assunti nell’ambito dei contratti derivati. Un modo per realizzare quanto indicato è costituire un collaterale. Tale collaterale deve soddisfare dei criteri minimi. Ad esempio, deve essere valutato almeno su base giornaliera e gli attivi che presentano un’elevata volatilità di prezzo non dovrebbero essere accettati, a meno che non siano stati applicati adeguati scarti di garanzia.
Il prospetto informativo deve contenere informazioni quali una descrizione dell’indice riprodotto, delle modalità di riproduzione e una descrizione dei fattori che contribuiscono alla performance dell’ETF. La quantità di informazioni richieste nel prospetto informativo varia a seconda della tipologia di ETF.
Siccome i prospetti informativi possono essere estremamente lunghi e densi, il KIID è un riassunto semplice e conciso dei fatti importanti relativi all’ETF. Di solito ha una lunghezza di due pagine formato A4. Tuttavia, occorre tener presente che, inevitabilmente, il KIID omette alcune informazioni e gli investitori dovrebbero sempre leggere l’intero prospetto.
Infine, le relazioni annuali e semestrali forniscono dettagli sugli investimenti e sulla performance con un commento da parte dell’emittente del fondo sugli sviluppi avvenuti nel corso dell’esercizio finanziario.
Rischi degli ETP
Gli ETP vantano di molti benefici. Ma come per tutti gli investimenti, esistono dei rischi, e prima di effettuare un investimento è importante distinguere a quali rischi è soggetto ciascun singolo ETP.
ETF fisici | ETF sintetici | ETC fisici | ETC sintetici | ETN | |
Rischio di mercato | • | • | • | • | • |
Tracking difference | • | • | • | • | • |
Trattamento fiscale | • | • | • | • | • |
Costi | • | • | • | • | • |
Valuta | • | • | • | • | • |
Prestito titoli | (•) | ||||
Replica a campione | (•) | ||||
Rischio controparte | (•)* | • | • | • | |
Rischio di credito | • |
* Se prevede il prestito titoli.
( ) = se previsto.
Gli ETP replicano i movimenti di prezzo dell’indice di riferimento o dell’attivo sottostante, pertanto la loro performance è influenzata dalla volatilità dei mercati sottostanti.
Tracking difference
La struttura e il costo di un ETP indicano che può non replicare esattamente il sottostante.
Trattamento fiscale
Come la maggior parte degli investimenti, gli ETP di norma sono soggetti ad alcune forme di tassazione. Ogni investitore dovrebbe richiedere una consulenza fiscale indipendente.
Costi
Tutti gli ETP sono soggetti a costi, siano essi costi interni (legati al prodotto) o esterni (sostenuti durante la sua negoziazione).
Valuta
Gli investimenti che prevedono una valuta non locale saranno influenzati dalle fluttuazioni del tasso di cambio (a meno che il prodotto non contenga una copertura valutaria).
Gli ETF fisici che prevedono il prestito titoli possono contribuire a ridurre il costo del prodotto, ma introducono il rischio controparte.
Replica a campione
Gli ETF fisici che adottano la replica a campione possono ridurre i costi di transazione, ma non replicano il sottostante con la stessa precisione degli ETF sintetici o fisici a replica completa.
Gli ETP sintetici utilizzano gli swap per replicare la loro esposizione sottostante. Se la controparte è inadempiente, è probabile che il rendimento non sarà fornito da questa. Gli ETF e gli ETC sintetici sono collateralizzati per minimizzare l’incidenza di questa possibilità.
Negoziazione e quotazione
Gli investitori spesso giudicano la liquidità degli ETP dai volumi scambiati in borsa. Di fatto, le fonti della liquidità degli ETP sono due:
- l’importo scambiato in borsa
- la liquidità dell’attivo sottostante
Comprendere le modalità di creazione e di estinzione degli ETP e il ruolo degli arbitraggisti aiuterà gli investitori a comprendere appieno i meccanismi della determinazione dei prezzi e le migliori modalità di negoziazione.
Creazione
Gli investitori in ETP acquistano e vendono titoli in borsa, nel cosiddetto mercato secondario. Esiste anche un mercato primario, in cui Partecipanti autorizzati (AP) possono negoziare direttamente con l’emittente dell’ETP. Di seguito, a scopo informativo, abbiamo illustrato più in dettaglio questo processo. Tuttavia, tutte le interazioni che gli investitori retail hanno con gli ETP avvengono solo sul mercato secondario, tramite la borsa.
Il processo di creazione
1. Il Partecipante autorizzato sottopone al provider di ETP una richiesta di acquisto (cioè, di “creazione”) di titoli.
2. In seguito, il Partecipante autorizzato consegna l’asset di riferimento sottostante o l’equivalente in denaro al provider di ETP (ad es. se l’ETP replica l’indice FTSE 100, l’AP consegnerà le azioni del FTSE 100 secondo la loro ponderazione nell’indice oppure il valore in contanti delle suddette azioni).
3. In cambio, il fornitore di ETP trasferisce lo stesso valore in titoli ETP al Partecipante autorizzato.
4. Il Partecipante autorizzato vende poi i titoli dell’ETP a intermediari e investitori tramite la borsa.
Partecipante autorizzato (AP)
Partecipanti autorizzati sono istituti finanziari che forniscono la liquidità o gli attivi sottostanti necessari per creare l’ETP. Solo gli AP possono creare o riscattare gli ETP. Solitamente si tratta di banche d’investimento o di market maker specializzati.
Rimborso
Processo di riscatto
1. Il Partecipante Autorizzato inoltra al fornitore di ETP una richiesta di restituzione (ovvero di "estinzione") dei titoli.
2. Il fornitore di ETP consegna quindi l’attivo sottostante di riferimento o l’equivalente in liquidità al Partecipante Autorizzato.
3. In cambio, il fornitore di ETP cancella lo stesso valore in titoli ETP.
Determinazione del prezzo e valore patrimoniale netto
Gli ETP si possono creare e rimborsare in funzione della domanda. Ciò significa che il numero di titoli di ETP emessi è variabile. Si tratta di un processo diverso rispetto a quanto avviene per i titoli azionari di un’azienda. Le aziende infatti emettono un numero fisso di azioni (salvo che si verifichi un evento societario che richieda l’emissione di titoli aggiuntivi), negoziate ad un prezzo variabile determinato dalla domanda e dall’offerta.
Ciò è importante poiché lo scopo di un ETP è quello di replicare un asset o un benchmark sottostante: se il prezzo di un ETP fluttuasse a seconda della domanda e dell’offerta non potrebbe replichare accuratamente il sottostante.
In teoria, il prezzo di un ETP dovrebbe essere determinato dal suo valore patrimoniale netto (NAV) diviso per il numero di titoli. Il NAV fluttuerà a seconda delle oscillazioni del prezzo degli attivi sottostanti che, a loro volta, modificheranno il prezzo di ogni titolo dell’ETP.
Anche se il prezzo di un ETC è talora chiamato NAV per semplicità, gli ETC con copertura fisica tecnicamente non hanno un NAV perché non sono regolati a mezzo contanti. Il prezzo è invece determinato dal metal entitlement moltiplicato per il prezzo spot di quel metallo.
NAV o valore patrimoniale netto
Di solito il NAV si riferisce al valore degli attivi di un soggetto meno le passività.
Nel contesto degli ETF, il NAV si calcola come il valore degli asset detenuti dall’ETF (che si tratti di azioni, obbligazioni, swap, liquidità, etc.) meno le passività (commissione di gestione, commissione di swap, etc.). Gli ETC sono valutati a seconda del loro prezzo, in quanto i titoli sono emessi come titoli di debito e non come titoli azionari. Il prezzo è calcolato in riferimento a una formula che si basa sull’asset sottostante. Il prezzo di un ETC è talora chiamato NAV per semplicità.
Arbitraggio
Se la domanda e l’offerta di un ETP ne causano lo scostamento dal valore patrimoniale netto, si crea un’opportunità di arbitraggio.
Se il prezzo ETP > degli attivi sottostanti
Il Partecipante Autorizzato può acquistare gli attivi sottostanti e scambiarli con titoli ETP che vengono quindi venduti a intermediari e investitori. Siccome i titoli ETP valgono più degli attivi sottostanti, il Partecipante Autorizzato ne trae profitto.
Se il prezzo ETP ˂ degli attivi sottostanti
Il Partecipante Autorizzato può acquistare titoli ETP e scambiarli con gli attivi sottostanti che vengono quindi venduti a intermediari e investitori. Siccome gli attivi sottostanti valgono più dei titoli ETP, il Partecipante Autorizzato ne trae profitto.
Con gli ETP, il processo di creazione / rimborso consente lo svolgimento dell’arbitraggio. Il Partecipante Autorizzato può proseguire l’arbitraggio fino a quando si azzera la differenza di prezzo tra l’ETP e gli attivi sottostanti, quando cioè il processo di arbitraggio non risulta più redditizio. Questo garantisce che gli ETP si scostino dal valore patrimoniale netto solo per brevi periodi.
Ad esempio, il pane costa 2 euro a Milano, ma 1 euro a Torino. I costi di trasporto da Torino a Milano ammontano a 50 centesimi. Esiste l’opportunità di acquistare il pane a Torino e di venderlo a Milano traendone profitto.
Acquistando l’ETP e vendendo gli attivi sottostanti, riduce la differenza di prezzo tra gli stessi. Alla fine i prezzi convergono e l’arbitraggio non è più redditizio. Tramite questo processo, il Partecipante Autorizzato ha restituito l’ETP al suo valore patrimoniale netto.
Liquidità
Poiché gli ETP possono trarre vantaggio dalla liquidità degli attivi sottostanti, le transazioni di grandi dimensioni si possono eseguire senza che abbiano un’incidenza particolare sui costi. Ad esempio, il volume medio giornaliero di tutti gli ETP quotati in Borsa Italiana che replicano il FTSE MIB è di circa 122 milioni di euro.
Guardando la sola metrica, un investitore potrebbe concludere che la liquidità di questi prodotti è limitata, ma la liquidità disponibile sugli ETP FTSE MIB in effetti è molto maggiore, in quanto il volume medio giornaliero delle azioni FTSE MIB è superiore ai 1,90 miliardi di euro. Il volume di ETP rappresenta solo il 6,4% del volume dell’attivo sottostante.
La liquidità degli ETP
ETP FTSE MIB | Azioni FTSE MIB | Volume ETP come % del sottostante | |
Volume giornaliero (€) | 49,317,790 | 3,782,304,887 | 1,3% |
Fonte: Bloomberg, volume medio giornaliero, fine mese (luglio 2013).
Pertanto, gli investitori che pensano di investire in ETP dovrebbero considerare la liquidità dell’attivo sottostante come indicatore più preciso della liquidità di un ETP e non solo i volumi di scambio in borsa.
Comprendere le tipologie di ordine
Gli ETP possono essere acquistati e venduti in borsa con le stesse modalità previste per le azioni societarie. Si possono negoziare tramite una piattaforma online, oppure per mezzo di un intermediario, vale a dire che con pochi clic di mouse, un investitore può aumentare la diversificazione delle materie prime con un ETC, oppure ottenere esposizione a un intero indice di riferimento con un ETF in una singola transazione.
Acquistare un ETP
Slippage dell’esecuzione
Poiché gli ETP sono scambiati in borsa, gli investitori possono essere esposti allo slippage dell’esecuzione, che è la differenza tra il prezzo migliore a cui un attivo potrebbe essere scambiato e il prezzo effettivamente raggiunto.
Una borsa valori utilizza un libro degli ordini per registrare il miglior prezzo di offerta e di domanda per tutti i market maker che quotano un titolo specifico. Nel libro degli ordini ipotetico riportato di seguito, la colonna "Domanda" mostra il prezzo a cui il titolo ETP può essere acquistato. La "Dimensione" è il numero di titoli disponibile sul mercato e l’"Ordine" è il numero di market maker che vendono titoli a ogni prezzo di domanda. Per spiegare questo concetto, facciamo riferimento a un libro degli ordini ipotetico.
Immaginiamo che un investitore voglia acquistare 3000 titoli ETP:
Un libro ordini ipotetico
Domanda (€) | Dimensione | Ordine | Totale |
10.83 | 2,000 | 1 | 2,000 |
15.50 | 180 | 1 | 2,180 |
16.30 | 100 | 1 | 2,280 |
17.25 | 120 | 1 | 2,400 |
20 | 160 | 1 | 2,560 |
21.10 | 1,000 | 1 | 3,560 |
Fonte: Wisdom Tree, esempio ipotetico.
L’ordine dell’investitore è eseguito con l’acquisto dapprima dei titoli più convenienti, proseguendo poi con i titoli più costosi. Se l’investitore di questo esempio desidera eseguire l’ordine per 3000 titoli dell’ETP immediatamente, acquisterà dapprima i 2000 titoli disponibili sul mercato al prezzo di domanda più basso di 10,83 euro. Il resto dell’ordine sarà eseguito acquistando i 180 titoli disponibili al secondo migliore prezzo di domanda di 15,50, prima di proseguire su titoli più costosi. Il processo continua fino all’esecuzione dell’intero ordine di 3000 titoli. Si osservi che, sebbene siano disponibili 1000 titoli di ETP a 21,10 euro, sarà necessario acquistarne solo 440. Il prezzo medio di ogni titolo ETP è la somma di ciascun prezzo di domanda moltiplicato per il numero di titoli acquistati a quel prezzo e diviso per la dimensione complessiva dell’ordine (3000). Come illustrato nella tabella a sinistra, l’ordine completo di 3000 titoli verrebbe eseguito a un prezzo medio di 13,54 euro, rispetto al miglior prezzo di 10,83 euro. L’investitore avrebbe pagato così un premio importante per l’attivo, riducendo il guadagno futuro. Questa condizione si chiama slippage dell’esecuzione.
I potenziali investitori possono tutelarsi contro lo slippage utilizzando le diverse tipologie di ordine.
Calcolo del prezzo medio di un titolo ETP
Domanda (€) | Azioni acquistate | Costo ordine (€) | ||
10.83 | x | 2,000 | = | 21,660 |
15.50 | x | 180 | = | 2,790 |
16.30 | x | 100 | = | 1,630 |
17.25 | x | 120 | = | 2,070 |
20 | x | 160 | = | 3,200 |
21.10 | x | 440 | = | 9,284 |
Totale | 40,634 |
Costo complessivo ordine (€) | 40,634 |
Dimensione complessiva dell’ordine | 3,000 |
Prezzo medio (€) | 40,634 / 3,000= 13.54 |
Tipologie di ordine
Vi sono quattro tipologie principali di ordine: Ordine al meglio; Limit order; Stop loss; e Stop limit order.
Gli ordini al meglio sono eseguiti immediatamente, ma risentono dello slippage dell’esecuzione. Un esempio di questa tipologia di ordine è riportato qui a fianco.
Ordine al meglio | Pro | Contro | Spesso usato quando... |
Negoziato immediatamente al miglior prezzo di mercato |
Immediato | Nessun prezzo garantito e rischio di slippage dell’esecuzione | È più importante eseguire velocemente la transazione che non raggiungere un prezzo specifico |
Se un investitore cerca di concludere a un determinato prezzo, di solito utilizza un limit order di prezzo.
Pro | Contro | Spesso usato quando... | |
LIMIT ORDER Opera solo a un prezzo determinato o migliore |
La transazione avviene solo al prezzo che l’investitore ritiene adeguato | Se non si raggiunge il prezzo, la transazione non ha luogo | L’obiettivo è eseguire un’operazione a un prezzo particolare |
Questa tipologia di ordine è revocata dopo un tempo impostato, di solito al termine della giornata, ma può essere definito un periodo più lungo. I limit order di prezzo possono essere modificati o revocati a patto che non siano già stati eseguiti.
Stop loss order | Pro | Contro | Spesso usato quando... |
Eseguito come ordine al meglio una volta raggiunto il prezzo stabilito |
Maggiori probabilità di transazione rispetto al limit order di prezzo, quando la negoziazione avviene vicino al prezzo definito | Lieve rischio di slippage dell’esecuzione (il prezzo può variare dopo aver lanciato l’ordine) | L’obiettivo è proteggere un utile o limitare una perdita |
Pro | Contro | Spesso usato quando... | |
STOP LIMIT ORDER Causa un limit order una volta raggiunto il prezzo di stabilito (ad es. definisce sia un prezzo di uscita che un prezzo limite) |
Massima protezione dell’esecuzione per raggiungere il prezzo desiderato | Il prezzo deve raggiungere i due limiti impostati prima che si effettui una transazione | L’obiettivo è proteggere un utile o limitare una perdita e la velocità non è una priorità |
Costi e performance
Il costo è uno dei fattori più importanti da prendere in considerazione quando si effettua un investimento. I costi, a differenza della performance, non sono difficili da prevedere.
Sfortunatamente, i costi degli ETP non sono sempre chiari. La cifra relativa ai costi riportata con maggiore frequenza, il total expense ratio (TER), è spesso incompleta e può ignorare diverse spese interne ed esterne, compresi i costi di transazione, i differenziali di swap e i differenziali tra bid / ask in borsa.
In questa guida cerchiamo di illustrare i componenti più importanti che contribuiscono al costo totale di proprietà degli ETP, dividendoli tra costi interni (collegati al prodotto) and costi esterni (sostenuti nel negoziarlo).
Costo complessivo della proprietà
Costi interni
Total expense ratio (TER)
Il TER è il costo annuale per la gestione del prodotto, espresso in percentuale. I costi inclusi nel TER possono variare a seconda del fornitore, ma di norma inglobano:
Management expense ratio (MER) |
Costi di amministrazione |
Commissione di licenza dell’indice |
Costi di stoccaggio (per ETC fisici) |
Costi di ribilanciamento
Il costo sostenuto dagli ETF fisici all’acquisto o alla vendita dei titoli.
Quando l’indice sottostante modifica i propri componenti, l’ETF deve operare in modo simile. I costi di transazione dipendono dalla quantità e dalla frequenza di variazione dei componenti dell’indice: maggiori sono il numero e la frequenza, più elevati sono i costi di ribilanciamento.
Differenziale di swap
La commissione pagata dal provider dell’ETP sintetico alle controparti di swap per gli accordi di swap.
La commissione di swap è argomento di negoziazione tra il provider e la controparte, in considerazione di fattori commerciali quali il costo di copertura dell’esposizione swap della controparte, il costo del collaterale, il rating creditizio e il proprio margine di profitto. Di norma, le esposizioni più illiquide o esotiche hanno differenziali di swap più costosi.
A volte, il differenziale di swap è incluso nel TER degli ETP.
Costi esterni
There are three factors that contribute to the external costs of an ETP; bid / ask spread; the brokerage fee; and tax.
Differenziale bid /ask
Come nelle negoziazioni di qualsiasi attivo in borsa, esiste un differenziale dei prezzi a cui un ETP può essere acquistato o venduto.Bid | Ask | Differenziale bid / ask |
Il prezzo a cui un acquirente desidera acquistare un attivo. | Il prezzo a cui un venditore desidera vendere un attivo. | La differenza tra il prezzo di bid e ask. |
I prezzi di bid / ask sono quotati dai market maker, i quali garantiscono che esista sempre un prezzo a cui un attivo può essere acquistato e venduto. I market maker sono in concorrenza e cercano di accaparrarsi i clienti offrendo i prezzi più competitivi. Per un ETP, i costi che i market maker considerano sono la commissione di creazione / di riscatto, il differenziale del market maker e il differenziale sottostante.
Se uno di questi tre costi sale, il market maker amplierà il differenziale tra bid / ask per cercare di realizzare un utile.
Solitamente, più market maker offrono differenziali di bid / ask su un ETP, più stretto sarà il differenziale tra bid / ask. Gli ETP con più market maker scambiano in genere a un prezzo più vicino a quello dell’attivo sottostante che intendono replicare. A sua volta, l’investitore pagherà meno per acquistare il prodotto e riceverà più denaro nel venderlo.
Spese di mediazione
Il costo pagato dall’investitore a un intermediario per vendere o acquistare un ETP.Imposte
I diversi ETP sono soggetti a tassazioni differenti, a seconda del prodotto in sé, della giurisdizione in cui è domiciliato e delle circostanze del singolo investitore. Si consiglia agli investitori di rivolgersi a esperti fiscali nella propria giurisdizione per chiarire a quali oneri sono soggetti.Commissioni di creation / redemption
La commissione che il fornitore di ETP addebita per creare o redimere quote.
Market Maker (MM)
I market maker sono aziende che forniscono liquidità al mercato quotando prezzi di bid / ask. Il loro utile deriva dall’acquistare un attivo a un prezzo inferiore rispetto a quello a cui è venduto, o viceversa, dal vendere un attivo a un prezzo superiore a quello a cui è stato acquistato. Il market maker vuole tenere l’attivo per il minor tempo possibile, idealmente acquistando e vendendo simultaneamente.
Per esempio, per ETP 1, un market maker può quotare un prezzo ask di 100 euro e un prezzo bid di 99 euro. Se si vendono le proprie quote di ETP a 99 euro, il market maker può procedere con la vendita a un altro acquirente a 100 euro, ottenendo un utile di una sterlina.
Differenziale del market maker
I market maker non cercano di trarre profitto dalle variazioni di prezzo di un attivo – ciò che molti investitori considerano un’esposizione d’investimento in realtà è il rischio del market maker – ma cercano invece di acquistare e vendere simultaneamente. Poiché ciò non è sempre possibile, il market maker stabilirà una copertura contro la fluttuazione del prezzo di un attivo. Il costo per questa operazione è il differenziale del market maker trasmesso all’investitore.
Differenziale sottostante
Il costo dell’acquisto di attivi sottostanti, che hanno anche differenziali di bid / ask, richiedono la creazione di ETP fisici. Questo costo è maggiore per gli attivi non liquidi rispetto a quelli liquidi.
Oltre il TER
Nel seguente esempio semplificato, l’ETP 1 ha un TER più conveniente di 15 punti base. Tuttavia, quando si considerano tutti i costi di proprietà, esso diventa di 9 punti base più caro. Gli investitori dovrebbero resistere all’impulso di giudicare un ETP esclusivamente dal TER e adottare una visione più olistica dei costi degli ETP.
Oltre il TER esempio ipotetico
|
TER (pb) | Differenziale swap (pb) | Prestito titoli (pb) | Differenziale bid / ask (pb) | Costo complessivo (pb) ETP 1 |
ETP 1 | 25 | 15 | -5 | 10 | 45 |
ETP 2 | 40 | 5 | -15 | 6 | 36 |
Fonte: WisdomTree, esempio ipotetico.
Punto Base / PB
Un centesimo di un punto percentuale
(1 punto base = 0,01%)
Tracking
Tracking error e tracking difference
Tracking error
La volatilità della differenza dei rendimenti tra un prodotto e il suo indice di riferimento.
Il tracking error si calcola come deviazione standard dei rendimenti di un prodotto rispetto al suo indice di riferimento. Mostra la coerenza con cui l’ETP ha replicato l’indice di riferimento.
Tracking difference
La differenza tra il rendimento di un prodotto e quello del suo indice di riferimento nell’arco di uno specifico periodo di tempo.
Il tracking difference si calcola estrapolando la differenza tra il rendimento di un indice di riferimento e quello dell’ETP creato per replicarlo. Mostra l’entità della ottoperformance.
Esisterà sempre un elemento di tracking difference a causa delle commissioni. Il tracking difference di solito è negativo, vale a dire che l’ETP sottoperforma il suo indice di riferimento. Tuttavia, la replica a campione e i redditi dal prestito titoli possono far si che gli ETF fisici abbiano un tracking difference positivo, nel qual caso si è in presenza di sovraperformance dell’indice di riferimento.
Calcolo del tracking error dell’ETP
Fonte: WisdomTree, esempio ipotetico.
Nell’esempio ipotetico illustrato qui di seguito, la volatilità della differenza dei rendimenti tra l’indice di riferimento e il prodotto è la causa del tracking error. Tuttavia, se si pondera tra il giorno 1 e il giorno 36, non esiste tracking difference in quanto sia l’indice di riferimento che il prodotto hanno reso lo stesso importo nei 36 giorni. Eppure, se avessimo misurato i rendimenti in un arco temporale diverso, ad esempio su 20 giorni anziché 36, avremmo rilevato un tracking difference.
Il tracking difference tende a variare nel tempo e pertanto è sensibile all’orizzonte temporale definito. Pertanto, il tracking error non influisce necessariamente sull’ampiezza del tracking difference in un determinato periodo di tempo.
Mentre il tracking difference è facilmente calcolabile, il tracking error è molto più complesso poiché sono diverse le metodologie che i provider utilizzano per calcolarlo.
L’incongruenza del tracking error può essere generata da:
- frequenza dei dati utilizzati (giornaliera, settimanale, mensile)
- periodo di tempo (un anno, tre anni, cinque anni)
- problemi relativi all’arrotondamento
- problemi generati dalle festività
Attualmente non esiste una metodologia standardizzata per calcolare il tracking error, vale a dire che le cifre fornite dagli emittenti di ETP possono non essere un confronto tra simili.
Cause del tracking error e del tracking difference
Il costo è una delle maggiori fonti di tracking error e tracking difference. Visto che il costo totale di proprietà comprende sia elementi fissi (TER) che variabili (differenziale tra bid / ask), tali costi possono contribuire alla differenza assoluta tra il rendimento di un prodotto e del suo indice di riferimento (tracking difference), nonché alla volatilità di quella differenza (tracking error). Tuttavia, diverse sono le cause di tracking error e di tracking difference non coperte dai costi.
Fattori di costo che incidono sul tracking | Fattori non di costo che incidono sul tracking |
TER | Reinvestimento dei dividendi |
Costi di ribilanciamento | Ritenute alla fonte |
Differenziale di swap | Campionatura |
Trattamento fiscale | Prestito titoli |
Fattori non di costo che incidono sul tracking error e sul tracking difference
Ci sono un molti fattori oltre ai costi che causano il tracking error e il tracking difference.
Alcuni indici ipotizzano il reinvestimento immediato dei proventi da dividendi alla data ex dividendo, ma un prodotto deve attendere di ricevere il dividendo prima di poterlo reinvestire. Durante questo periodo, si crea quindi una differenza tra la performance dell’ETP e del suo indice di riferimento.
Sebbene siano comprese nel calcolo dell’indice, queste tasse possono non essere applicabili a tutti gli investitori. Si consiglia di rivolgersi a un consulente finanziario indipendente per determinare quali implicazioni fiscali influenzino i propri investimenti.
L’importanza del tracking error e del tracking difference
Capire gli indici
Indice total return (TR)
Un indice in cui qualsiasi distribuzione in contanti dagli attivi sottostanti è reinvestita.
Ad esempio, l’indice total return FTSE MIB (codice Bloomberg: TFTMIBE). Esistono poi anche indici total return per obbligazioni e materie prime calcolati con modalità leggermente diverse.
Indice price return (PR)
Un indice che replica solo i movimenti del prezzo degli attivi sottostanti e non reinveste le distribuzioni in contanti.
Ad esempio, l’indice price return FTSE MIB (codice Bloomberg: FTSEMIB).
Confronto tra indice total return (TR) FTSE MIB e indice price return (PR) FTSE MIB
Fonte: Bloomberg (01 gennaio 2012 – 31 dicembre 2018)
Questa distinzione è importante perché, quando si hanno dividendi liquidi, gli indici PR scendono ma gli indici TR non sono influenzati dalle distribuzioni. Ad esempio, se diverse aziende del FTSE100 distribuissero dividendi un certo giorno, lo UKX scenderebbe, mentre il TUKXG non risentirebbe della distribuzione dei dividendi. Per questa ragione, il TUKXG ha sovraperformato lo UKX del 3,75% l’anno scorso e del 13,88% negli ultimi tre anni. Poiché le notizie divulgate dai media citano quasi esclusivamente gli indici PR ciò può causare confusione tra coloro che hanno investito in un ETP che replica un indice TR. Di conseguenza, i potenziali investitori dovrebbero sapere quale versione dell’indice (PR o TR) viene replicata da uno specifico ETP.
Contratti future, contango e backwardation
Gli ETC che replicano materie prime diverse dai metalli, replicano quindi in genere gli indici dei contratti future. Tuttavia, esistono alcuni costi relativi ai future che gli investitori dovrebbero conoscere quando acquistano un ETP che replica la loro performance, in particolare per quanto riguarda l’incidenza di contango e backwardation.
Future (contratti)
Un accordo in cui una parte acquisterà e l’altra parte venderà un attivo in una data futura a un prezzo predeterminato.
I contratti future sono standardizzati in quanto stabiliscono una quantità e una qualità dell’attivo oggetto del contratto. Ad esempio, 5000 bushel di tipo #1 grano tenero “red winter grade” sono i requisiti stabiliti per i future su frumento alla New York Mercantile Exchange. Il che consente di creare facilmente un mercato liquido, poiché acquirenti e venditori sanno esattamente ciò che ricevono.
I contratti future hanno scadenze variabili (quando la materia prima deve essere consegnata) da un mese a oltre 3 anni.
Contratti e indici di futures
Il prezzo di un contratto future si basa sul prezzo spot dell’attivo sottostante e il cost of carry spiegati di seguito. Invece di acquistare il contratto future, l’investitore potrebbe acquistare la materia prima e stoccarla per la durata del future. Ad esempio, un investitore che vuole ricevere 1000 barili di petrolio tra tre mesi, può acquistare i relativi future ora o in alternativa acquistarli e conservarli per 3 mesi.
Ma l’acquisto immediato di materie prime da utilizzare in futuro comporta dei costi aggiuntivi: interesse, stoccaggio e assicurazione, conosciuti come cost of carry
Roll yield (Rendimento roll)
Per ottenere un’esposizione costante, le posizioni sui future devono essere chiuse periodicamente prima della scadenza e trasferiti su un nuovo contratto con scadenza più lunga. Questo processo è noto come “rolling” e può generare un “roll yield”, il quale può avere un impatto positivo o negativo sui rendimenti.Rendimento roll
I contratti future di solito vengono liquidati poco prima della loro scadenza per stipulare nuovi contratti con scadenze più lunghe, al fine di evitare di dover effettivamente consegnare la materia prima in questione (un processo noto come "rolling"), il che garantisce di mantenere l’esposizione continua alla materia prima.Ad esempio, immaginiamo che un investitore possieda 100 contratti future a un mese su petrolio che si stanno avvicinando alla scadenza, con la necessità quindi di essere rinnovati. In base al grafico riportato a destra, possono essere venduti a 79 dollari statunitensi, con un rendimento di 7900 dollari. Questa somma è poi investita nei future che scadono il mese successivo (future M2) il cui costo è di 79,4 dollari. I 7900 dollari saranno sufficienti per l’acquisto di soli 99 future su petrolio M2, realizzando una perdita dell’1% del proprio investimento a causa del costo di rinnovo.
Curva dei future su petrolio greggio in contango
Fonte: WisdomTree, esempio ipotetico
Backwardation
In alternativa, i contratti acquistati possono risultare più convenienti rispetto a quelli venduti, il che comporta un guadagno supplementare chiamato "backwardation". Il rinnovo dei future con il mercato in backwardation genera un profitto per l’investitore, perché il contratto future corrente può essere venduto a un prezzo maggiore rispetto al costo di acquisto del nuovo contratto future.
Curva dei future su petrolio greggio in backwardation
Fonte: WisdomTree, esempio ipotetico
Rendimento del collaterale
Con un contratto future, la maggior parte del contante da corrispondere al momento della consegna di una materia prima non passa immediatamente di mano. Al contrario, gli indici dei future presumono che l’intero valore del contratto venga pagato anticipatamente, ma questo significherebbe che un investitore in un indice future perderebbe l’interesse sul contante che avrebbe potuto guadagnare utilizzando contratti future. Pertanto, il calcolo dell’indice include un rendimento del collaterale per simulare in modo più preciso un’esposizione a future a rinnovo.Si può quindi dire che un indice future sia composto da tre elementi: il rendimento dell’indice spot, il rendimento roll e il rendimento del collaterale. Un indice su materie prime che comprende tutti e tre gli elementi è noto come indice total return.
Fonte: WisdomTree, Bloomberg (1991 - 2016)
Si osservi che alcuni ETP replicano gli indici price return, che omettono la componente del rendimento del collaterale.
Gli effetti di contago e backwardation
Poiché gli ETC non su metalli replicano gli indici dei future, il rendimento di un ETC si comporrà analogamente di questi tre elementi: rendimento spot, rendimento roll e rendimento del collaterale. Come illustrato dal grafico a 'Composition of returns - DJ-UBS crude oil annual return, from 1991 to 2012' on the previous subchapter 'Capire gli indici future', il rendimento roll è la ragione principale per cui un ETC su commodity non uguaglierà il rendimento spot. Il rendimento roll, a sua volta, dipende dal mercato dei future, ovvero se si trova in condizioni di contango o di backwardation. Non si dovrebbe sottovalutare la portata dell’impatto di queste caratteristiche del mercato sui rendimenti degli ETC. Ad esempio, nel 2009, sebbene il prezzo spot del greggio sia cresciuto di oltre il 50%, il contango ha quasi annullato tutti i guadagni.
Gli ETC possono replicare gli indici dei future che simulano l’esposizione sia ai contratti a scadenza breve che a scadenza lunga. Un modo per attenuare gli effetti di contango e backwardation nel breve termine è di investire nei contratti con scadenze più lunghe. Gli ETC che replicano gli indici dei future con scadenze brevi devono rinnovare i contratti future con una frequenza maggiore rispetto agli ETC che replicano i future con scadenze più lunghe, offrendo all’investitore un’esposizione maggiore ai movimenti di prezzo sul breve termine e all’inclinazione della curva dei future.
Il prezzo dei future a scadenza più lunga tende a essere trainato maggiormente dalle considerazioni di domanda / offerta strutturali. Nel grafico a fianco possiamo vedere che il rendimento roll è più vicino allo zero per gli ETP che replicano l’indice dei future a scadenza più lunga. Gli ETP che replicano future con scadenze più vicine, possono avere una maggiore variabilità nei rendimenti roll.
Fattori determinanti sul breve termine | Fattori determinanti sul lungo termine |
Aspetti di domanda / offerta, influenzati da:
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Aspetti di domanda / offerta strutturali, influenzati da:
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Un investitore può cercare di contenere e in alcuni casi di beneficiare dall’influenza di contango e backwardation. Per minimizzare le occasioni in cui un contratto deve essere rinnovato e possibilmente per replicare il prezzo spot più da vicino, un ETP può seguire l’andamento di un contratto future con scadenza più lunga.
Occorre tener presente che se la curva dei future è in backwardation un investitore in ETC con una posizione lunga può beneficiare di un rendimento roll positivo. Esistono ETC che replicano gli indici che correggono in modo dinamico la scadenza del contratto future per ottimizzare il rendimento roll. Tuttavia, l’effetto di queste strategie è incerto, vista la scarsità di dati disponibili per valutarne la performance.
Contango / backwardation del petrolio greggio a 1 mese e 2 anni rispetto alle scorte statunitensi di petrolio
In sostanza, gli investitori devono considerare le finalità dell’investimento. Se si cerca di trarre profitto dagli squilibri temporanei di domanda / offerta, per raggiungere l’obiettivo d’investimento si può allora considerare un ETP che replica un indice di contratti future a scadenza breve. Se invece si cerca di trarre beneficio dalle discrepanze strutturali, può essere utile fare ulteriori considerazioni su un ETP con scadenza più lunga.
Investimenti attivi e passivi
Gli ETP sono in maggioranza investimenti passivi visto che si prefiggono di replicare un indice di riferimento o un asset.
Confronto fra i costi dei prodotti
1 anno | 3 anni | 5 anni | 10 anni | 20 anni | |
Fondo attivo (2% spese) | £9,800 | £9,411.92 | £9,039.21 | £8,170.73 | £6,676.08 |
ETP (0.5% spese) | £9,950 | £9,850.75 | £9,752.49 | £9,511.10 | £9,046.10 |
Fonte: WisdomTree, esempio ipotetico.
In un arco di tempo di 20 anni, il fondo a gestione attiva è costato circa 2.500 euro in più rispetto all’ETP. È un esempio estremo, ma i risparmi sono importanti anche prendendo in considerazione periodi più brevi.
I rischi dell’investimento passivo
Distorsione dell’indice
Investire in un fondo indicizzato passivo offre il vantaggio di detenere un ampio ventaglio di attivi, ma non sempre possedere un indice garantisce la diversificazione: gli indici possono concentrarsi particolarmente su un settore. Nel luglio 2007, all’apice del boom antecrisi, i servizi finanziari rappresentavano il 24,5% del FTSE 100, ma nei successivi due anni sono scesi al 12,5%, perdendo 30 miliardi di sterline in capitalizzazione di mercato e contribuendo a un ribasso del 48% del FTSE per lo stesso periodo.
Un gestore attivo accorto può essere stato in grado di attenuare le perdite riducendo l’esposizione ai servizi finanziari in un modo in cui l’investitore passivo non avrebbe potuto. Tuttavia, per attenuare questo rischio, molte metodologie di indice pongono dei limiti alle esposizioni settoriali e alle singole società.
Imprecisione del tracking
Gli ETP cercano di replicare gli indici il più fedelmente possibile, ma non sono perfetti.
In pratica, ci sarà in genere un tracking difference tra l’indice di riferimento e il prodotto. Per la maggior parte dei mercati liquidi queste differenze sono limitate – ad es. dal 2010 il tracking difference medio per gli ETP FTSE 100 è stato solo dello 0,46% (vedi pagina 48). Tuttavia, la differenza può essere decisamente più importante per i singoli ETP, in particolare in segmenti di mercato meno liquidi. Un ETP che sottoperforma in modo significativo il suo indice di riferimento può avere un rendimento inferiore rispetto a un fondo attivo.
Combinazione di investimenti attivi e passivi
Gli ETP dovrebbero essere utilizzati come elementi portanti di un portafoglio d’investimento. In definitiva, gli investitori possono trarre beneficio dalla combinazione in un unico portafoglio di investimenti attivi e passivi. Inserire fondi passivi nella porzione "core" di un portafoglio aiuterà a minimizzare i costi generali e la volatilità. Ulteriori posizioni, note come componenti "satelliti", sfruttano la capacità dei fondi attivi di incorporare proiezioni previsionali e possono sovraperformare il mercato. Questo metodo di costruzione del portafoglio core / satellite è un approccio flessibile studiato per offrire il meglio delle due strategie.
Combining active and passive investments
Gli ETP dovrebbero essere utilizzati come elementi portanti di un portafoglio d’investimento. In definitiva, gli investitori possono trarre beneficio dalla combinazione in un unico portafoglio di investimenti attivi e passivi. Inserire fondi passivi nella porzione "core" di un portafoglio aiuterà a minimizzare i costi generali e la volatilità. Ulteriori posizioni, note come componenti "satelliti", sfruttano la capacità dei fondi attivi di incorporare proiezioni previsionali e possono sovraperformare il mercato. Questo metodo di costruzione del portafoglio core / satellite è un approccio flessibile studiato per offrire il meglio delle due strategie.
Gli ETP possono essere usati come blocchi costruttivi di un portafoglio d’investimento. Finalmente, gli investitori possono beneficiare della combinazione di investimenti attivi e passivi in un unico portafoglio. Introdurre fondi passivi nella componente core di un portafoglio aiuterà a minimizzarne i costi e la volatilità complessivi.